
Di Vanessa Tomassini.
Mentre il Libyan National Army (LNA) guidato dal maresciallo Khalifa Haftar prosegue la sua guerra contro criminali e milizie, che tengono ostaggio la capitale, Tripoli, il premier Fayez al-Serraj cerca di gettare cenere negli occchi degli osservatori internazionali, non solo utilizzando ancora una volta il fattore immigrazione e terrorismo, ma anche attraverso la richiesta di elezioni e di una conferenza nazionale. In una intervista esclusiva a Sky Tg24, Serraj ha sottolineato che “c’èn un’aggressione in atto, bombardamenti sui civili, Haftar ha superato ogni limite, ogni legge internazionale”. Il premier ha anche ammesso che durante il conflitto, “l’Isis sta crescendo nel nostro Paese, proprio a causa della guerra. Molte cellule dormienti si stanno risvegliando, il rischio non è soltanto per noi ma per tutta la regione. L’Isis sta combattendo in alcune città nel sud della Libia, proprio ora”.

La proposta di Serraj è stata fortemente criticata dal premier del Governo di Al-Beida, Abdullah al-Thani –recentemente intervistato da Speciale Libia – mentre è stata benvenuta dalla Missione di Sostegno delle Nazioni Unite (UNSMIL) che in un tweet l’ha definita “costruttiva” precisando di accogliere positivamente “ogni altra iniziativa proposta da qualsiasi grande attore” sulla scena libica. La missione ha ribadito la sua disponibilità ad offrire “i propri buoni uffici per aiutare il Paese a riemergere dalla sua lunga fase di transizione”.
Preso da: https://specialelibia.it/2019/06/17/tripoli-la-proposta-disperata-di-serraj-mentre-tra-le-sue-milizie-spuntano-nuovi-terroristi/
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