12 gennaio 2017
L’Italia si candida ad un ruolo di “patrono” della Libia, paese reso
una polveriera dal malaugurato intervento a guida francese del 2011, ma
la cui fragilità data forse dall’occupazione italiana iniziata
esattamente un secolo prima. L’Onu comunque approva. Il segretario
generale, António Guterres, ha incontrato a New York il nostro ministro
degli esteri Angelino Alfano e ha «ringraziato l’Italia per il continuo
sostegno al processo politico facilitato dalle Nazioni Unite in Libia»,
salutando «l’incremento dell’impegno dell’Italia nel multilateralismo
attraverso il seggio al consiglio di sicurezza, e ha espresso il suo
apprezzamento per il sostegno del nostro paese alle Nazioni Unite».
Da parte sua l’Italia è stata intanto il primo paese occidentale a
riaprire la propria ambasciata a Tripoli, per inviare un segnale
politico. Si tratta di “rilanciare le relazioni con un partner
storicamente strategico”, ha spiegato l’ambasciatore Giuseppe Perrone
che ha presentato le sue credenziali al premier libico Fayez Al Sarraj.
Riaprire la sede è stato un «investimento politico» compiuto nonostante i
rischi per la sicurezza, perché lo impone «il ruolo particolare
dell’Italia», ha aggiunto il diplomatico. L’iniziativa italiana dimostra
«la priorità data al Mediterraneo», ha rilevato l’ambasciatore libico a
Roma Ahmed Safar, aggiungendo che la sede diplomatica potrà essere il
«catalizzatore» per gli altri paesi che vorranno riaprire le loro
missioni. Saranno tanti i dossier da rilanciare, a partire da quello
migratorio, perché la quasi totalità dei profughi che approdano in
Italia partono proprio dalle coste libiche.
“L’unità di intenti tra Italia e Libia – scrive l’Osservatore Romano –
è stata confermata da Ahmed Safar, che ha posto l’accento anche sulla
necessità degli «aiuti allo sviluppo ai paesi di origine, per
scoraggiare i potenziali migranti». Proprio il tema dei migranti è il
nodo cruciale. Il rischio è che si calpestino i loro
diritti collaborando a non farli partire.
Preso da: http://www.farodiroma.it/2017/01/12/litalia-si-candida-a-patrono-della-libia-la-nostra-ex-colonia-per-violare-insieme-i-diritti-umani/
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