Gli americani mandano uno specialista a Belgrado dopo la notizia che il sistema russo Pancir sta arrivando in Serbia.
Venerdì, Thomas Zarzecki, a capo del gruppo di lavoro 231 del Dipartimento di Stato USA, arriva a Belgrado, lo scrive il Vecernje Novosti.
Secondo il giornale, tale gruppo è incaricato di applicare sanzioni al settore della sicurezza russo e a tutti coloro che collaborano con esso.
La visita di Zarzecki, secondo il giornale, era programmata immediatamente dopo l’annuncio in Serbia che il paese aveva in programma di acquistare il sistema di difesa aerea russo “Pancir”.
Il regolamento, di cui Zarzecki è responsabile per l’applicazione, è ufficialmente chiamato legge sulla regolamentazione dell’opposizione degli Stati Uniti, mediante sanzioni, e prevede la possibile punizione di qualsiasi individuo, impresa o stato, che si sia trovato intenzionalmente impegnato in uno “scambio significativo” con i settori militare e dell’intelligence Russia.

Questo documento elenca anche le aziende dell’industria russa con cui è vietato collaborare, secondo la legge degli Stati Uniti. Tra le compagnie “proibite” ci sono diverse compagnie con cui la Serbia ha collaborato o acquistato attrezzature militari, scrive il giornale.
Tra le altre cose, c’è l’ufficio KBP progettato dal Pancir e dal produttore di aeromobili russo,MiG, nonché la società pubblica ROE, attraverso la quale vengono effettuate tutte le vendite di armi e attrezzature militari russe.

Traduzione By Giuspeppe Sorbello e Biljana Stojanovic
Nota: Sembra evidente che la mossa del premier di Belgrado Aleksandar Vučić (nella foto in alto con la Merkel), di acquistare armamenti dalla Russia e stringere ad una maggiore cooperazione fra Belgrado e Mosca, ha irritato le autorità di Washington che da tempo stavano cercando di far rescindere i rapporti tra la Serbia e la Russia mediante un gioco di pressioni e di ricatti. Sullo sfondo c’è il possibile ingresso della Serbia nella UE e la richiesta USA collegata di far entrare la Serbia nella NATO. Tutti ormai sanno che la UE e la NATO sono due sistemi strettamente interdipendenti. Il governo di Belgrado stava oscillando fra i due poli, quello occidentale della UE e quello di Mosca, a cui il paese è legato da vincoli storici, di cultura, lingua e religione.
Facile pensare che i delegati statunitensi metteranno il governo di Vučić sotto ricatto: “taglia i rapporti con Mosca”, gli diranno, “altrimenti ti giochi l’ingresso nella UE (loro sono ai nostri ordini) e ti mettiamo sotto sanzioni“.
Inoltre non si può escludere che, in caso di diniego di Vucic, influenzato dai nazionalisti serbi, ci si possa aspettare in tempi brevi una “rivoluzione colorata” a Belgrado per richiedere un cambio di regime, secondo il copione sperimentato in Ucraina. La scelta per Vucic diventa molto difficile.
Nota di Luciano Lago
Preso da: https://www.controinformazione.info/washington-si-prepara-a-stringere-il-cerchio-intorno-alla-serbia/
Nessun commento:
Posta un commento