Analisi molto dura del settimanale tedesco su ciò che accade sull'altra sponda del Mediterraneo
Fayez al Sarraj
globalist 23 gennaio 2017Prima il mezzo tentativo di colpo di Stato. Poi l'autobomba che aveva nel mirino l'ambasciata italiana a Tripoli.
Circostanze che hanno portato il tedesco Der Spiegel a dire che il governo di accordo nazione guidato dal premier Fayez al Sarraj "non e' in grado di mantenere l'ordine" nel "non-Stato" libico.
Il settimanale tedesco ha ricordato che le milizie dell'ex primo ministro libico Khalifa Ghwell hanno recentemente assunto il controllo di diversi edifici ministeriali di Tripoli per alcune ore. "Colpo di Stato in Libia", hanno titolato il giorno dopo i giornali, ma ciò sarebbe vero se davvero esistesse uno Stato libico, scrive il settimanale tedesco: "Solo la comunità internazionale ritiene che in Libia ci sia uno Stato. Si tratta del governo insediato e riconosciuto dalle Nazioni Unite".
La Libia "ha un dialogo con l'Europa sui rifugiati, ma non ha forze di sicurezza in grado di mantenere l'ordine al suo interno". La Libia è un paese ricco di petrolio e gas, prosegue il settimanale, ma dalla deposizione di Muhammar al Gheddafi, nel 2011, regna il caos. Da allora lottano per il potere islamisti, generali, capi religiosi e tribali. L'economia del paese è collassata. Le banche non hanno soldi, spesso mancano elettricità e acqua. Dall'inizio del 2014 più di mezzo milione di rifugiati sono partiti dalle coste del Nordafrica verso l'Italia, la maggior parte proprio dalla Libia. Dei 180 mila sbarcati in Italia nel 2016, la quasi totalità, circa 175 mila, sono ancora in Italia.
Der Spiegel ha ricordato ancora che in Libia si contendono il potere quattro "leader": Khalifa Ghwell, leader dell'"Alleanza islamista", vicino ai Fratelli musulmani; l'ex muftì al Sadiq al Gharianie, anche lui vicinissimo ai Fratelli musulmani; il Consiglio degli anziani tribali, presenti soprattutto nelle aree a Sud di Tripoli, che minacciano di paralizzare le forniture di gas; Sarraj e il generale Khalifa Haftar, che gode dell'appoggio dell'Egitto e domina l'Est della Libia.
La settimana scorsa, il generale ha visitato la portaerei russa "Ammiraglio Kuznetsov", che staziona nel Mediterraneo, e a bordo ha tenuto una video conferenza con il ministro della Difesa russo Sergej Shoigu, circa "la lotta contro i gruppi terroristici internazionali in Medio Oriente". Il prossimo uomo forte della Libia potrebbe essere lui, e la sua vicinanza a Mosca preoccupa non poco le principali capitali europee, ha concluso lo Spiegel.
Preso da: http://www.globalist.it/world/articolo/210754/der-spiegel-la-libia--un-non-stato-e-sarraj-non-controlla-niente.html
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