Scritto da: Gianni Petrosillo (05/02/2016)
Un nostro connazionale è stato ucciso in Egitto. Studente brillante
ad Oxford stava completando il dottorato a Cambridge. Parlava
correntemente almeno tre lingue, tra cui l’arabo. Il mito di Oxbridge
conquistato da un giovane italiano, evidentemente molto capace. Così in
gamba da aver attirato l’attenzione di una qualche Intelligence. Il suo
sembra il profilo perfetto dell’agente segreto. Ed, infatti, pare fosse
stato reclutato dall’Aise (che però smentisce seccamente), l’agenzia
italiana che cura le operazioni coperte oltre confine. Secondo quanto
riportano i giornali era anche un collaboratore de Il Manifesto al quale
inviava articoli sul medio-oriente, firmati con uno pseudonimo. Il suo
orientamento era anti-regime e di vicinanza alla variegata opposizione
egiziana, anche quella islamica più oltranzistica. Cioè filoamericana.
Più o meno, ci ho messo cinque minuti a capire che poteva trattarsi di
una barba finta al servizio dell’Occidente (Il Giornale ne darebbe
conferma qui).
Il foglio comunista che lancia liste di anticapitalisti per l’egemonia
culturale ne era a conoscenza? Se sì dovrebbe spiegare ai suoi lettori
lo spirito di queste sue iniziative che stridono con la propria ragione
sociale. Se, invece, la redazione non sapeva del ruolo svolto da un suo
collaboratore, ancorché occasionale, è meglio che cambi mestiere.
Giulio Regeni, questo il nome del presunto 007, è morto, dunque, sul
campo di battaglia. Torturato e seviziato dai servizi di sicurezza di Al
Sisi a soli 28 anni. Triste vicenda, sulla quale non verrà fatta
nessuna chiarezza, trattandosi presumibilmente di una spy story.
Aspettiamo altre conferme che potrebbero non arrivare mai. Tuttavia, ho
un sospetto. Senza prove. Forse Regeni non lavorava unicamente per
l’Aise. E’ plausibile che fosse un agente doppio, magari sul libro paga
del SIS inglese o di altra sigla? Ci piacerebbe avere delle risposte,
anche per capire come si muovono i nostri apparati in certi contesti e
con quale consapevolezza. Sappiamo del pessimo stato in cui versano i
servizi italiani, smantellati da una classe politica senza spina
dorsale. Siamo diventati una succursale di centri esterni che dispongono
come vogliono anche dei nostri uomini, mandandoli allo sbaraglio. Siamo
infiltrati e manipolati ad ogni livello. Comunque stiano le cose ne
usciamo ancora malissimo. Come al solito ormai.
Fonte: http://www.conflittiestrategie.it/regeni-era-un-agente-segreto
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