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Sgomberato per ben 22 volte negli ultimi tre anni, sembra si sia arrivati all’ultimo atto di questa storia. E mentre Salvini esulta, tutta la sinistra radical chic e autorazzista piange. Gad Lerner ad esempio, sfidando il senso del ridicolo, cinguetta: «Lo sgombero del centro Baobab di Roma, modello esemplare di accoglienza per migranti e italiani, è un ulteriore salto di qualità della politica repressiva che ha già infierito contro Mimmo Lucano a Riace e le ong del soccorso in mare». Non si poteva tessere elogio più commosso del favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, in effetti.
Anche Monica Cirinnà, madrina di tutta le minoranze, alza al cielo i suoi lamenti: «Lo sgombero del Baobab da parte dell’inumano e crudele Matteo Salvini con la complicità di Virginia Raggi è pura propaganda sulla pelle degli ultimi. Le ruspe sugli alloggi di chi vuole sopravvivere non hanno niente a che fare con la legalità». Ma tra gli amici del Baobab non ci sono solo politici e intellettuali di sinistra. C’è per esempio Myrta Merlino, che non perde occasione per interpellare Andrea Costa a L’aria che tira. E c’è anche, ultimo ma non ultimo, l’immancabile George Soros, che con la sua Open Society non ha perso tempo a finanziare il Baobab.
Elena Sempione
Preso da: https://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/da-soros-ai-radical-chic-tutti-gli-amici-del-baobab-96590/
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