1 novembre 2011
La Libia ha perso una collezione unica di patrimonio
culturale e storico, i chiamati ‘Tesori di Bengasi ‘. Alcuni delinquenti
sono riusciti ad introdursi nella Banca Commerciale Nazionale della
Libia e rubare migliaia di monete d’oro ed argento che risalgono
all’epoca greca, ed altre antichità che potrebbero essere l’orgoglio di
qualsiasi museo del mondo.
Si sa che i criminali hanno sottratto 7.700 monete d’oro, argento e
bronzo, molte delle quali sono state coniate nell’epoca di Alessandro
Magno (IV secolo a.C.). Ugualmente, sparirono statuette ed altri oggetti
di bronzo, avorio e vetro, braccialetti, medaglioni, collane, anelli,
pendenti ed altri adornamenti: circa 10.000 opere d’arte in totale
elaborate dai maestri dell’antichità.
La maggioranza dei tesori sono stati incontrati tra gli anni 1917 e
1922 durante gli scavi del tempio di Artemide a Cirene, che è stata una
colonia greca nella costa settentrionale dell’Africa.
Si può concepire un’idea del valore di questo tesoro tenendo conto
che una sola moneta simile a quelle presenti nella collezione è stata
venduta in un’asta a Parigi per 431.000 dollari in ottobre di
quest’anno.
Sembra che il furto sia stato perpetrato nel maggio del 2011, ma solo
oggi è stato reso pubblico. Il CNT forse ha occultato i fatti per non
rovinare la sua immagine a livello mondiale o forse non ha avuto tempo
sufficiente per controllare i fondi della banca.
L’archeologo libico Hafed Walda che lavora nel King’s College di
Londra, crede che gli stessi impiegati della banca abbiano partecipato
al furto. Secondo lui, si sono approfittati del caos che regnava nel
paese dopo che il regime di Gheddafi stesse traballando ed
incominciassero i conflitti armati coi ribelli.
Gli esperti considerano questo saccheggio uno dei più importanti in
tutta la storia dell’archeologia. I delinquenti sono ricercati
dall’Interpol e dall’UNESCO.
traduzione di Ida Garberi
preso da www.cubadebate.cu
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