Vladimir Platov New Eastern Outlook 14.01.2018
La storia della Central Intelligence Agency
degli Stati Uniti è piena di numerosi esempi di omicidi politici, non
solo negli Stati Uniti, ma anche nei Paesi con cui Washington non è
d’accordo. Così oggi,la CIA ha attivamente iniziato a sviluppare vari
metodi per l’eliminazione deliberata del nuovo avversario politico degli
Stati Uniti, il leader nordcoreano Kim Jong-un, coinvolgendo non solo
le forze speciali, ma anche i servizi speciali dei Paesi che cooperano
strettamente con la CIA. La prova di ciò, in particolare, si trova nei
310000 dollari nel bilancio della difesa per il 2018, ufficialmente
decisi dal governo sudcoreano; il costo dell’eliminazione del leader
della Corea democratica Kim Jong-un. Questi fondi saranno spesi per la
formazione e l’equipaggiamento di una speciale “unità di decapitazione”
dedicata alla leadership nordcoreana, la cui creazione fu resa nota il
1° dicembre. La squadra comprenderà circa mille commando, il cui compito
in caso di guerra sarà trovare e uccidere Kim Jong-un e gli alti
dirigenti dello Stato vicino. Come una fonte del ministero della Difesa
della Repubblica di Corea ha riferito al quotidiano Korea Herald,
l’equipaggiamento speciale della squadra includerà droni-kamikaze, droni
da ricognizione e persino lanciarazzi pesanti. La struttura e i piani
di addestramento della squadra sono classificati, ma secondo le
informazioni dei media sudcoreani, i soldati della nuova squadra si
addestreranno secondo la metodologia utilizzata dal Team 6 dei SEAL che
assassinò Usama bin Ladin. Allo stesso tempo, va ricordato che il
tentativo di creare una squadra speciale nella Corea del Sud, nel 1968,
con obiettivi simili finì in tragedia.
All’epoca, a 31 criminali
sudcoreani fu promesso il perdono se la squadra che avevano formato
avesse ucciso Kim Il-sung. Il gruppo ebbe un addestramento intensivo,
durante il quale tre persone furono uccise, e alla fine fu inviato su
gommoni nella Corea democratica, ma furono richiamati a metà strada. I
prigionieri non furono rilasciati, l’estenuante addestramento continuò e
fu decisa la data della nuova operazione. Nel 1971, i membri della
squadra si ribellarono, uccisero gli istruttori e cercarono di
raggiungere Seoul e, quando furono bloccati dall’esercito, si fecero
saltare in aria con le granate. I quattro sopravvissuti furono
successivamente giustiziati. Nel 2003 fu realizzato il film sudcoreano
“Silmido” su questo tragico episodio.Tali piani radicali per liberarsi degli oppositori politici non sono affatto sorprendenti, specialmente quando sono sviluppati e controllati dalla CIA, esperta in materia. E non c’è da stupirsi che persino il direttore della Central Intelligence Agency degli Stati Uniti, Mike Pompeo, abbia parlato in ottobre al forum della Fondazione per la difesa delle democrazie a Washington, dicendo che se la CIA liquidasse il leader della Corea democratica Kim Jong-un, non riconoscerebbe il coinvolgimento degli agenti statunitensi nell’assassinio. Tutti sanno che per mantenere il dominio, gli Stati Uniti non si fermano davanti a nulla, compresi l’omicidio degli indesiderabili. Negli anni ’50 e ’60, uccisero numerosi leader stranieri e personaggi pubblici che combattevano non per il comunismo, ma per l’indipendenza nazionale dei propri Paesi. Poi venne una certa calma, connessa sia con la politica della “distensione” sia con le denunce delle attività della CIA da parte della Commissione del Senato di F. Church nel 1975. Le conclusioni della commissione sulle attività illegali dei servizi d’intelligence statunitensi (in particolare, omicidi e numerosi attentati a statisti stranieri) portò all’adozione da parte del presidente J. Ford di un ordine che vietava gli omicidi “ufficialmente sanciti” di leader stranieri. Tuttavia, nel 1981 questo decreto presidenziale fu rovesciato da Reagan e l’elenco delle vittime riprese a crescere rapidamente. Dopo numerosi dibattiti sui media, non ci fu interesse sul segreto della rapida infezione del Presidente Hugo Chávez e conseguente morte con una nuova forma di arma biologica: un virus del cancro e il coinvolgimento dei servizi speciali statunitensi. Tuttavia, un altro fatto molto strano e inspiegabile (a parte l’operazione dei servizi speciali statunitensi), è che, oltre a Hugo Chavez, numerosi altri leader latinoamericani, chiaramente disprezzati da Washington, “inaspettatamente” si ammalarono di cancro allo stesso tempo. Tra questi il Presidente argentino Nestor Kirchner (sostituito da Cristina Kirchner), il Presidente brasiliano I. Lula da Silva (dopo il quale Dilma Roussef salì al potere) e il presidente paraguaiano Fernando Lugo (che fu rovesciato dal colpo di stato della CIA nel 2012; poco dopo gli fu diagnosticato un cancro). È anche curioso che, dopo che il presidente conservatore e filoamericano della Colombia, Juan Manuel Santos, abbia iniziato i colloqui di pace coi partigiani delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (FARC), abbia “inaspettatamente” contratto il cancro. Lo scrittore venezuelano Luis Brito Garcia ha contato più di 900 attentati al leader cubano Fidel Castro organizzati dalla CIA. E negli ultimi anni Castro soffrì di una misteriosa malattia intestinale oncologica, che lo colpì dopo il “Vertice dei Popoli” del 2006 nella città argentina di Cordoba. Ricordiamo anche la stranissima morte dell’ex-presidente palestinese (OLP) Yasser Arafat, che soffriva… di leucemia nel 2004.
Non è neppure irragionevole citare le rivelazioni di WikiLeaks
che nel 2008 la CIA chiese all’ambasciata in Paraguay di raccogliere
dati biometrici, incluso il DNA, dei quattro candidati presidenziali.
Conoscendo il codice del DNA di una persona, è facile sviluppare un
oncogene per ogni individuo. E se ipotizziamo che tali dati siano stati
ottenuti alla vigilia delle elezioni in Brasile, allora il cancro di
Dilma Roussef, contratto nel 2009, s’inserisce perfettamente in questa
teoria. Quindi, oltre alle forti opzioni per l’eliminazione degli
oppositori politici (come, in particolare, accaduto al leader iracheno
Sadam Husayn o al leader libico Muammar Gheddafi), è improbabile che la
CIA sia esclusa dall’averli infettati con virus del cancro. Inoltre,
esperimenti simili furono condotti a lungo nei laboratori segreti della
CIA, “trofeo militare dei servizi speciali statunitensi” basato sui brutali esperimenti umani di Josef Mengele, e prima ancora “sull’esperienza” dello statunitense Cornelius “Doctor Death” Rhoads, patologo del Rockefeller Institute of Medical Research
che iniziò a lavorare a Porto Rico e divenne un “pioniere” nel campo
della creazione di nuove tecniche per uccidere con metodi chimici,
biologici e radioattivi. Coi finanziamenti del Rockefeller Institute,
condusse esperimenti a Puerto Rico nei primi anni ’30 infettando
persone con cellule cancerose, lavorando in segreto nell'”Edificio n.
439″. Il cancro è l’effetto di una nuova arma delle agenzie
d’intelligence statunitensi, in sintonia col “modus vivendi”
dell’imponente impero nordamericano? Notiamo solo che la malattia ha
colpito solo quei politici la cui politica era contraria al dominio
degli Stati Uniti.
Gli Stati Uniti sono sull’orlo del collasso economico e rimangono a galla solo perché possono stampare per riaccreditare la propria economia e aumentare costantemente il budget militare e le operazioni segrete della CIA. Pertanto, è del tutto logico presumere che “gli artigiani di Langley” abbiano trovato nuovi metodi rapidi ed economici per eliminare efficacemente gli avversari. Il vantaggio più importante di tali metodi è che non lasciano tracce, sono camuffati da cancro o infarto ed eliminano la possibilità di denuncia e responsabilità diretta.
Gli Stati Uniti sono sull’orlo del collasso economico e rimangono a galla solo perché possono stampare per riaccreditare la propria economia e aumentare costantemente il budget militare e le operazioni segrete della CIA. Pertanto, è del tutto logico presumere che “gli artigiani di Langley” abbiano trovato nuovi metodi rapidi ed economici per eliminare efficacemente gli avversari. Il vantaggio più importante di tali metodi è che non lasciano tracce, sono camuffati da cancro o infarto ed eliminano la possibilità di denuncia e responsabilità diretta.
Vladimir Platov, esperto in Medio Oriente, in esclusiva per la rivista online “New Eastern Outlook”.
Traduzione di Alessandro Lattanzio
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