Giovedì, 3 ottobre 2019 - 19:53:00
Il
Governo prepara una durissima guerra al contante, che traccia il solco
per un controllo totalitario sulla libertà finanziaria di ciascuno
di
Andrea Lorusso
Laura Boldrini: “L’unica strada che abbiamo è la tracciabilità. Noi dobbiamo sapere chi spende e in cosa”
Un mondo in cui il contante non sia più stampato né circolante, non è
un oscuro presagio, ma una concreta possibilità nel momento in cui
questo andazzo legislativo fosse confermato e poi man mano rinfocolato.
Si parte dai bonus per le carte di credito alle penalità per il denaro
liquido, per poi, una volta invertito il paradigma, arrivare ad obblighi
via via più stringenti.
Non è una cosa che si faccia
dall’oggi al domani, è vero, ma non reagire ora significa porre la
prima pietra per la tomba del contante libero. L’ex Presidente della
Camera Laura Boldrini ha fatto una affermazione agghiacciante: “Può
sembrare dura, ma di fatto la tracciabilità è l’unica cosa che abbiamo.
Noi dobbiamo sapere chi spende e in che cosa, la carta di credito ce lo
fa sapere.”
A che titolo lo Stato dovrebbe conoscere ogni spesa del cittadino?
Perché dobbiamo partire dalla presunzione di colpevolezza per il
consumatore? Dov’è finita la privacy? L’uso obbligatorio delle carte
significa tenere traccia di ogni spostamento, ogni bottiglietta d’acqua o
caffè consumato, in quale bar, che regali si fanno, ogni anfratto della
nostra vita verrebbe tracciato perché – piaccia o no – è dal flusso di denaro che ormai si può comprendere qualsiasi cosa.
Se facciamo una vacanza in Tibet, se il marito compra l’anello alla
moglie o all’amante, se un uomo va a prostitute, o ha un problema medico
per cui fa una visita specialistica, in qualsiasi posto del globo voi
vi troviate, sarete sotto la lente d’ingrandimento del Grande Fratello.
Per non parlare delle implicazioni commerciali, i dati finanziari
saranno appetibili e succulenti per i big data, i cookie, per la
pubblicità mirata, e tutto si svilupperà a tenaglia per tracciare,
riproporre e “carcerare” gusti, piaceri ed abitudini. L’abitudine è la più “bella” forma che ha il mondialismo commerciale per mantenere lo status quo di consumo.
Già oggi i più avveduti si renderanno conto che il loro smartphone
tenga traccia di loro, senza avvisi particolari, senza che magari siano
attive le mappe, dando alert Google su ristoranti, metodi di pagamento
GPAY accettati o altre diavolerie. Un mondo in cui il denaro non è più libero, l’uomo non è più libero. Anche
gli aiuti solidali tra conoscenti, gli spiccioli a bordo strada ai
mendicanti, saranno inibiti; Qualsiasi forma di prestito tra amici o
famigliari, tutto dovrà passare su delle piattaforme.
I nuovi sistemi potranno rendere straccione chiunque di noi con un
click, l’insubordinazione non sarà più ammessa dall’Autorità. Immaginate
una misura restrittiva – anche sbagliata come spesso accade – che
d’imperio spenga i vostri chip, o anche un bug, un errore informatico o
gestionale, non saremo più padroni della nostra capacità di spesa. Solo
affittuari di pezzi di codice. Una fucilata al cuore delle politiche
sociali, allo Stato di diritto liberale e liberista.
La moneta non sarà più legata a nessuna emissione, a nessun valore, a
nessun spostamento, sarà un algoritmo a gestire le transazioni, e le
transazioni a loro volta saranno soltanto algoritmo. Abbinatelo
all’interazione uomo-macchina, ed ecco servita l’estinzione dell’essere
umano. Sarà per questo che presto uscirà un nuovo Matrix al cinema?
Di Andrea Lorusso
FB @andrealorusso1991
Preso da: http://www.affaritaliani.it/politica/laura-boldrini-e-la-guerra-all-uso-del-contante-629314.ht
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