Postato il Venerdì, 02 ottobre @ 12:10:00 BST di davide
DI JOHN PILGER
johnpilger.com
L'intervento a Londra di John Pilger, in occasione del lancio dei file WikiLeaks, con una introduzione di Julian Assange. George Orwell disse: "In tempi di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario".
Questi sono tempi bui, in cui la propaganda dell'inganno tocca tutte
le nostre vite. È come se la realtà politica fosse stata privatizzata e
l'illusione legittimata. L'era dell'informazione appartiene ai mass
media. Si fa politica attraverso i media; si censura attraverso i media;
si va in guerra tramite i media; si punisce con i media; ci si distrae
con i media – una linea di assemblaggio surreale composta da luoghi
comuni e falsi presupposti.
L'incredibile tecnologia [di
cui disponiamo] è diventata sia nostra amica che nostra nemica. Ogni
volta che accendiamo un computer o che prendiamo in mano un dispositivo
digitale – i nostri rosari laici – siamo sottoposti a controlli: alla
sorveglianza delle nostre abitudini e routine, e a bugie e
manipolazioni.
Edward Bernays, l'ideatore del termine "pubbliche relazioni", un
eufemismo per "propaganda", lo predisse più di 80 anni fa. Lo chiamò,
"il governo invisibile". Scrisse: "Quelli che manipolano l'elemento
invisibile chiamato democrazia moderna costituiscono un governo
invisibile che è il vero potere dominante del nostro paese... Noi siamo
governati, le nostre menti sono modellate, i nostri gusti formati, le
nostre idee suggerite, in gran parte da uomini di cui non abbiamo mai
sentito parlare..."
L'obiettivo di questo governo invisibile è di impadronirsi di noi:
della nostra coscienza politica, del nostro senso del mondo, della
nostra capacità di pensare in modo indipendente, di separare la verità
dalle menzogne.
Si tratta di una forma di fascismo, una parola che giustamente siamo
cauti nell'usare, preferendo lasciarla nell'incerto passato. Ma un
moderno, insidioso fascismo è ormai un pericolo costante. Come nel 1930,
grandi bugie ci vengono recapitate con la regolarità di un metronomo. I
musulmani sono cattivi. I fanatici sauditi sono buoni. I fanatici
dell'ISIS sono cattivi. La Russia è sempre un male. La Cina sta
diventando un male. Bombardare la Siria è giusto. Le banche corrotte
sono buone. Il debito corrotto è buono. La povertà è buona cosa. La
guerra è normale.
Di coloro che mettono in dubbio queste verità ufficiali, questi
estremismi, si pensa abbiano bisogno di una lobotomia – finché sono
diagnosticati “on-message”, cioè gente che si parla addosso. La BBC
offre questo servizio gratuitamente. Chi non si sottomette è etichettato
"radicale" – checché significhi questa parola.
Il vero dissenso è diventato una bizzarria; eppure coloro che
dissentono non sono mai stati più importanti. Il libro che sto lanciando
stasera, 'The WikiLeaks Files', è un antidoto a un fascismo che non usa
mai il proprio nome. È un libro rivoluzionario, così come WikiLeaks
stessa è rivoluzionaria – esattamente come Orwell intendeva nella
citazione che ho usato all'inizio. Perché dice che non dobbiamo
accettare queste menzogne quotidiane. Non abbiamo bisogno di rimanere in
silenzio. O, come Bob Marley una volta cantò: "emancipatevi dalla
schiavitù mentale."
Nell'introduzione, Julian Assange spiega che non basta pubblicare i
messaggi segreti del grande potere, ma che dare loro un senso è
fondamentale, così come inserirli nel contesto di oggi e nella memoria
storica.
Questo è il notevole risultato di questa antologia, questo reclama la
nostra memoria. Collega le ragioni e i crimini che hanno causato tanta
sofferenza umana, dal Vietnam e Centro America, al Medio Oriente e
all'Europa orientale, con la matrice del potere rapace, gli Stati Uniti.
È attualmente in atto un tentativo americano ed europeo di
distruggere il governo della Siria. Il primo ministro David Cameron ne è
particolarmente entusiasta. Questo è lo stesso David Cameron che io
ricordo come un untuoso PR impiegato da una ditta di speculazioni della
televisione commerciale indipendente britannica.
Cameron, Obama e il sempre ossequioso Francois Hollande vogliono
distruggere quel che resta dell'autorità multi-culturale in Siria,
un'azione che sicuramente aprirà la strada ai fanatici dell'ISIS.
Questa è una pazzia, naturalmente, e la colossale bugia che
giustifica questa follia è che sarebbe per sostenere quei siriani che si
sono ribellati a Bashar al-Assad nella primavera araba. Come rivela
però Wikileaks, la distruzione della Siria è stata a lungo un cinico
progetto imperiale che precede la rivolta della primavera araba contro
Assad.
Per i padroni del mondo a Washington e in Europa, il vero crimine
della Siria non è la natura oppressiva del suo governo, ma la sua
indipendenza dal potere americano e israeliano – come è altrettanto vero
che il crimine dell'Iran è la sua indipendenza, e la vera criminalità
della Russia è la sua indipendenza, e che il vero crimine della Cina è
la sua indipendenza. In un mondo di proprietà americana, l'indipendenza è
intollerabile.
Questo libro svela queste verità, una dopo l'altra. La verità di una
guerra al terrorismo che è sempre stata una guerra di terrore; la verità
su Guantanamo, la verità su Iraq, Afghanistan, America Latina.
Mai come adesso c'è un così urgente bisogno di dire la verità. Con
alcune lodevoli eccezioni, i giornalisti mediatici pagati
apparentemente per mettere le cose in chiaro sono ora assorbiti in un
sistema di propaganda che non è più giornalismo, ma anti-giornalismo.
Questo è vero dei liberali e rispettabili quanto lo è di Murdoch. A meno
che non siate disposti a monitorare e controllare ogni asserzione
speciosa, le cosiddette notizie sono diventate inguardabili e
illeggibili.
Mentre leggevo The WikiLeaks Files, mi sono venute in mente le parole
del compianto Howard Zinn, che spesso faceva riferimento ad "un potere
che i governi non possono sopprimere". Questo descrive Wikileaks, e
descrive i veri informatori che condividono il loro coraggio.
A titolo personale, conosco la gente di Wikileaks da un po' di tempo
ormai. Che abbiano ottenuto ciò che hanno ottenuto in circostanze non di
loro scelta è una fonte di costante ammirazione. Il loro salvataggio di
Edward Snowden viene in mente. Come lui, sono eroici: niente di meno.
Il capitolo di Sarah Harrison, 'indicizzazione dell'Impero', descrive
come lei e i suoi compagni abbiano istituito un'intera biblioteca
pubblica della diplomazia statunitense. A disposizione di tutti adesso
ci sono più di due milioni di documenti. "Il nostro lavoro", scrive, "è
dedicato ad assicurarci che la storia appartienga a tutti." Com'è
emozionante leggere quelle parole, che sono anche un tributo al suo
stesso coraggio.
Dal confino di una stanza presso l'ambasciata dell'Ecuador a Londra,
il coraggio di Julian Assange è una risposta eloquente ai vigliacchi che
lo hanno infamato e al potere canaglia che cerca vendetta su di lui e
allo stesso tempo conduce una guerra alla democrazia.
Niente di tutto ciò ha dissuaso Julian e i suoi compagni di WikiLeaks: neanche un po'. Non è forse straordinario?
The WikiLeaks Files: il mondo secondo l'impero USA è pubblicato da Verso.
John Pilger
Fonte: http://johnpilger.com
Link: http://johnpilger.com/articles/the-revolutionary-act-of-telling-the-truth
30.09.2015
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di GIANNI ELLENA
Preso da: http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=15640
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