Nella
Delibera che contiene gli impegni internazionali dell'Italia per il
2018, prevista dalla Legge Quadro Garofani sulle missioni all'estero del
2016 (L.141/2016), trasmessa dal Governo al Parlamento il 28 dicembre, è
contenuta anche la rimodulazione dell’impegno militare e di assistenza
in Libia. Nel dettaglio, la Delibera prevede la riorganizzazione in un
unico dispositivo delle attività di supporto sanitario e umanitario
dell'Operazione IPPOCRATE e di alcuni compiti della missione in supporto
alla Guardia Costiera libica, fino ad ora inseriti tra quelli svolti
dal dispositivo aeronavale nazionale MARE SICURO, più “ulteriori
attività richieste dal Governo di Accordo Nazionale libico”.
Quest’ultima frase potrebbe far pensare ad un’ulteriore espansione dei
compiti della missione, qualora richiesto da Tripoli, considerando pure 2
ulteriori fattori.
La priorità che la stessa Delibera assegna
all'Africa in termini di attenzione e proiezione di politica estera, con
l’impegno pure nel confinante Niger, nonché la contestuale riduzione
della presenza militare in Iraq e Afghanistan. Detto ciò, la nuova
missione italiana in Libia (anche questa, come quella in Niger, a
carattere bilaterale) ha l'obiettivo di rendere l'azione di assistenza e
supporto in Libia maggiormente incisiva ed efficace, sostenendo le
autorità libiche nell'azione di pacificazione e stabilizzazione del
Paese e nel rafforzamento delle attività di controllo e
contrasto all'immigrazione illegale, ai traffici illegali ed alle
minacce alla sicurezza. Tra i compiti, troviamo: assistenza e supporto
sanitario, attività di sostegno a carattere umanitario, formazione,
addestramento, consulenza, assistenza e mentoring a favore delle forze
di sicurezza e delle istituzioni governative libiche, in Italia e in
Libia, al fine di incrementarne le capacità complessive e di supportarle
nelle operazioni di contrasto all'immigrazione illegale, ai traffici
illegali ed alle minacce alla sicurezza, attività per il ripristino
dell'efficienza dei principali mezzi terrestri, navali e aerei, comprese
le relative infrastrutture, ecc. Il contingente avrà una consistenza
massima di 400 unità e comprenderà anche 130 mezzi terrestri, mezzi
navali, tratti dalle unità del dispositivo aeronavale nazionale MARE
SICURO già autorizzate, e mezzi aerei, tratti sempre dal dispositivo di
MARE SICURO. Il costo per il 2018 è programmato in poco meno di 35
milioni di euro. Ulteriori approfondimenti su RID 2/18.
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