20 luglio 2017
Il viceministro a “Fatti e Misfatti” parla della relazione tra lo
smercio internazionale della droga e chi trasporta profughi in Europa.
"Dall'America Latina arriva la droga che passa di mano dai trafficanti
ai jihadisti, che sono le stesse persone che poi trasportano gli uomini.
Tra i jihadisti e i Narcos c'è un filo che è molto difficile da
spezzare". Queste le parole di Mario Giro, viceministro agli Affari
esteri, intervenuto a "Fatti e Misfatti" su Tgcom24. In Libia, ha
proseguito Giro, "c'era un'economia florida, ma ora il traffico di
esseri umani è uno dei pochi business rimasti, in molti ci vivono. Per
questo è necessario ricostruire la pace nel Paese, in modo che
l'economia possa ripartire".
"Le Ong sono un potere globale che interviene su tutti i fronti - ha
proseguito il viceministro - sono un fenomeno della globalizzazione. Da
dove prendono i soldi è pubblico, sui loro siti, sono trasparenti. Open
Arms ad esempio, che lavora sul Mediterraneo, ha le parrocchie tedesche,
ma ci sono anche filantropi americani. Si tratta di un falso bersaglio,
più se ne parla più si fanno pubblicità".
Originale con video: http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/libia-giro-a-tgcom24-tra-jihadisti-e-narcotrafficanti-c-e-un-legame-stretto-_3085157-201702a.shtml
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