In Libia, dopo la "farsa" dell'approdo con
il gommone dell'uomo della comunità internazionale Serraj abbiamo sempre
due governi contesi che si fanno la lotta, in un clima di maggiore
instabilità perché l'ex leader del governo di Tripoli sta organizzando la ribellione da Misurata. Uno
spettacolo triste, grottesco e farsesco portato avanti dalla "comunità
internazionale" che ha ottenuto un solo risultato, il cambio di casacca
dell'Italia: non più la fazione di Tobruk sostenuta dall'Egitto, ex
alleato italiano prima del caso Regeni, ma quella dei Fratelli Musulmani
- e quindi di Turchia, Arabia Saudita, Regno Unito e Stati Uniti - di
Tripoli. Un cambio di casacca significativo dai risvolti geopolitici
molto significativi.
Una farsa di cui siamo gli attori, scrive Manlio di Stefano del M5S. L'intento ci sembra piuttosto chiaro: insediare Serraj a Tripoli giusto il tempo di firmare il suo primo e forse unico decreto ovvero la richiesta d'intervento internazionale per la “stabilizzazione” della Libia. Alias, una nuova guerra sulle sponde del Mediterraneo, una nuova invasione che da tempo gli Usa, il Regno Unito, la Francia e le multinazionali del petrolio "chiedono" all'Italia per spodestala dalla sua storica supremazia territoriale.
Una farsa di cui siamo gli attori, scrive Manlio di Stefano del M5S. L'intento ci sembra piuttosto chiaro: insediare Serraj a Tripoli giusto il tempo di firmare il suo primo e forse unico decreto ovvero la richiesta d'intervento internazionale per la “stabilizzazione” della Libia. Alias, una nuova guerra sulle sponde del Mediterraneo, una nuova invasione che da tempo gli Usa, il Regno Unito, la Francia e le multinazionali del petrolio "chiedono" all'Italia per spodestala dalla sua storica supremazia territoriale.
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