Aquarius, la Libia minaccia l'Italia: "Abbiamo altri 52mila profughi pronti a partire"
Meglio, sì, ma è chiaro che dalla Libia alzano il prezzo. Perchè il ministro Minniti, per frenare l'enorme afflusso di immigrati, aveva sì messo fuori gioco gran parte delle navi delle Ong e aumentato la sorveglianza nel canale di Sicilia, << questo è quello che dobbiamo credere, in realtà stiamo pagando terroristi, trafficanti, cani e porci, per tenere gli immigrati bloccati li, pronti apartire , magari quando cambia governo, cioè adesso>>. ma aveva anche aperto i cordoni della borsa. E in Libia vogliono che quei cordoni, ora, restino aperti.
Matteo Salvini ha annunciato che entro fine mese il suo obiettivo è quello di andare nel Paese africano. Certo, il piano è quello di creare grandi centri di accoglienza sotto la supervisione dell'Onu. Ma tanto al presidente Serraj, quanto al generale Haftar, questo non basterà. Lo hanno già evidenziato i contatti che gli emissari della ambasciata italiana in Libia hanno avuto coi due uomini forti del Paese africano proprio per preparare la missione del nostro ministro dell'Interno: serve che il flusso di danaro verso la Libia non si interrompa.
Proprio per garantire quei fondi, nei giorni scorsi l'Italia ha messo una riserva formale sul bilancio dell'Unione europea, chiedendo alla commissione garanzie che vi siano soldi sufficienti e disponibili per il Fondo per l'Africa, lo strumento finanziario usato per i progetti comunitari con la Libia. Non solo soldi: da Tripoli vogliono anche armi per sostenere la guardia costiera. Per questo, chiedono che l'embargo sia levato.
Adattamento dall' originale: http://www.liberoquotidiano.it/news/esteri/13349990/nave-aquarius-libia-minaccia-italia-abbiamo-altri-52mila-profughi-pronti-partire-verso-vostre-coste.html
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