DI NICOLAS BONNAL
dedefensa.org
La rapidità
della sottomissione di Trump al sistema è stata ammirabile, come la
sottomissione di Syriza in Grecia o la rapidità dell’annullamento della
Brexit! Come direbbe Céline, la resistenza populista non chiede altro
che far sloggiare qualcuno – o cliccare furiosamente sul proprio mouse…
Vediamo il caso dell’elezione di Marine.
La
Francia avrebbe i tassi d’interesse per rimborsare il proprio debito
che ammonterebbero la sera stessa al 10%. La Francia avrebbe una sua
rivoluzione arancione per strada. La Francia si ribellerebbe alla
funzione pubblica. La Francia avrebbe una fuga di capitali. Avrebbe i
borghesi disperati per il crollo dei prezzi degli appartamenti parigini e
dei castelli antichi. La Francia si farebbe bloccare dalla NATO anche
più velocemente della Serbia. La Francia subirebbe gli attentati più
rapidi della sua storia… Per tutte queste ragioni, il sistema vuole
Marine.
C’è solo un problema. Non è ancora finito e può essere
fermato. Da chi? Dall’elezione del candidato residuale, il peggiore per
l’oligarchia mondiale: il candidato FN, che è lì da più di trent’anni.
Il carattere pseudo-rivoluzionario (vedi la presa della Bastiglia) della
Francia qui sarà usato in pieno. Sottomettiamo la Francia e il resto
seguirà presto.
Per questo dico: il sistema ha interesse a far
eleggere Marine Le Pen. Il “Bataclan” se verrà eletta sarà tale che lei
si sottometterà ancora più velocemente del suo modello Trump. Il sistema
potrà allora imporre più velocemente la propria agenda terrorista e
totalitaria: guerra contro la Russia ribelle, invasione del Sud,
abolizione del denaro contante, controllo biometrico, divieto dell’oro,
censura della rete, etc.
Il caos dell’elezione del FN sarà tale
che lo tsunami (che, come si sa, è un metodo di controllo a freddo, come
gli attentati, l’effetto serra, i rifugiati) sarà imparabile. Quindi il
sistema farà eleggere Marine, la quale ha già dato delle garanzie
licenziando suo padre. Questo è il suo interesse: far scoppiare
l’ascesso populista una volta per tutte.
Nel mio libro su Trump, pubblicato prima della sua elezione, annunciavo già la piega che avrebbe preso:
“Rileggendo
le pagine informative che abbiamo messo insieme su Donald Trump,
attraversiamo una crisi morale. Tutto ci sembra esagerato, falso, quasi
squallido. I suoi affari, la sua stessa fortuna sembra gonfiata. Le sue
proposte sono nulle, scadenti o neppure degne di nota.
Qualche
frase interessante e coraggiosa è subito contraddetta. La sua politica è
inapplicabile ed è meglio così. Suscita in oltre una tale ostilità
all’estero e nei luoghi importanti (televisioni, economia) che rischia
di essere rovinato anche prima dell’elezione”.
E il seguito è stato semplice da prevedere nel capitolo XVII:
“…sembra
che l’affaire Trump serva come operazione psicologica a livello
mondiale. Il sistema ha paura delle folle, e ha bisogno di fare un
esempio – mostrando il male…l’accusa di razzismo, di nazismo, di
fascismo, di machismo da parte dei media, l’eccesso o il cosiddetto
eccesso di Trump, porteranno i loro frutti e tutto il piccolo mondo del
piccolo bianco frustrato rientrerà nella sua nicchia come in Francia.
Sarà “agitato” un’ultima volta prima di “asservirsi” per niente, ed è
tanto meglio!”
Davo un buon riferimento cinematografico che
data gli anni difficili Nixon-Ford (più difficili del 2017, poiché c’era
un residuo di marxismo e i militanti erano ancora disposti a
sacrificarsi per imporlo – oggi invece cliccano!):
“Nel film Network
del 1976, il presentatore televisivo Howard Beale invita i
telespettatori a ribellarsi e urlare dalla finestra – cosa che anche lui
si affretta a fare. Poi per far piacere al suo capo, che parla di
marchi, di dollari, di rubli, di sicli, di mercato, di capitale, di
cifre, di sistema olistico, di natura (il capitale la adora),
d’investimenti, della fine dei popoli, di denaro, di “movimenti autonomi
dei non-viventi”, predica un vangelo della rassegnazione – e alla fine
si fa ammazzare per l’abbassamento dell’indice di ascolto! Il film segna
il passaggio dalla ribellione alla sottomissione”.
E continuavo:
“Può
anche essere che Trump serva anche come esorcismo finale per calmare il
risentimento generale americano e organizzare con più calma la
bancarotta del paese che è già cominciata, anche se viene descritta
raramente. Il fascismo e la militarizzazione degli Stati Uniti descritte
da Paul Craig Roberts servirà a prevenire o schiacciare completamente
tutte le ribellioni, da qualunque parte provengano. Sembra proprio che
anche in Francia si stia prendendo la stessa strada.”
Si, far
montare il pericolo Fronte Nazionale e anche far eleggere Marine è la
cosa migliore che possa succedere al sistema. La finanza e il mercato
immobiliare crollati in tempi brevi serviranno ai malvagi. Sappiamo dove
conduce l’ottimismo dell’antisistema (Cuba? Caracas?)…
Ricordavo che questa tattica è descritta da Aristotele nella sua notevole “Politica”:
“Nella
democrazia, le rivoluzioni nascono prima di tutto dalla turbolenza dei
demagoghi. Per quel che riguarda gli individui, costringono con le loro
continue denuncie gli stessi ricchi a riunirsi per cospirare; poiché la
comunanza di paure avvicina le persone più ostili”.
E il più grande filosofo dell’antichità puntualizza freddamente, come se avesse previsto la fine del nefasto film:
“Per
le loro ingiustizie, i demagoghi e i loro complici hanno costretto i
cittadini potenti a lasciare la città; ma gli esuli si sono riuniti, e,
rivoltandosi contro il popolo, lo spoglieranno del loro potere”.
Questa
tattica (una semplice operazione di compattazione) non è cambiata da
3000 anni. Il popolo ne ha abbastanza dell’élite. Le elite lasciano che
un populista arrivi al potere, poi lo liquidano – a meno che non lo
assecondino, come nel caso ben noto del caporale boemo.
Ridiamo, siamo in buona compagnia.
Nicolas Bonnal
Fonte: www.dedefensa.org
Link: http://www.dedefensa.org/article/pourquoi-le-systeme-veut-faire-passer-marine
18.02.2017
Traduzione per www.comedonchisciotte.org di @alepontecorvo
Preso da: http://comedonchisciotte.org/perche-il-sistema-vuole-far-passare-marine-le-pen/
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