11 novembre 2019.
Evo Morales, il leader boliviano detronizzato da un golpe
militare su ispirazione degli USA, ha puntato il dito accusatorio sui
leader dell’opposizione per la violenza post-elettorale esercitata in
Bolivia e afferma che questi passeranno alla storia come “razzisti e
leader del colpo di stato”.
“Mesa e Camacho, sono
personaggi discriminatori e cospiratori, loro passeranno alla storia
come razzisti e complottatori”, ha dichiarato il presidente boliviano
Evo Morales su Twitter lunedì.
In particolare, il leader indigeno
ha fatto riferimento all’ex candidato all’opposizione Carlos Mesa e al
presidente del Comitato Civico di Santa Cruz, Luis Fernando Camacho, che
è responsabile della violenza postelettorale ed esorta a “assumersi la
propria responsabilità di pacificare” il Paese e ” garantire la
stabilità politica e la coesistenza pacifica del nostro popolo ”.
Morales
ha nuovamente denunciato di essere stato vittima di un colpo di stato
che, secondo lui, “il mondo e i patrioti boliviani ripudiano”.
“I
pianificatori del colpo di stato che hanno anche attaccato e
saccheggiato la mia casa, la casa di mia sorella e le hanno bruciate e
rapinate, hanno minacciato la morte dei ministri e dei loro figli e
infastidito un sindaco, ora mentono e cercano di incolpare noi per il
caos e la violenza che loro hanno causato. La Bolivia e il mondo sono
testimoni del colpo di stato “, ha criticato.
Nel frattempo,
Morales ha espresso la sua gratitudine per la “solidarietà” dei
boliviani e del mondo, in particolare per le loro “raccomandazioni,
suggerimenti ed espressioni di riconoscimento che ci danno
incoraggiamento, forza ed energia”.
Morales, il primo presidente
indigeno del suo paese, domenica si è dimesso dalla sua posizione al
fine di “preservare la pace nel suo paese”, dopo un colpo di stato
guidato dall’opposizione, che non ha mai riconosciuto la sua rielezione
alle elezioni del 20 ottobre. Questa opposizione non ha accettato il risultato elettorale e ha aumentato la violenza nelle strade del paese.
Nei
13 anni in cui Morales ha guidato il paese (2006-2019), la Bolivia ha
avuto alti tassi di sviluppo umano, i diritti fondamentali della
popolazione sono garantiti e la crescita economica è del 4,5 percento,
secondo la Commissione economica per America Latina e Caraibi (ECLAC).
Diversi
paesi dell’America Latina, come Cuba, Venezuela, Messico e Nicaragua,
hanno condannato il colpo di stato in Bolivia. Anche il governo
messicano ha offerto asilo a Morales , ma questi afferma di non voler
lasciare il Paese.
Nota: Non è chiaro cosa accadrà in Bolivia adesso. Si rischia una esplosione di violenza ed una possibile guerra civile.
I miltari boliviani hanno richiesto al presidente Morales di rinunciare
all’incarico, cosa che lui ha fatto, denunciando però che, dopo
l’aggressione ed il saccheggio della sua casa e di quella dei familiari,
è stato spiccato un ordine d’arresto contro di lui e i suoi
collaboratori.
Le dimissioni di Morales e il Golpe su iniziativa
miltare è stato parzialmente una sorpresa ma si sapeva che, dietro le
forze di opposizione e dietro i militari, c’erano state forti pressioni
da parte degli USA, istigate e dirette dalla stessa Ambasciata USA in
Bolivia.
Il paese si avvia verso nuove elezioni per evitare l’esplosione di violenza ma
in verità si sapeva che il golpe era stato preparato da molto tempo e
che i settori delle destra boliviana non avrebbero accettato un
risultato delle elezioni non conforme ai loro interessi. L’aver
nazionalizzato le miniere di gas e di petrolio del paese, sottraendo
queste allo sfruttamento delle multinazionali USA, non è stato gradito
dal Dipartimento di Stato di Washington e gli statunitensi, che
finanziano e sostengono l’opposizione, hanno giocato le loro carte. Il risultato sono stati gli avvenimenti odierni, il golpe ed il pronunciamento miltare.
Fonte: Hispan Tv
Traduzione e nota: Luciano Lago
Preso da: https://www.controinformazione.info/la-bolivia-conferma-il-vecchio-vizio-di-washington-di-pilotare-golpe-contro-i-governi-latino-americani-non-conformi-ai-suoi-interessi/
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