21/4/2017
È ben noto che
l’intervento NATO a guida USA del 2011 in Libia, con lo scopo di
rovesciare Muammar Gheddafi, ha portato ad un vuoto di potere che ha
permesso a gruppi terroristici come l’ISIS di prendere piede nel paese.
Nonostante
le conseguenze devastanti dell'invasione del 2011, l'Occidente è oggi
lanciato sulla stessa traiettoria nei riguardi della Siria. Proprio come
l'amministrazione Obama ha stroncato Gheddafi nel 2011, accusandolo
di violazione dei diritti umani e insistendo che doveva essere rimosso
dal potere al fine di "proteggere il popolo libico", così
l'amministrazione Trump sta oggi puntando il dito contro le politiche
"repressive" di Bashar al-Assad in Siria e lanciando l'avvertimento che il
suo regime è destinato a terminare presto — tutto ovviamente in nome
della protezione dei civili siriani.Ma mentre gli Stati Uniti e i loro alleati si dimostrano effettivamente incapaci di fornire una qualsiasi base legale a giustificazione dei loro recenti attacchi aerei —figurarsi poi fornire una qualsiasi evidenza concreta a dimostrazione del fatto che Assad sia effettivamente responsabile dei mortali attacchi chimici della scorsa settimana — emergono sempre più chiaramente i pericoli connessi all'invasione di un paese straniero e alla rimozione dei suoi leader politici.
Questa settimana abbiamo avuto nuove rivelazioni sugli effetti collaterali degli "interventi umanitari": la crescita del mercato degli schiavi.
Il Guardian ha riportato che sebbene "la violenza, l'estorsione e il lavoro in schiavitù" siano stati già in passato una realtà per le persone che transitavano attraverso la Libia, recentemente il commercio degli schiavi è aumentato. Oggi la compravendita di esseri umani come schiavi viene fatta apertamente, alla luce del sole.
"Gli ultimi report sul ‘Mercato degli
schiavi' a cui sono sottoposti i migranti si possono aggiungere alla
lunga lista di atrocità [che avvengono il Libia]" ha detto Mohammed Abdiker, capo delle operazioni di emergenza dell'International Office of Migration, un'organizzazione intergovernativa che promuove "Migrazioni ordinate e più umane a beneficio di tutti", secondo il suo stesso sito seb. "La
situazione è tragica. Più l'IOM si impegna in Libia, più ci rendiamo
conto come questo paese sia una valle di lacrime per troppi migranti".
Il paese nordafricano viene usato spesso come punto di uscita per i
rifugiati che arrivano da altre parti del continente. Ma da quando
Gheddafi è stato rovesciato nel 2011 "il paese, che è ampio e poco
densamente popolato, è piombato nel caos della violenza, e i migranti,
che hanno poco denaro e di solito sono privi di documenti, sono
particolarmente vulnerabili", ha spiegato il Guardian.Un sopravvissuto del Senegal ha raccontato che stava attraversando la Libia, proveniendo dal Niger, assieme ad un gruppo di altri migranti che cercavano di scappare dai loro paesi di origine. Avevano pagato un trafficante perché li trasportasse in autobus fino alla costa, dove avrebbero corso il rischio di imbarcarsi per l'Europa. Ma anziché portarli sulla costa il trafficante li ha condotti in un'area polverosa presso la cittadina libica di Sabha. Secondo quanto riportato da Livia Manente, la funzionaria dell'IOM che intervista i sopravvissuti, "il loro autista gli ha detto all'improvviso che gli intermediari non gli avevano passato i pagamenti dovuti e ha messo i passeggeri in vendita". La Manente ha anche dichiarato:
"Molti altri migranti hanno confermato
questa storia, descrivendo indipendentemente [L'uno dall'altro] i vari
mercati degli schiavi e le diverse prigioni private che si trovano
in tutta la Libia", aggiungendo che la OIM-Italia ha confermato di aver raccolto simili testimonianze anche dai migranti nell'Italia del Sud.
Il sopravvissuto senegalese ha detto di essere stato portato in una prigione improvvisata che, come nota il Guardian, è cosa comune in Libia.
"I detenuti all'interno sono costretti a
lavorare senza paga, o in cambio di magre razioni di cibo, e i loro
carcerieri telefonano regolarmente alle famiglie a casa chiedendo un
riscatto. Il suo carceriere chiese 300.000 franchi CFA (circa 450 euro),
poi lo vendette a un'altra prigione più grossa dove la richiesta di
riscatto raddoppiò senza spiegazioni".
Quando i migranti sono detenuti troppo a lungo senza che il riscatto venga pagato, vengono portati via e uccisi. "Alcuni
deperiscono per la scarsità delle razioni e le condizioni igieniche
miserabili, muoiono di fame o di malattie, ma il loro numero complessivo
non diminuisce mai", riporta il Guardian. "Se il numero di migranti scende perché qualcuno muore o viene riscattato, i rapitori vanno al mercato e ne comprano degli altri", ha detto Manente. Giuseppe Loprete, capo della missione IOM del Niger, ha confermato questi inquietanti resoconti. "È assolutamente chiaro che loro si vedono trattati come schiavi",
ha detto. Loprete ha gestito il rimpatrio di 1500 migranti nei soli
primi tre mesi dell'anno, e teme che molte altre storie e incidenti del
genere emergeranno man mano che altri migranti torneranno dalla Libia."Le сondizioni stanno peggiorando in Libia, penso che ci possiamo aspettare molti altri casi nei mesi a venire", ha aggiunto.
Ora, mentre il governo degli Stati Uniti sta insistendo nell'idea che
un cambio di regime in Siria sia la soluzione giusta per risolvere le
molte crisi di quel paese, è sempre più evidente che la cacciata dei
"dittatori" — per quanto detestabili possano essere — non è una soluzione
efficace. Rovesciare Saddam Hussein non ha portato solo alla morte di
molti civili e alla radicalizzazione della società, ma anche all'ascesa
dell'ISIS.Mentre la Libia, che un tempo era un modello di stabilità nella regione, continua a precipitare nel baratro in cui l'ha gettata "l'intervento umanitario" dell'Occidente — e gli esseri umani vengono trascinati nel nuovo mercato della schiavitù, e gli stupri e i rapimenti affliggono la popolazione — è sempre più ovvio che altre guerre non faranno altro che provocare ulteriori inimmaginabili sofferenze.
Fonte: www.sapereeundovere.com
Preso da: https://it.sputniknews.com/punti_di_vista/201704214392203-ultimo-paese-liberato-america-malvaggio-dittatore-si-commerciano-schiavi/
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