“Sono vivo!”. Sono queste le prime parole che Salah al-Maskhout avrebbe rilasciato al sito Migrant Report
al termine di una giornata nella quale media libici, internazionali e
social media avevavo riportato la sua uccisione ad opera di un commando.
Quest’ultimo, secondo la ricostruzione precedentemente fornita da Libya Herald,
“avrebbe bloccato nei pressi del Tripoli Medical Center la vettura
sulla quale Al-Maskhout viaggiava, uccidendo lui e gli uomini della sua
scorta”.
Media libici: una storia falsa?
Secondo il sito libico Akhbar Libya 24, che cita fonti ben informate, “quella dell’omicidio di Al-Maskhout è una storia falsa, senza alcun fondamento, inventata ad hoc da alcuni siti informativi con lo scopo di seminare discordia nella regione occidentale della Libia”.
La ricostruzione iniziale pubblicata da Libya Herald è stata alimentata da alcuni tweet pubblicati sul profilo di James Wheeler,
molto attivo sulla Libia, secondo i quali “un commando italiano ha
ucciso Salah al-Maskhout, un trafficante di esseri umani di Zwara,
insieme a metà della sua scorta”.
Successivamente James Wheeler smentirà
quanto scritto in precedenza, sostenendo peraltro che le immagini da
lui pubblicate sono relative a un precedente incidente accaduto nei
pressi di una stazione di carburante di Zwarah.
È stata poi la volta del quotidiano inglese The Guardian
che ha richiamato l’attenzione dei lettori sul coinvolgimento
dell’Italia negli eventi, riportando che “il Governo italiano ha
confermato la morte di Salah Al-Maskhout”. Al riguardo, tuttavia, il
portavoce del Ministro della Difesa italiano, Andrea Armaro,
intervistato dal sito Migrant Report, aveva già dichiarato che “non abbiamo nulla a che fare con questa storia, quindi non possiamo confermare, ne smentire”.
Nessuna dichiarazione del Presidente del General National Congress di Tripoli.
Alcuni profili Facebook
libici hanno diffuso alcune frasi di accusa nei confornti delle “Forze
Speciali italiane”, attribuite al Presidente del General National
Congress Nouri Abu Sahmein. Nouri Abu Sahmein non ha mai rilasciato tali dichiarazioni e i contenuti sono risultati essere falsi.
Le immagini diffuse dai social media sono relative a un altro evento.
Per Akhbar Libya 24 “le immagini dell’incendio (quelle diffuse da James Wheeler
e indicate come la scena dello scontro), riprese dalla maggior parte
dei siti informativi, si trovavano già sulla pagina Facebook del Centro
Mediatico di Zwarah molto prima
della diffusione delle voci sull’uccisione di Al-Maskhout”. Il sito
aggiunge che “numerosi testimoni oculari dell’area di Al-Farnaj, a
Tripoli, hanno smentito qualsiasi scontro armato o incendio nell’area in
cui sarebbe stato assassinato Al-Maskhut assieme ai suoi otto
accompagnatori, aggiungendo che in quelle ore nell’area regnava una
calma assoluta”.
Conclusioni.
Afrigatenews,
Libya Herald, Akhbar Libya 24, Migrant Report e l’account Twitter di
James Wheeler hanno dapprima alimentato, con diverse modalità, la tesi
del blitz militare contro Salah Al-Maskhout, attribuendolo alle Forze
Speciali italiane; successivamente smentito molti dei contenuti diffusi
nell’arco della giornata arrivando, come nel caso di Afrigatenews e Libya Herald, a “scusarsi con Salah al-Maskhout“. Mentre Akhbar Libya 24 ha addirittura riportato che “non ci sarebbe stato alcun blitz militare”.
Iniziative
mediatiche che negli ambienti di Tobruk e Tripoli favorevoli a un
accordo tra il Governo riconosciuto dalla comunità internazionale e
General National Congress, vengono interpretate come un tentativo di
sabotare il ruolo diplomatico dell’Italia nell’ambito delle attività
promosse dalle Nazioni Unite per ottenere una riconciliazione nazionale
difficile, ma non impossibile.
In serata il sito libico The Libyan Observer,
noto per essere vicino alle posizioni del General National Congress di
Tripoli, citando fonti riconducibili alle forze “Alba della Libia”,
oltre a smentire la notizia della morte di Salah al-Maskhout, ha
riportato che “sono stati i media dell’operazione “Dignità” (guidata da
Haftar) a diffondere voci circa un coinvolgimento delle Forze Speciali
italiane nell’azione. Il Governo italiano ha smentito”.
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