28 gennaio 2013
Il 17 gennaio scorso, chiamato ad intervenire sulla proposta d’intervento militare del Belgio a fianco della Francia nella lotta al finto terrorismo in Mali, il parlamentare belga Laurent Louis ha sfilato il rosario dell’ipocrisia guerrafondaia europea, di fronte a tutto il parlamento e alle telecamere, usando toni a tratti coloriti. L’On. Louis non è nuovo a questo genere di denunce: appena un anno fa puntò i riflettori sul caso Dutroux e sulla rete pedofila in Belgio – questioni insabbiate dalle autorità – subendo contestualmente un pesante attacco mediatico. Ecco il video e la trascrizione del suo discorso.
Grazie Signor Presidente. Signori Ministri, Cari Colleghi. È proprio vero che il Belgio è il paese del surrealismo! Apprendiamo infatti stamane dalla stampa che l’esercito belga è incapace di sgominare quei pochi elementi islamici radicali esistenti nel suo seno, che non si possono licenziare per mancanza di mezzi giuridici sufficienti ma che, in cambio, decidiamo di aiutare la Francia nella lotta contro il “terrorismo” tra virgolette, offrendo un aiuto logistico, per l’operazione in Mali.
Che cosa non faremmo per lottare contro il terrorismo al di là delle frontiere! Spero solo che non mandiamo quei famosi soldati belgi islamici per l’operazione antiterrorismo nel Mali! Lo dico ironico anche se quello che sta succedendo nel mondo non mi fa affatto ridere, perché i dirigenti dei paesi occidentali ci stanno trattando come degli imbecilli con l’aiuto e il sostegno della stampa che è diventata un organo di propaganda dei poteri istituiti.
Ovunque nel mondo, le destabilizzazioni di regime e gli interventi militari diventano sempre più frequenti, la guerra preventiva diventa la norma e in nome della democrazia e della lotta contro il terrorismo, oggi i nostri paesi si arrogano il diritto di calpestano la sovranità di paesi indipendenti e si rovesciano regimi legittimi. È stato prima il caso dell’Iraq, la guerra della menzogna americana, poi l’Afghanistan, l’Egitto, la Libia dove grazie alle vostre decisioni il nostro paese ha partecipato in prima linea in crimini contro l’umanità, per rovesciare, ogni volta, regimi moderati o progressisti, e sostituirli con regimi islamici di cui la prima volontà, ironia della sorte, fu quella di imporre la shariah.
Lo stesso dicasi per la Siria dove il Belgio finanzia vergognosamente le armi dei ribelli islamici che stanno tentando di rovesciare Bashar Al Assad.
Ed è così che in piena crisi economica, mentre un numero crescente di belgi ha difficoltà a pagare la casa, ad alimentarsi, a riscaldarsi e a curarsi – eh sì, sento già l’epiteto ‘cattivo populista’ che pioverà su di me – ebbene il nostro ministro degli Esteri ha deciso di offrire ai ribelli 9 milioni di euro! E naturalmente ci faranno credere che sono soldi che serviranno per scopi umanitari, l’ennesima fandonia!
E come vedete il nostro paese non fa altro che partecipare da mesi all’istituzione di regimi islamici in Medio Oriente e Nord Africa.
Per cui quando vogliono farci credere che adesso partiamo in guerra contro il terrorismo in Mali, ebbene fanno ridere i polli. È totalmente falso, perché dietro il pretesto di buone azioni, interveniamo unicamente per difendere interessi finanziari, in una logica totalmente neocolonialista.
Perché non è affatto coerente partire in aiuto alla Francia contro il terrorismo islamico in Mali quando contemporaneamente aiutiamo i ribelli islamici in Siria che auspicano rovesciare Al Assad per imporre la shariah come è già stata imposta in Tunisia e in Libia.
Bisogna veramente smetterla con le fandonie e smetterla di prenderci per degli imbecilli, è giunto in cambio il momento di dire la verità.
Armando i ribelli islamici come gli occidentali avevano fatto precedentemente con Osama Bin Laden, che era l’amico degli americani prima che questi gli siano rivoltati contro, i paesi occidentali ne approfittano per insediare nei paesi conquistati nuove basi militari, favorendo nel contempo le loro aziende nazionali. Tutto molto strategico.
In Iraq, i nostri amici americani hanno arraffato le ricchezze petrolifere del paese. In Afghanistan invece l’oppio e la droga, sempre molto utili per arricchirsi rapidamente.
In Libia, Tunisia, Egitto o Siria, lo scopo era, ed è tuttora, di rovesciare il potere moderato per sostituirli con regimi islamici che molto rapidamente diventeranno imbarazzanti e che riattaccheremo senza vergogna con la scusa di lottare di nuovo contro il terrorismo, o di proteggere Israele.
Quindi i prossimi bersagli sono noti: tra qualche mese scommetto che il nostro sguardo volgerà verso l’Algeria, e poi infine l’Iran.
Se può essere nobile fare la guerra per liberare un popolo da un aggressore esterno, farla per difendere gli interessi USA, o per difendere gli interessi di grosse multinazionali come AREVA, o per metter mano su miniere d’oro, è tutto fuorché nobile e trasforma i nostri paesi in paesi aggressori e criminali.
Nessuno osa dirlo ma poco importa, non rimarrò zitto, anche a costo di essere preso per un nemico del sistema che calpesta i diritti dell’uomo per meri interessi finanziari, geostrategici e neocolonialisti.
Denunciare un regime che calpesta i diritti umani è un dovere e una fierezza per me e scusatemi per la terminologia popolare, ma sinceramente dico fanculo a tutti i cosiddetti benpensanti che siano di destra sinistro o centro, che sono al soldo dei poteri corrotti e che si compiaceranno domani di ridicolizzarmi.
Fanculo ai dirigenti che giocano con le bombe come i bambini in un cortile di scuola, fanculo a chi finge di essere democratico mentre è solo un criminale di bassa lega.
Non ho neanche tanto rispetto per i giornalisti che hanno la faccia tosta di dipingere gli oppositori come degli psicolabili mentre sanno benissimo dentro di loro che hanno perfettamente ragione.
Disprezzo infine al massimo coloro che si prendono per i re del mondo, e che ci dettano le loro leggi, perché io sono per la verità, per la giustizia, delle vittime innocenti di mammona a tutti i costi.
Ed è la ragione per cui ho deciso di oppormi chiaramente a questa risoluzione che manda il nostro paese in sostegno alla Francia nella sua operazione neocoloniale.
Dall’inizio dell’operazione francese è stata organizzata la menzogna.
Ci dicono che la Francia non fa altro che rispondere al SOS lanciato da un presidente maliano, quasi dimenticando che detto presidente non ha la sia pur minima legittimità e che è stato messo al potere per garantire la transizione in seguito al golpe del mese di marzo 2012.
Chi ha sostenuto quel golpe? Chi ne è all’origine? Per chi lavora questo presidente della transizione? Ecco la prima fandonia…
Il presidente francese Hollande ha la faccia tosta di dichiarare di fare questa guerra per contrastare i jihadisti che minacciano – oddio!! non sia mai!! – il territorio francese ed europeo!! Ma che orrenda fandonia!!
Riprendendo questo argomento ufficiale e approfittandone contemporaneamente per terrorizzare la popolazione, aumentando il livello di allarme terroristico, attuando il piano VIGIPIRATI, i nostri dirigenti e i mass media fanno mostra di una sfacciataggine inaudita.
Come si può sognare di sostenere questo argomento mentre Francia e Belgio hanno finanziato e armato i jihadisti in Libia e che gli stessi paesi stanno attualmente sostenendo gli stessi jihadisti in Siria, con un pretesto che non serve ad altro che ad occultare i fini strategici ed economici.
I nostri paesi non temono neanche più l’incoerenza, poiché si fa di tutto per nasconderla. Eppure l’incoerenza è palese: non è domani che vedrete un cittadino del Mali venire in Europa a commettere un attentato. No! A meno che… non se ne crei uno per giustificare meglio ancora l’intervento militare…
Dopo tutto non abbiamo forse già creato l’11 settembre per giustificare l’arresto arbitrario, l’invasione, la tortura e il massacro di innocenti popolazioni? Pertanto creare un terrorismo maliano non dovrebbe essere così difficile per i nostri dirigenti sanguinari.
Altro pretesto per giustificare ultimamente questi interventi militari è la difesa dei diritti dell’uomo.
Ahahah! Argomento utilizzato a tutt’oggi per giustificare la guerra in Mali. Dobbiamo agire perché altrimenti i cattivi jihadisti imporranno la shariah, lapidando le donne e tagliando la mano ai ladri. Intento nobile e salvatore ma allora perché mai i nostri paesi hanno partecipato all’istituzione in Tunisia e Libia di regimi islamici che hanno deciso di imporre proprio la shariah in paesi dove fino a poco tempo prima vigevano regimi moderni e progressisti?
Vi invito a chiedere ai giovani rivoluzionari in Tunisia se sono contenti della situazione adesso. Quanta ipocrisia!
L’obiettivo della guerra in Mali è chiarissimo e visto che nessuno ne parla, ve lo dico io.
L’obiettivo è di contrastare la Cina e consentire al nostro alleato americano di mantenere la sua presenza in Medio Oriente e Nord Africa. È ciò che ispira queste operazioni neocoloniali.
E vedrete che quando si sarà conclusa l’operazione militare, la Francia conserverà le sue basi militari in Mali che serviranno anche agli americani e nel contempo – è così che succede sempre in questi casi – le multinazionali occidentali strapperanno contratti miliardari, privando in tal modo i paesi ricolonizzati delle loro ricchezze e materie prime.
Per essere chiari: i primi beneficiari dell’operazione militare saranno i padroni e gli azionisti del colosso francese AREVA[*] che da anni tenta di ottenere la concessione di una miniera di uranio a Falea, un comune di 18000 abitanti situato a 350 km da Bamako. E qualcosina mi dice che tra non molto AREVA potrà finalmente sfruttare quella miniera…
È solo un’impressione…
Quindi è fuori discussione che io partecipi a questo colonialismo minerario dei tempi moderni e per chi dubita dei miei argomenti lo invito a informarsi sulle risorse del Mali, grande produttore d’oro che solo da poco tempo è stato designato come paese dall’ambiente di classe mondiale per lo sfruttamento dell’uranio, guada caso, un passo ulteriore verso la guerra contro l’Iran, è chiarissimo.
Perciò, per non cadere nella trappola di menzogne che ci tendono, ho deciso di votare contro questa risoluzione sul Mali e così facendo dimostro coerenza visto che non ho mai votato precedentemente per l’intervento criminale in Libia né quello in Siria, profilandomi così come l’unico deputato favorevole alla non ingerenza e alla lotta contro gli interessi occulti.
Penso quindi che sia giunto il momento di porre fine alla nostra partecipazione all’ONU e alla NATO e di uscire dall’UE se questa Europa, invece di essere garanzia di pace, diventa un’arma di aggressione e di destabilizzazione di paesi sovrani nelle mani di interessi finanziari e non già umanisti.
Per ultimo, non posso che incoraggiare il nostro governo a ricordare al presidente Hollande gli obblighi risultanti dalla Convenzione di Ginevra in materia di rispetto dei prigionieri di guerra.
Mi sono sentito scandalizzato al sentire in tv dalla bocca del presidente francese che la sua intenzione era di distruggere, ripeto “distruggere”, i terroristi islamici.
Per nulla al mondo vorrei che le qualifiche utilizzate per gli oppositori al regime del Mali – è sempre pratico parlare oggi di terrorismo islamico! – siano usate per aggirare gli obblighi degli stati democratici in materia di rispetto dei dritti dei prigionieri di guerra. Ci aspettiamo siffatto rispetto dalla Patria dei Diritti dell’Uomo.
Per concludere, mi sia permesso di ribadire la superficialità con cui decidiamo di partire in guerra. Innanzitutto il governo che agisce senza chiedere il minimo consenso al parlamento, eppure ne avrebbe il diritto, dicono, poi lo stesso governo invia materiale e uomini in Mali, e quando il parlamento reagisce a posteriori, succede che come oggi è rappresentato solo da un terzo dei membri. Per non parlare dei deputati francofoni…
È una superficialità colpevole che non mi stupisce più di tanto provenendo da un parlamento fantoccio sottoposto ai diktat dei partiti politici.
[*] AREVA, il colosso nucleare francese, è costituito come minimo all’88,77% dallo Stato francese e istituti pubblici francesi, il resto è Kia e Total…
Hearthaware blog
Traduzione e trascrizione: Nicoletta Forcheri per www. stampalibera.com
Preso da: http://hearthaware.wordpress.com/2013/01/28/lipocrisia-europea-messa-a-nudo-dallon-laurent-louis/
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