Speciale difesa: Libia, Egitto e Francia concordi su sostegno a esercito Haftar e Guardia presidenziale
Il Cairo, 12 dic 15:30 - (Agenzia Nova) -
Egitto e Francia concordano sulla necessità di sostenere
l'autoproclamato esercito nazionale libico (Lna), guidato dal generale
Khalifa Haftar, e la guardia presidenziale contro le milizie islamiste
in Libia. E' quanto si afferma in un comunicato del ministero degli
Esteri egiziano diffuso al termine di un incontro tra il titolare della
diplomazia egiziana, Sameh Shoukry e il ministro della Difesa francese,
Jean-Yves Le Drian, in Bahrein, a margine del "Manama Dialogue",
incontro internazionale dedicato alle sfide regionali. Dopo aver
elogiato gli sforzi fatti dall'Egitto per la pace tra le diverse fazioni
libiche, Le Drian ha concordato con Shoukry sulla necessità di impedire
alle milizie in Libia di ottenere armi attraverso canali internazionali
o regionali. I vertici della Guardia presidenziale libica, che ancora
non è operativa, sono stati nominati dal Consiglio di presidenza con
sede a Tripoli lo scorso settembre, dopo ben quattro mesi di trattative.
Compito della Guardia, secondo il decreto, è “mettere in sicurezza le
sedi della presidenza e delle istituzioni libiche per difendere gli
obiettivi sensibili del paese". Si terrà martedì prossimo, 13 dicembre,
una riunione di alto livello della missione Onu in Libia (Unsmil)
incentrata sulla creazione della Guardia presidenziale. Lo ha detto
l'inviato speciale delle Nazioni Unite in Libia, Martin Kobler, citato
dal quotidiano libico "al Wasat", senza tuttavia precisare il luogo
della riunione.
L'incontro servirà a "rimuovere gli ostacoli che prevengono la formazione della Guardia presidenziale", ha detto il diplomatico tedesco delle Nazioni Unite. Il ruolo di questa istituzione militare, ha detto ancora Kobler, non è quello di "sostituire le Forze armate libiche" quanto piuttosto di "proteggere le ambasciate e le istituzioni". Si tratta, a detta del capo dell'Unsmil, di un "piano realistico" che merita "il pieno sostegno" della comunità internazionale. Una volta stabilita, la Guardia presidenziale potrà essere esentata dall'embargo Onu sulle armi, ha detto ancora Kobler. Il capo della Guardia presidenziale libica di Tripoli, il generale Najmi Ramadan Khair Al Nakua, si è recato lo scorso novembre in visita in Italia alla guida di una delegazione ufficiale. L’alto ufficiale libico ha quindi tenuto delle riunioni presso lo Stato maggiore della Difesa italiano, presso il ministero della Difesa e quello degli Esteri a Roma, per discutere della cooperazione nel campo dell’addestramento e dello scambio di informazioni sul tema della sicurezza militare con le autorità italiane. La notizia è stata confermata anche dal Consiglio di presidenza libico attraverso un comunicato: “Gli italiani - si legge - hanno dato la loro disponibilità a collaborare con la Guardia presidenziale e ad aiutarla in base alle sue esigenze”. (Cae)
L'incontro servirà a "rimuovere gli ostacoli che prevengono la formazione della Guardia presidenziale", ha detto il diplomatico tedesco delle Nazioni Unite. Il ruolo di questa istituzione militare, ha detto ancora Kobler, non è quello di "sostituire le Forze armate libiche" quanto piuttosto di "proteggere le ambasciate e le istituzioni". Si tratta, a detta del capo dell'Unsmil, di un "piano realistico" che merita "il pieno sostegno" della comunità internazionale. Una volta stabilita, la Guardia presidenziale potrà essere esentata dall'embargo Onu sulle armi, ha detto ancora Kobler. Il capo della Guardia presidenziale libica di Tripoli, il generale Najmi Ramadan Khair Al Nakua, si è recato lo scorso novembre in visita in Italia alla guida di una delegazione ufficiale. L’alto ufficiale libico ha quindi tenuto delle riunioni presso lo Stato maggiore della Difesa italiano, presso il ministero della Difesa e quello degli Esteri a Roma, per discutere della cooperazione nel campo dell’addestramento e dello scambio di informazioni sul tema della sicurezza militare con le autorità italiane. La notizia è stata confermata anche dal Consiglio di presidenza libico attraverso un comunicato: “Gli italiani - si legge - hanno dato la loro disponibilità a collaborare con la Guardia presidenziale e ad aiutarla in base alle sue esigenze”. (Cae)
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