DI MIKE ADAMS
naturalnews.com
Ed ecco che la
gigantesca bufala della delirante teoria del complotto della sinistra ha
cominciato a sgretolarsi. Dopo aver assistito per giorni a continue
dichiarazioni da parte dei media di sinistra a proposito delle email dei
democratici hackerate dai “russi” e consegnate a Wikileaks, risulta che
le email in realtà sono state fatte trapelare da una persona
interna al partito democratico in collera per l’eliminazione orchestrata
di Bernie Sanders da parte degli agenti dei Clinton.
Il UK Daily Mail riporta ora che Craig Murray, ex ambasciatore britannico in Uzbekistan, ha incontrato personalmente il leaker (informatore) che gli ha fornito le email poi pubblicate da Wikileaks. Il leaker di
email, una persona della cerchia di Bernie Sanders, sarebbe stato
spinto dal “disgusto di fronte alla corruzione della Fondazione Clinton e
al ribaltamento delle elezioni primarie contro Bernie Sanders,” scrive
il Daily Mail.
Il passaggio di informazioni è avvenuto a
Washington D.C. in un’area boschiva presso la American University, ha
spiegato Murray. Scrive il Daily Mail:
Murray ha insistito nel
dire che le email di Podesta e del partito democratico pubblicate da
Wikileaks non provenivano dai russi e sono state consegnate al gruppo di
whistleblowing da cittadini americani che avevano accesso autorizzato
alle informazioni.
“Nessuno [dei leak] proveniva dai
russi,” ha detto Murray “La fonte aveva legale accesso alle
informazioni. I documenti provenivano da leak interni, non da hackeraggi
esterni.”
“Come ha chiarito Assange in modo inequivocabile, i leak non provengono dai russi,” scrive Murray sul suo sito web.
“Come ho già spiegato innumerevoli volte, non si tratta di hackeraggi
bensì di leak interni – c’è una notevole differenza fra le due cose. E
dovrebbe essere ancora ribadito che se Hillary Clinton non avesse
cospirato con il comitato nazionale dei democratici per stabilire il
programma delle primarie in modo da sfavorire Bernie, se non avesse
ricevuto anticipazioni sulle domande del dibattito da usare contro
Bernie, se non avesse accettato cospicue donazioni alla fondazione
Clinton e ai membri della sua famiglia in cambio di influenza sulla
politica estera, se non avesse fallito nel tentativo di allontanare da
se certi soggetti poco raccomandabili, allora non sarebbe accaduto nulla
di tutto ciò. La continua abilità dei media mainstream nel sostenere
che i leak sono costati le elezioni alla Clinton per colpa della
“Russia” senza mai accertare le verità che essi rivelano, è veramente
kafkiana.”
Il fondatore di Wikileaks Julian Assange ha già
confermato in precedenza che le email in questione non provenivano dai
russi. Il Washington Post, il New York Times ed altri ormai screditati
portavoce della propaganda di regime continuano ad insinuare che i russi
hanno in qualche modo alterato l’esito delle elezioni in favore di
Donald Trump, ma non hanno prodotto uno straccio di prova reale a
sostegno delle loro affermazioni.
L’obiettivo è creare il dubbio nelle menti dei “grandi elettori”
Nonostante
la completa mancanza di prove, la totalità dei media di sinistra
(spacciatori di propaganda) negli Stati Uniti ha ormai abbandonato
qualunque parvenza di integrità giornalistica continuando a trasmettere
la narrazione manifestamente falsa secondo la quale i russi avrebbero
hackerato e divulgato le email del partito democratico a Wikileaks.
La
delirante teoria della cospirazione è stata spinta attraverso una
campagna mediatica coordinata con l’obiettivo di diffondere sufficiente
disinformazione da causare un cambiamento del voto elettorale del 19 dicembre. Lo
scopo è negare a Donald Trump 270 voti elettorali e per ottenere questo
gli stessi media di sinistra che hanno mentito incessantemente su tutto
durante la campagna continuano a mentire dopo la vittoria di Trump.
Se
a Donald Trump posso essere negati 270 voti elettorali, la narrazione
della sinistra dichiarerà “illegittima” la sua presidenza in quanto
avrebbe fallito nel raggiungere i richiesti 270. Tutto questo è
ridicolo, ovviamente, poiché la stessa disinformazione mediatica sarebbe
la causa di un eventuale stravolgimento del voto elettorale. In questo
modo, la propaganda si autoalimenta… e i grandi elettori saranno oggetto della più intensa psyop politica mai osservata nelle elezioni americane.
Le
email rivelano sconvolgenti abissi di corruzione e collusione
all’interno del partito democratico (DNC) e della campagna di Hillary
Focalizzando
l’attenzione sui russi, i media mainstream sono riusciti a distrarre
completamente quasi tutti dalla sostanza delle email trapelate. Esse
contengono schiaccianti dettagli sull’estrema corruzione e collusione
all’intero del DNC, che ha tramato attivamente per utilizzare Bernie
Sanders come fantoccio politico per poi “colpirlo alle spalle” nel
momento più opportuno in modo da aprire la strada a Hillary Clinton.
Breitbart.com ha pubblicato una lista di 18 fra le più sconvolgenti rivelazioni emerse dalle email. Ma ce ne sono centinaia.
Quando
Wikileaks ha cominciato a pubblicare le email, una delle storie create
inizialmente dai media di sinistra allineati era dichiarare le email
“false.” Così, ora sostengono fondamentalmente che i russi hanno
alterato l’esito delle elezioni hackerando in qualche modo il DNC per
acquisire false email pubblicate da Wikileaks. Non ha alcun senso,
naturalmente, ma le narrazioni della sinistra non hanno bisogno di avere
senso. Devono solamente sembrare emotivamente cariche e scandalose. (I
liberali non pensano usando la logica. Prendono decisioni basate su
emozioni e conformità sociale. Ecco perché non ci si può ragionare.)
WashPost, NYT e CNN hanno costruito una grande bufala per cercare di scippare le elezioni dopo averle perse
Le rivelazioni di Craig Murray mostrano che la teoria delirante di un “attacco informatico russo” non è che una gigantesca bufala
portata avanti da Washington Post, New York Times e CNN. Niente di ciò
che hanno dichiarato è vero. Tutto ciò che scrivono sull’argomento è una
costruzione o una eco di qualche fonte che sta fabbricando simili
assurdità.
Dal Daily Mail:
Murray ha affermato che ha
deciso di parlare dopo le dichiarazioni dei funzionari dei servizi
segreti secondo cui hacker russi avrebbero fornito i documenti a
Wikileaks come parte di uno sforzo per aiutare Donald Trump a vincere le
elezioni presidenziali americane.
‘Non capisco perché la
CIA sostenga che le informazioni provengono da hacker russi quando
dovrebbero sapere che non è vero,’ ha detto. ‘A prescindere da eventuali
hackeraggi russi nel DNC, i documenti pubblicati da Wikileaks non
provengono da lì.’’
Mike Adams
Fonte: www.naturalnews.com
Link:
http://www.naturalnews.com/2016-12-15-russian-hack-narrative-revealed-as-elaborate-media-hoax-email-leaks-bernie-sanders-insider.html
15.12.2016
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org a cuta di EMANUELA LORENZI
Preso da: http://comedonchisciotte.org/la-favola-dellattacco-hacker-russo-si-rivela-una-totale-bufala-mediatica-le-email-provengono-da-un-insider-di-bernie-sanders/
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