7/6/2018
Papa Francesco spedisce a Torino alla riunione del Bilderberg il
cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato del Vaticano, mentre –
negli stessi giorni, il 6-7 giugno – promuove a Roma un inedito summit
con le Sette Sorelle e alcuni super-boss della finanza
globale, come Larry Fink del fondo BlackRock. Maurizio Blondet lo
definisce «improvviso interesse della centrali globaliste per l’Italia».
La notizia: rispondono all’appello del pontefice i capi supremi delle
multinazionali del greggio, insieme alle loro finanziarie ausiliarie
transnazionali. L’incontro è ovviamente a porte chiuse, come quello
quello del Bilderberg, al quale sono invitati Lilli Gruber, Lucio
Caracciolo di “Limes” e l’economista Alberto Alesina di Harvard, insieme
ad Elena Cattaneo dell’ateneo milanese, Vittorio Colao di Vodafone,
Mariana Mazzuccato dell’University College di Londra e il solito John
Elkann. Ma l’incontro tra Francesco e i petrolieri? Come mai il Papa
delle periferie e dell’accoglienza verso i migranti «si riunisce in
privato coi più potenti capitalisti e miliardari globalisti, ossia
attivi promotori delle feroci iniquità del capitalismo terminale?
“Chiedetelo a loro”, vien voglia di dire, parafrasando lo slogan dell’8
per Mille», scrive Blondet sul suo blog,
interpretando come un pretesto il tema dichiarato del vertice:
l’emergenza climatica, dopo il ritiro di Trump dagli accordi sulle
emissioni climalteranti.
All’incontro promosso da Bergoglio ci sarà Fink, cioè il capo del più
grande fondo d’investimento del pianeta: un patrimonio gestito di 6,3
trilioni di dollari, conferma il “Corriere della Sera”, pari al Pil di Francia e Spagna messe insieme, quasi tre volte il nostro debito pubblico. La “roccia nera” deve la sua fortuna alla gestione patrimoniale: fondi pensione, banche, Stati. E’ anche il primo investitore straniero in Europa
(e in Italia), azionista di peso in Deutsche Bank, Intesa SanPaolo, Bnp
e Ing, senza contare altri settori chiave come energia, chimica,
trasporti, agroalimentare, aeronautica e immobiliare. Il mega-fondo,
scrive il “Fatto Quotidiano”, ha messo gli occhi sul business dei
sistemi pensionistici europei non ancora privatizzati: «Spinge la
Commissione Ue a varare un piano di previdenza privata, poi gestisce il
primo progetto pilota». Notare: BlackRock ha immediatamente dato un
giudizio “negativo” sul nuovo governo italiano, provocando l’impennata
dello spread favorita dalla Bce e poi subito frenata da Jp Morgan e
Citigroup, colossi finanziari ritenuti più vicini a Trump, che ha
schierato in Italia il fido Steve Bannon per aiutare Conte (e Savona) a
superare lo “scoglio” Mattarella.
Gli altri invitati da Bergoglio nel “privato conciliabolo”, aggiunge
Blondet, sono Bob Dudley, numero uno della British Petroleum (fatturato,
240 miliardi di dollari) nonché Darren Woods di Exxon Mobil.
«Incidentalmente, sono le due compagnie più inquinatrici della storia»,
scrive Blondet, avendo la Bp accettato di pagare 1,8miliardi di dollari
per uno sversamento-monstre nel Golfo del Messico nel 2010, che ha
distrutto l’attività della pesca in quel vasto tratto. «E della Exxon si
ricorda il disastro della superpetroliera Exxon Valdez, 1989, che ha
inquinato il mare dell’Alaska». Ma non è tutto: “El Papa” voleva
riunirsi anche con Ben Van Beurden della Royal Dutch Shell” (che ha
declinato), mentre ci sarà Eldar Sætre di Equinor, la petrolifera
privatizzata parzialmente posseduta dal governo norvegese, e con lui
lord John Browne, oggi presidente esecutivo della petrolifera L1 Energy.
«E non mancherà – come poteva? – Ernest Moniz, già segretario
all’energia sotto l’allora presidente
Obama». Secondo Blondet, notoriamente critico verso Papa Francesco, la
presenza di Moniz è la conferma del fatto che Bergoglio «è uno strumento
volontario e attivista (un “asset”, dicono alla Cia) della multiforme
strategia dell’asse Clinton-Obama».
Secondo Blondet, Papa Francesco – in accordo con clintoniani e
obamiani – vorrebbe «depurare la Chiesa degli aspetti sacramentali e
soprannaturalistici che ne impediscono la “fusione-acquisizione” col
protestantesimo». Una fusione che produrrebbe «un “cristianesimo
generico” funzionale all’ideologia globalista: umanitaria (nel senso
degli “interventi umanitari”), moralistica (no alla “corruzione dei
politici” – Mani Pulite nel Mondo, come propone il cardinal Maradiaga,
braccio destro di Francesco), climatica e ambientalista». In altre
parole, sempre secondo Blondet, la Chiesa verrebbe trasformata in una
sorta di «super-Ong “umanitaria” dedita alla salvezza del pianeta e
protettrice delle immigrazioni di massa pianificate, contro la sovranità
di ogni Stato». Dalle scarne notizie filtrate, aggiunge Blondet, si
apprende che a Roma i petrolieri non parleranno con Francesco solo di
clima, ma anche di investimenti: «Il Papa, BlackRock e le grandi
compagnie petrolifere si stanno sempre più concentrando sul cambiamento
climatico», recita un comunicato ufficiale, «in quanto fonti di energia
più pulite sono diventate più competitive, e la pressione del pubblico
su questa tema sta crescendo».
Capito? Il primo fondo d’investimento del mondo – scrive Blondet – è
pronto a saltare sulle energie alternative insieme alle Sette Sorelle,
perché stanno diventando “competitive” sul piano economico, attraenti
per i capitali liquidi americani. Questo richiede investimenti enormi di
riconversione delle mega-infrastrutture, e un cambio di paradigma fra
le popolazioni, «ossia una grande operazione di psico-propaganda che
bolli l’uso del petrolio come immorale verso il pianeta». Dunque, dice
ancora Blondet, gli investitori «devono assicurarsi che l’autorità
morale per eccellenza faccia parte del piano, collabori con le Finestre
di Overton che lorsignori apriranno, e cominci a predicare per le
energie “pulite” (o sedicenti tali) e anatemizzare le “inquinanti” (o
cosiddette: si veda l’improvvisa campagna occidentale conto il motore
diesel)». A Francesco – chiosa Blondet, sarcastico
– sarà richiesto di aggiungere alla lista dei Dieci Comandamenti anche
il “peccato capitale” dell’uso di energie su cui gli investitori “amici”
avranno smesso di investire?
A organizzare gli incontri è stata l’università di Notre Dame
dell’Indiana, la cui “business school” sta promuovendo una “climate
investing iniziative”, che Blondet definisce «una iniziativa di
investimento sul terrorismo climatico». Il direttore della business
school, Leo Burke, non ha voluto commentare la riunione papale di cui
pare essere stato il manovratore: con un’email, ha ricordato a Blondet
che ogni incontro sull’energia che implica il Vaticano sarà un dialogo
privato con gli invitati. «Esattamente la risposta che dà, da sempre,
l’ufficio stampa del Bilderberg». Un portavoce Exxon ha invece risposto:
la compagnia «spera che questo tipo di dialogo svilupperà soluzioni per
la doppia sfida: gestire il rischio del cambiamento climatico e
contemporaneamente soddisfare la domanda crescente di energia, che è
essenziale per alleviare la povertà e migliorare gli standard di vita
nel mondo in via di sviluppo». Ancora Blondet, ironico: «A tutti è nota
l’ansia di Exxon per alleviare la povertà nel Terzo Mondo».
Preso da: http://www.libreidee.org/2018/06/il-papa-con-le-sette-sorelle-e-manda-parolin-al-bilderberg/
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