L'ufficio
stampa del generale Haftar parla di jihadisti che, dopo essere stati
sconfitti in Cirenaica, adesso sarebbero a Tripoli al fianco di Al
Sarraj
L'ufficio
stampa del generale Haftar parla di jihadisti che, dopo essere stati
sconfitti in Cirenaica, adesso sarebbero a Tripoli al fianco di Al
Sarraj
Mauro Indelicato
- Mar, 21/05/2019 - 10:41
Di
certo la questione riguardante l’infiltrazione jihadista in Libia è
molto importante, oltre che ben nota: tutte le varie parti in causa che
si contendono quel che resta del paese nordafricano si servono, in
alcune occasioni, di gruppi integralisti che proliferano grazie al caos
del post Gheddafi.
Adesso a tornare sull’argomento è proprio una delle parti in causa in questione, ossia l’Lna: il Libyan National Army guidato da Khalifa Haftar. Nelle scorse ore l’ufficio stampa delle forze fedeli al generale, retto dal sempre attivo Ahmed Al Mismari a Bengasi, annuncia ufficialmente l’individuazione di gruppi e personaggi ritenuti molto vicini agli ambienti jihadisti.
In particolare, si tratterebbe di fazioni che da anni combattono in Cirenaica e che adesso avrebbero appoggiato la causa del governo di Fayez Al Sarraj, l’esecutivo stanziato a Tripoli e riconosciuto dalle Nazioni Unite.
In uno dei suoi briefing con la stampa, Al Mismari fa anche alcuni nomi: tra questi, desta particolare attenzione e considerazione quello di Saad Abdel Salam Saad al Taira. Si tratta di uno dei fondatori del temuto Consiglio della Shura di Derna, la città dell’est della Libia che soltanto l’anno scorso Haftar riesce a strappare agli islamisti nell’ambito della sua “Operazione Dignità”.
Il soprannome del terrorista sopra citato, dice tutto: Abu Zubeir Al Dernawi ed è a Derna che viene più volte individuato quale jihadista molto pericoloso. Risulta attivo del resto già ai tempi di Gheddafi, il primo arresto risale infatti al 2008 e le autorità del rais gli contestano il suo proselitismo a favore del jihad.
Poi con la caduta di Gheddafi, fonda quindi il gruppo del consiglio della Shura di Derna, in collaborazione con analoga fazione attiva da quegli anni a Bengasi. I due gruppi in Cirenaica per diversi anni tengono sotto scacco diverse località. Con l’arrivo di Haftar queste fazioni integraliste non vengono però sconfitte del tutto e si spostano verso la Tripolitania.
Questo è un fatto conclamato già prima della guerra scatenata da Haftar lo scorso 4 aprile: per via dell’instabilità della regione occidentale della Libia, diversi gruppi jihadisti riescono ad infiltrarsi ed a porre le basi per una recrudescenza del terrorismo.
Adesso l’accusa ufficiale da parte dell’Lna: “Questi personaggi pericolosi – dichiara Al Mismari alla stampa – Li abbiamo individuati al fianco delle milizie che combattono contro di noi a Tripoli. Abbiamo le prove”.
Secondo gli uomini di Haftar, sia Al Dernawi che altri integralisti sarebbero all’interno dei gruppi in questo momento impegnati sul principale fronte della battaglia per la presa della capitale, fermo oramai da più di un mese a 25 km a sud dal centro di Tripoli.
Ma già alcuni giorni fa questa eventualità è presa in considerazione da diversi analisti, così come da alcuni giornalisti presenti a Tripoli. È il caso di Vanessa Tomassini, che ad aprile su SpecialeLibia.it parla della presenza di sigle jihadiste tra i combattenti. Gruppi che, di fatto, minaccerebbero lo stesso Al Sarraj e terrebbero comportamenti intimidatori anche contro le milizie ufficialmente alleate.
In particolare, si tratterebbe di fazioni che da anni combattono in Cirenaica e che adesso avrebbero appoggiato la causa del governo di Fayez Al Sarraj, l’esecutivo stanziato a Tripoli e riconosciuto dalle Nazioni Unite.
In uno dei suoi briefing con la stampa, Al Mismari fa anche alcuni nomi: tra questi, desta particolare attenzione e considerazione quello di Saad Abdel Salam Saad al Taira. Si tratta di uno dei fondatori del temuto Consiglio della Shura di Derna, la città dell’est della Libia che soltanto l’anno scorso Haftar riesce a strappare agli islamisti nell’ambito della sua “Operazione Dignità”.
Il soprannome del terrorista sopra citato, dice tutto: Abu Zubeir Al Dernawi ed è a Derna che viene più volte individuato quale jihadista molto pericoloso. Risulta attivo del resto già ai tempi di Gheddafi, il primo arresto risale infatti al 2008 e le autorità del rais gli contestano il suo proselitismo a favore del jihad.
Poi con la caduta di Gheddafi, fonda quindi il gruppo del consiglio della Shura di Derna, in collaborazione con analoga fazione attiva da quegli anni a Bengasi. I due gruppi in Cirenaica per diversi anni tengono sotto scacco diverse località. Con l’arrivo di Haftar queste fazioni integraliste non vengono però sconfitte del tutto e si spostano verso la Tripolitania.
Questo è un fatto conclamato già prima della guerra scatenata da Haftar lo scorso 4 aprile: per via dell’instabilità della regione occidentale della Libia, diversi gruppi jihadisti riescono ad infiltrarsi ed a porre le basi per una recrudescenza del terrorismo.
Adesso l’accusa ufficiale da parte dell’Lna: “Questi personaggi pericolosi – dichiara Al Mismari alla stampa – Li abbiamo individuati al fianco delle milizie che combattono contro di noi a Tripoli. Abbiamo le prove”.
Secondo gli uomini di Haftar, sia Al Dernawi che altri integralisti sarebbero all’interno dei gruppi in questo momento impegnati sul principale fronte della battaglia per la presa della capitale, fermo oramai da più di un mese a 25 km a sud dal centro di Tripoli.
Ma già alcuni giorni fa questa eventualità è presa in considerazione da diversi analisti, così come da alcuni giornalisti presenti a Tripoli. È il caso di Vanessa Tomassini, che ad aprile su SpecialeLibia.it parla della presenza di sigle jihadiste tra i combattenti. Gruppi che, di fatto, minaccerebbero lo stesso Al Sarraj e terrebbero comportamenti intimidatori anche contro le milizie ufficialmente alleate.
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