Ipse dixit. Gad Lerner: nel 2011 fan dei ribelli libici e delle bombe
Nato. Per la serie: “Tanto nessuno ricorda, quindi non devo nemmeno
scusarmi”
Ecco alcuni "ieri e oggi" del conduttore.
Il 31 marzo 2016 scrive fra l’altro : «(…) inevitabile è un impegno
dell’Italia nel ginepraio nordafricano (…) Garantire la continuità del
rifornimento energetico attraverso il gasdotto sottomarino che da
Mellitah raggiunge Gela. (…) Evitare che il contagio della guerra civile
possa minare la precaria stabilità di un paese come l’Algeria (…) E
infine scongiurare il monopolio territoriale dell’Isis sulle coste
nordafricane (…)»
Il 2 giugno 2015 scandalizzato scriveva che «l’Eni in Libia è
sotto protezione di una fazione, Fajr, il cui comandante non smentisce
l’alleanza con fazioni jihadiste vicine all’Isis».
Terrificante. Ma quale posizione manifestava lo stesso Lerner sulla
Libia nel 2011, in tutti i modi consentiti e non certo solo sul blog? A
poche ore dall’intervento della Nato, che all’Isis ha fatto da forza
aerea, demonizzava chi non era d’accordo con l’intervento : «(…)
nelle ore cruciali che precedono una decisione internazionale
d’iniziativa armata in Libia -e speriamo che arrivi prima della caduta
di Bengasi nelle mani di Gheddafi- vedo crescere un “pacifismo di
destra” venato di sarcasmo e isolazionismo. E' significativo che
Lerner parli di "pacifismo di destra", tanto per denigrare qualunque
persona – pochi in effetti – si opponesse a quella guerra assurda e
devastante. (…) Il pacifismo di destra che si è contrapposto
all’impegno lodevole della Nato, di Obama, di Cameron, di Sarkozy,
seguiti controvoglia da Berlusconi mentre una Merkel sempre più
irresoluta si asteneva come al solito».
Cinque mesi di bombe lo convincevano ulteriormente! Il 23 agosto 2011,
eccolo commentare la caduta di Tripoli riuscendo a sbagliare ogni
previsione : «…(la guerra) si è innestata su una sollevazione
popolare autentica (…) Abbiamo sentito opporre argomenti uno dopo
l’altro per negare che bisognasse impegnarsi dalla parte degli insorti
di Bengasi per consentire la deposizione di Gheddafi. Il rais pagava
troppo bene i suoi mercenari per cui era invincibile. Ne sarebbe
scaturita una secessione della Cirenaica indipendente dalla
Tripolitania. Il ritorno alle guerre tribali d’epoca precoloniale.
L’instaurazione di un regime islamico qaedista. L’esodo (biblico!) di
profughi a centinaia di migliaia. Tutte balle. Il pacifismo di destra
che si è contrapposto all’impegno lodevole della Nato, di Obama, di
Cameron, di Sarkozy, seguiti controvoglia da Berlusconi mentre una
Merkel sempre più irresoluta si asteneva come al solito».
Sollevazione popolare autentica e insorti di Bengasi (in realtà
criminali e jihadisti che hanno rovinato non solo la Libia). Mercenari
di Gheddafi (accusa smentita ex post da tutti). Niente pericolo di un
regime islamico (!). Niente esodo di profughi (!).
Tutte balle… diceva lui. E non si è mai scusato. Neanche con i
pacifisti non di destra. Pochi, ma c’erano e ci sono. Anche se non
possono far nulla contro chi, per miopia assoluta o interessi di parte,
favorisce guerre diaboliche.
Notizia del:
Nessun commento:
Posta un commento