Dalla parte dei popoli africani contro l’imperialismo francese
Le ragioni della crescita dell’immigrazione sono (1) le guerre imperialiste, (2) l’espansione del neoliberismo economico su scala mondiale e quindi del dominio delle multinazionali, insieme alla (3) trasformazione dei partiti socialisti in partiti clienti del capitalismo e (4)
al declino delle organizzazioni sindacali (in occidente) e dei
movimenti antimperialisti africani. Il sociologo James Petras ha
individuato il problema in: ‘’La fine del movimento per la pace ha
permesso a Stati Uniti e Unione Europea di avviare e prolungare guerre
che hanno portato a una massiccia immigrazione – le cosiddette crisi dei
rifugiati e la fuga verso l’Europa. Esiste una connessione diretta tra
la conversione dei liberali e dei socialdemocratici in partiti della
guerra e la fuga forzata di migranti verso l’UE’’ 1. Quindi la sinistra imperiale
– dal 1991 in poi – ha mandato avanti le guerre pianificate dalla
destra neoconservatrice provocando una deriva reazionaria. Continua
Petras: ‘’Il declino dei sindacati e, peggio ancora, la loro perdita
di militanza ha provocato la perdita di solidarietà con le persone che
vivono nel bel mezzo delle guerre imperiali. Molti lavoratori nei paesi
imperialisti hanno diretto la loro ira verso quelli ‘più in basso’ – gli
immigrati, – piuttosto che contro gli imperialisti che hanno scatenato
le guerre che hanno creato il problema dell’immigrazione’’. Sul
banco degli imputati debbono finire gli USA ed i suoi alleati, partendo
dall’imperialismo francese. L’attivista panafricanista Mohamed Konare ha
coraggiosamente messo sott’accusa – con tanto di denuncia penale – lo
Stato francese; una iniziativa importante per la liberazione dell’Africa
che chi scrive appoggia pienamente.
L’imperialismo non utilizza soltanto lo strumento militare per
sottomettere i popoli africani, provocando la deportazione coatta di
milioni di persone, ma anche quello tributario (finanziario). Si tratta
di una umiliazione inferta dalle potenze coloniali, una ingiustizia
sociale pianificata dai tecnocrati neonazisti promotori del
processo di integrazione (imperialista) europea. Dopo l’eroica
Rivoluzione anti-colonialista algerina, il generale De Gaulle capì che
non poteva sconfiggere militarmente un popolo intero in armi, e allora
scelse di schiacciare il continente nero con lo strumento tributario: il
franco africano . Di che cosa si tratta? Citiamo Konarè:
‘’Il 50% della produzione delle ex colonie francesi finisce
subito a Parigi: un furto sistematico, legalizzato dagli accordi della
decolonizzazione, le “false indipendenze” concesse da Charles de Gaulle
per continuare la razzia dietro il paravento dell’autonomia solo formale
dell’Africa Francese. L’altro 50% del Pil viene comunque sottratto alla
popolazione, grazie alla complicità dei regimi africani. Un sistema
criminale, la cui regia – accusa Konare – è interamente francese: resta
di proprietà della Francia il
Franco Cfa, su cui Parigi esercita uno smisurato signoraggio. I paesi
africani, obbligati a usare la moneta coloniale francese, non possono
sviluppare liberamente la loro economia ,
né vendere a chi vogliono i loro prodotti. Il gas algerino finisce a
Parigi insieme al petrolio. Stessa sorte per le merci di paesi
importanti come il Senegal e il Camerun, la Costa d’Avorio, il Mali, il
Togo, il Niger. Caffè e cacao, diamanti, oro, rame, uranio, coltan: il
continente più ricco del pianeta sopravvive in miseria, sfruttato a
sangue dai signori di Parigi, che oggi esibiscono l’ipocrita cinismo di
Macron (ospite d’onore di Papa Francesco) ma ieri, almeno, erano capaci
di franchezza: «Senza l’Africa – ammise François Mitterrand nel 1975 –
la Francia non avrà storia nel 21mo secolo». Profezia confermata dal suo successore, Jacques Chirac, nel 2008: «Senza l’Africa, la Francia scivolerebbe
a livello di una potenza del terzo mondo». E l’orrore continua: i paesi
dell’Africa ex francese devono far approvare a Parigi i loro bilanci’’ 2
Tutto questo deve finire: l’Occidente ha iniziato invadendo l’Africa
coi suoi coloni e le sue armate insieme ai missionari ed ora, davanti
alle rivolte popolari e patriottiche, utilizza la beffa tributaria. Il
neoliberismo sta distruggendo una parte del mondo.
Per Konarè: «Tutti dovranno sapere. A quel punto, il dominio
crollerà. Perché, se l’Africa ridiventerà sovrana, smetterà di esportare
migranti». Fra l’altro molti giovani che partono vengono ingannati dai trafficanti, al soldo delle ‘’mafie nere’’ alleate delle Organizzazioni Non Governative . A dirlo è il regista ghanese Fred Kuwornu:
‘’Si è mai chiesto perché, a parità di condizioni di povertà e
credenza che l’Europa sia una bengodi, quelli che arrivano da Mozambico,
Angola, Kenya sono pochissimi, o quelli che arrivano dal Ghana (il
Ghana che è il mio Paese d’origine ha un PIL del 7% e una situazione di
assenza di guerre e persecuzioni) provano a venire? Perché esiste una
cosa chiamata Mafia Nigeriana che pubblicizza nei villaggi che per 300
euro in 4 settimane è possibile venire in Italia e da lì se vogliono
andare in altri Paesi Europei. Salvo poi fregarli appena salgono su un
furgone aumentandogli all’improvviso la fee di altri 1000$, la quale
aumenta di nuovo quando arrivano in Libia, dove gliene chiedono altri
1000$ per la traversata finale. Il tutto non in 4 settimane come
promettono, ma con un tempo di attesa medio di un anno.
In tutto questo ci aggiungo minori che vengono affidati a donne che non
sono le loro veri madri e che poi spariranno una volta sistemate le cose
in Europa e di centinaia di donne che saranno invece dirottate a fare
le prostitute, ognuna delle quali vale 60mila euro d’incasso per la
mafia stessa. Solo trafficandone 100.000 verso l’Italia la mafia
nigeriana muove un giro di affari di 600 milioni di euro all’anno’’ 3
Come strangolare queste mafie? Intanto impegnandosi per lo smantellamento della NATO ,
vera macchina da guerra dell’imperialismo americano esionista, e per la
sconfitta delle oligarchie neoliberiste. Poi schierandosi dalla parte
degli antimperialisti e dei socialisti africani appoggiando iniziative
concrete come quella di Konarè. James Petras propone la messa al bando
delle ONG , vere impresarie della povertà, ed in alternativa l’occidente ‘’dovrebbe
istituire un fondo a lungo termine da molti miliardi di dollari per la
ricostruzione e il recupero delle economie, dei mercati e delle
infrastrutture che hanno bombardato’’. La sinistra post-marxista e post socialista ha sostituito l’antimperialismo reale fatto
di azioni concrete con un pietismo impotente che suscita dissenso da
parte dei patrioti e dei movimenti di liberazione africani. Una sorta di
colonialismo inverso, attaccato (a ragione) da Fred Kuwornu: ‘’Questo
da africano, ma anche da essere umano, è l’atteggiamento più razzista
che ci sia, oltre che colonialista, perché non aiuta nessuno se non le
mafie e chi lavora in buona o in malafede in tutto questo indotto legato
alla prima assistenza. Con 5 mila dollari è più facile aprire una
piccola attività in molti Paesi dell’Africa che venire qui a mendicare, e
se solo fosse veramente chiaro e divulgato questo concetto il 90 per
cento delle persone non partirebbe più probabilmente neanche in aereo
per l’Italia’’. Fra i complici della catastrofe, fiancheggiatori delle ONG e delle mafie autoctone e non, ci sono i giornalisti di regime ,
fautori della disinformazione neocolonialista criticata dal nostro
attivista. Sono loro ad aver censurato, in perfetta malafede, qualsiasi
inchiesta giornalistica sulla mafia nigeriana, organizzazione criminale
rea d’aver ridotto in schiavitù migliaia di nigeriani onesti meritevoli
di protezione e solidarietà. L’unità fra i lavoratori migranti e quelli
europei è il primo passo per la ripresa della lotta di liberazione
nazionale nei paesi coloniali; l’obiettivo strategico deve essere lo
smantellamento della NATO e la liberazione dei popoli africani dal neocolonialismo.
Il militante panafricanista Konarè è molto critico (giustamente) verso l’immigrazione di massa ed annuncia: «Proprio a Roma, a settembre, faremo una grande manifestazione». L’obiettivo
è quello di mobilitare l’opinione pubblica contro lo Stato francese,
prossimo ad essere messo sotto accusa. Fra l’altro mi comunica di temere
per la sua incolumità fisica e teme di essere sorvegliato. Lo Stato
italiano ha il dovere di garantirgli protezione, agibilità politica e
piena libertà d’espressione. La Francia (ma anche l’imperialismo
italiano) merita una pesante condanna per i crimini commessi in Africa;
se dovesse succedergli qualcosa, da antimperialisti, sarebbe giusto
considerare anche il governo italiano complice di coloro che hanno
attentato alla sua vita. Abbiamo una priorità: proteggere Konarè garantendogli piena autonomia politica ed organizzativa. La sinistra di classe non può tirarsi indietro.
Il Partito democratico , un partito guerrafondaio alleato
degli USA, ha messo in moto la macchina del fango contro Konarè
accusandolo di essere connivente col nazionalismo europeo. Domanda: può
un patriota panafricanista, ispirato al pensiero di Thomas Sankara,
simpatizzare con i neo-nazionalisti? L’accusa è illogica ed infamante; i
panafricanisti vogliono combattere l’imperialismo occidentale, cioè il
vero nemico dei popoli africani, mentre l’Alt Right è solo un’altra fazione della borghesia neo-colonialista. Purtroppo diversi post-marxisti
hanno deciso di andare dietro a queste accuse diventando (di fatto)
cavalli di troia dell’imperialismo francese; il loro ‘’pietismo’’ è
ipocrita perché non si cura della difesa degli Stati indipendenti e non
allineati. Il sociologo James Petras inchioda questa sinistra invertebrata alle sue responsabilità: ‘’Il
declino dei sindacati e, peggio ancora, la loro perdita di militanza ha
provocato la perdita di solidarietà con le persone che vivono nel bel
mezzo delle guerre imperiali. Molti lavoratori nei paesi imperialisti
hanno diretto la loro ira verso quelli ‘più in basso’ – gli immigrati, –
piuttosto che contro gli imperialisti che hanno scatenato le guerre che
hanno creato il problema dell’immigrazione’’. La borghesia
francese merita d’essere espropriata degli strumenti finanziari
utilizzati, per decenni, contro il proletariato africano. La
post-socialdemocrazia occidentale, compresi diversi movimenti post-marxisti ,
è diventata il ‘’soccorso rosso’’ all’imperialismo americano, francese,
inglese e israeliano appoggiando la famiglia Clinton e le
Organizzazioni Non Governative in molti casi finanziate dal
supercapitalista Soros. L’Africa deve tornare ai suoi abitanti, libera
dai capitali e dal colonialismo occidentali; l’invasione capitalistica
della culla dell’umanità deve cessare. Conclude Petras: ‘’L’immigrazione,
la guerra, il declino dei movimenti per la pace e operai e dei partiti
di sinistra hanno portato all’ascesa dei militaristi e dei neo-liberisti
che hanno preso il potere in tutto l’Occidente’’. La destra,
sostenitrice del capitalismo ed obnubilata dalla xenofobia e dal
razzismo, blatera di una inesistente mondializzazione mentre il nemico
principale resta l’oligarchia delle super-potenze occidentali; il
depistaggio ideologico dell’Alt Right ha il medesimo appoggio finanziario della sinistra zombie.
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-immigrazione_guerre_occidentali_e_sfruttamento_imperiale_sradicano_milioni_di_persone/82_24802/
http://www.libreidee.org/2018/08/konare-e-la-francia-a-depredare-lafrica-ditele-di-smettere/
https://sollevazione.blogspot.com/2018/07/contro-lipocrisia-umanitaria-di-r.html
Preso da: http://www.linterferenza.info/esteri/dalla-parte-dei-popoli-africani-limperialismo-francese/?fbclid=IwAR1LZpe12WpMxB5cPtVYDRyumHxOhV0VkKXT4umgQ_2jXwPcKqpUOJkmDwM
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