Segnalato da: http://www.centrostudifederici.org
Fonte: http://tg.la7.it/est/news-16153
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In un'intervista al quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth, Roberto Saviano parla di sé e delle sue origini ebraiche. Ricorda l'educazione ricevuta dal nono ebreo ed elogia Israele per la sua democrazia, per la sua capacità di accogliere minoranze etniche [sarebbe interessante sentire cosa ne pensano i libanesi, i palestinesi, gli ebrei neri...] e per la sua apertura verso gli omosessuali
[non chiarisce però come un ebreo possa conciliare un tale
atteggiamento con la condanna della sodomia chiaramente espressa nella
Bibbia, Antico Testamento]
Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature, corsivie quanto scritto nello spazio giallo sono generalmente della Redazione
Roma, 7 apr. (TMNews) - Roberto Saviano parla delle sue radici ebraiche in un'intervista al quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth, che ieri gli ha dedicato due pagine in occasione dell'uscita in ebraico del suo secondo romanzo ("La bellezza e l'inferno", 2009).
Il talento a raccontare le storie, Saviano dice di averlo
ereditato dal nonno Carlo: "I genitori di mia madre erano ebrei, e io
sono cresciuto sulle ginocchia del nonno che ha contribuito moltissimo
alla mia educazione" spiega lo scrittore, "mi rivedo ad ascoltare le sue
storie quando avevo tre anni, ha continuato fino ai miei 15".
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Saviano cita a memoria la frase dei Salmi che il nonno gli
ripeteva sempre: "Se ti dimentico, Gerusalemme, si paralizzi la mia
destra; mi si attacchi la lingua al palato, se lascio cadere il tuo
ricordo". E continua: "Una volta da bambino andai a dormire e mi resi
conto che quel giorno non avevo pensato a Gerusalemme, ero spaventato,
ero sicuro che avrei perso il braccio destro e avrei smesso di parlare".
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Nonno Carlo, racconta Saviano allo Yedioth, non era religioso ma
"la tradizione ebraica è comunque entrata nella casa. Il sabato
(Shabbat, la festa del riposo per gli ebrei, ndr) era un giorno
particolare, anche se mio padre era cattolico e il nostro giorno di
riposo era la domenica".
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Soltanto da adulto, l'autore di Gomorra ha compreso il senso di
alcune abitudini, che allora gli sembravano stranezze. "A Pasqua il
nonno buttava dell'acqua sul pavimento, poi attraversava la stanza come a
separare l'acqua in due lati, e io camminavo dietro di lui facendo lo
stesso. Quando veniva la Pasqua cristiana onoravamo le radici di mio
padre. Nella mia famiglia le due religioni hanno sempre convissuto" dice
ancora Saviano.
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Nell'intervista al quotidiano israeliano, parla anche
dell'incontro di due anni fa a Gerusalemme con il presidente Shimon
Peres e delle sue prese di posizione pubbliche a favore dello Stato
ebraico. "Ho imparato cosa vuol dire essere vicino alla democrazia
israeliana -dice- posso accettare dure critiche alla politica del
governo israeliano, soprattutto quella degli ultimi anni, ma questo non
ha niente a che vedere con il riconoscimento della legittimità Israele",
con la libertà di espressione o con la sua capacità di garantire uno
stato di diritto.
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"Ho detto soltanto che Israele ha altri aspetti, oltre al confitto
militare, come la sua capacità di accogliere minoranze etniche e la sua
apertura verso gli omosessuali, in particolare quelli arabi; il
riconoscimento del diritto dell'altro e del diverso". Queste posizioni
hanno attirato critiche, attacchi, minacce. "Ci sono stati commenti
violenti tipo Saviano è filo-israeliano e quindi un criminale, o 'una
persona che lotta contro la mafia sostiene la mafia israeliana'. Sono
arrivati a fare delle magliette con il mio volto sopra e la scritta
'quest'uomo è sionista'. Su Internet hanno scritto Saviano uguale
Israele uguale mafia".
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Rispetto ai tanti attacchi subiti per i più svariati motivi negli
ultimi anni, questi lo hanno sorpreso: "Non ho mai offeso nessuno, ho
parlato del diritto di Israele a esistere e ho sottolineato il mio
riconoscimento della democrazia israeliana. Quando scrivi con certi toni
polemici ti aspetti reazioni dure, in questo caso non me le aspettavo.
Quando poi si arriva all'antisemitismo, capisci che i commenti non
riguardano nemmeno quello che ho detto ma al fatto stesso che ero
intervenuto".
Preso da: http://www.salpan.org/ARTICOLI/Saviano.html
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