10/03/2017 - 19:31
Il
diritto del mare prevede che se soccorsi in acque internazionali
debbano essere sbarcati nel porto più vicino: in questo caso Zarzis in
Tunisia, che dista 90 miglia nautiche, o a Malta, che ne dista 180,
anziché in Sicilia che è lontana 250 miglia
Su Striscia la notizia, su canale 5, l’inviata
Rajae Bezzaz intervista il video blogger Luca Donadel, che seguendo le
tracce satellitari delle navi (spesso di organizzazioni umanitarie) che
vanno a soccorrere i migranti in mare, ha scoperto che «si dirigono
tutte nello stesso punto, ovvero a poche miglia dalla costa libica».
«Secondo il diritto del mare - ricorda Donadel - le persone salvate nelle acque internazionali vanno portate nel porto sicuro più vicino, in questo caso in quello di Zarzis in Tunisia, che dista 90 miglia nautiche, o a Malta, che ne dista 180, contro le 250 della Sicilia».
Intervistati da Jimmy Ghione, i politici italiani danno risposte diverse. Maurizio Gasparri (Forza Italia) attacca: «Lo abbiamo denunciato in Parlamento: con il pretesto di un intervento umanitario c'è di fatto un fiancheggiamento degli scafisti». Laura Ravetto (Forza Italia) sottolinea: «Quelle missioni navali avevano lo scopo di impedire le partenze, se non con corridoi umanitari regolamentati». Replica Francesco Boccia (PD): «Secondo me chi è in mare va aiutato a prescindere. Poi discutiamo sul perché le nostre navi sono lì...». Diverso il parere di Matteo Colaninno (PD): «Parleremo con il Ministro. Se le regole dicono che che vanno portati al posto più vicino, devono andare al posto più vicino. Altrimenti è un errore».
«Secondo il diritto del mare - ricorda Donadel - le persone salvate nelle acque internazionali vanno portate nel porto sicuro più vicino, in questo caso in quello di Zarzis in Tunisia, che dista 90 miglia nautiche, o a Malta, che ne dista 180, contro le 250 della Sicilia».
Intervistati da Jimmy Ghione, i politici italiani danno risposte diverse. Maurizio Gasparri (Forza Italia) attacca: «Lo abbiamo denunciato in Parlamento: con il pretesto di un intervento umanitario c'è di fatto un fiancheggiamento degli scafisti». Laura Ravetto (Forza Italia) sottolinea: «Quelle missioni navali avevano lo scopo di impedire le partenze, se non con corridoi umanitari regolamentati». Replica Francesco Boccia (PD): «Secondo me chi è in mare va aiutato a prescindere. Poi discutiamo sul perché le nostre navi sono lì...». Diverso il parere di Matteo Colaninno (PD): «Parleremo con il Ministro. Se le regole dicono che che vanno portati al posto più vicino, devono andare al posto più vicino. Altrimenti è un errore».
Nessun commento:
Posta un commento