Evo Morales, il leader boliviano detronizzato da un golpe militare su ispirazione degli USA, ha puntato il dito accusatorio sui leader dell’opposizione per la violenza post-elettorale esercitata in Bolivia e afferma che questi passeranno alla storia come “razzisti e leader del colpo di stato”.
“Mesa e Camacho, sono personaggi discriminatori e cospiratori, loro passeranno alla storia come razzisti e complottatori”, ha dichiarato il presidente boliviano Evo Morales su Twitter lunedì.
In particolare, il leader indigeno ha fatto riferimento all’ex candidato all’opposizione Carlos Mesa e al presidente del Comitato Civico di Santa Cruz, Luis Fernando Camacho, che è responsabile della violenza postelettorale ed esorta a “assumersi la propria responsabilità di pacificare” il Paese e ” garantire la stabilità politica e la coesistenza pacifica del nostro popolo ”.
Morales ha nuovamente denunciato di essere stato vittima di un colpo di stato che, secondo lui, “il mondo e i patrioti boliviani ripudiano”.
“I pianificatori del colpo di stato che hanno anche attaccato e saccheggiato la mia casa, la casa di mia sorella e le hanno bruciate e rapinate, hanno minacciato la morte dei ministri e dei loro figli e infastidito un sindaco, ora mentono e cercano di incolpare noi per il caos e la violenza che loro hanno causato. La Bolivia e il mondo sono testimoni del colpo di stato “, ha criticato.
Nel frattempo, Morales ha espresso la sua gratitudine per la “solidarietà” dei boliviani e del mondo, in particolare per le loro “raccomandazioni, suggerimenti ed espressioni di riconoscimento che ci danno incoraggiamento, forza ed energia”.
Morales, il primo presidente indigeno del suo paese, domenica si è dimesso dalla sua posizione al fine di “preservare la pace nel suo paese”, dopo un colpo di stato guidato dall’opposizione, che non ha mai riconosciuto la sua rielezione alle elezioni del 20 ottobre. Questa opposizione non ha accettato il risultato elettorale e ha aumentato la violenza nelle strade del paese.

Diversi paesi dell’America Latina, come Cuba, Venezuela, Messico e Nicaragua, hanno condannato il colpo di stato in Bolivia. Anche il governo messicano ha offerto asilo a Morales , ma questi afferma di non voler lasciare il Paese.
Nota: Non è chiaro cosa accadrà in Bolivia adesso. Si rischia una esplosione di violenza ed una possibile guerra civile.

I miltari boliviani hanno richiesto al presidente Morales di rinunciare all’incarico, cosa che lui ha fatto, denunciando però che, dopo l’aggressione ed il saccheggio della sua casa e di quella dei familiari, è stato spiccato un ordine d’arresto contro di lui e i suoi collaboratori.
Le dimissioni di Morales e il Golpe su iniziativa miltare è stato parzialmente una sorpresa ma si sapeva che, dietro le forze di opposizione e dietro i militari, c’erano state forti pressioni da parte degli USA, istigate e dirette dalla stessa Ambasciata USA in Bolivia.
Il paese si avvia verso nuove elezioni per evitare l’esplosione di violenza ma in verità si sapeva che il golpe era stato preparato da molto tempo e che i settori delle destra boliviana non avrebbero accettato un risultato delle elezioni non conforme ai loro interessi. L’aver nazionalizzato le miniere di gas e di petrolio del paese, sottraendo queste allo sfruttamento delle multinazionali USA, non è stato gradito dal Dipartimento di Stato di Washington e gli statunitensi, che finanziano e sostengono l’opposizione, hanno giocato le loro carte. Il risultato sono stati gli avvenimenti odierni, il golpe ed il pronunciamento miltare.
Fonte: Hispan Tv
Traduzione e nota: Luciano Lago
Preso da: https://www.controinformazione.info/la-bolivia-conferma-il-vecchio-vizio-di-washington-di-pilotare-golpe-contro-i-governi-latino-americani-non-conformi-ai-suoi-interessi/
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