Il presidente francese Emmanuel Macron
non dimentica il Mar Mediterraneo. E anche se adesso le elezioni
europee sembrano aver placato i movimenti del capo dell’Eliseo, non è
affatto vero che a Parigi abbiano iniziato a far calmare le acque. La
Francia è più che mai attiva nel cercare sempre più canali diplomatici e
militari che le diano la possibilità di avere il controllo del Mare
Nostrum. L’ultima novità in questo senso arriva da Cipro, dove il ministro della Difesa Savvas Angelides e quello francese Florence Parly
hanno trovato l’accordo per consentire alla Marina francese di usare la
base navale di Mari, sulla costa meridionale dell’isola.
Come riportato dal sito d’informazione Politis.com.cy,
i due ministeri hanno sottoscritto un documento in cui indicano la
volontà di aumentare la cooperazione “a vantaggio delle ‘forze navali’
dei due Paesi”. E per questo motivo, Francia e Cipro cofinanzieranno una
nuova area della base Evangelos Florakis in modo che sia possibile per
le navi più grandi attraccare nel porto cipriota. Come riporta anche Agenzia Nova, il centro operativo delle operazioni francesi nell’area sarà la portaerei Charles de Gaulle, che da tempo opera fra Mediterraneo e Oceano Indiano. Vanto della Marine nationale,
la Charles de Gaulle è tornata in auge in questi mesi grazie ance alle
esercitazioni con la marina militare statunitense a largo del Mar Rosso.
Un modo con cui Parigi ha voluto manifestare il desiderio di cooperare
con gli Usa , mostrandosi in grado di manovrare la nave più potente
della propria marina dopo una serie di vicissitudini tecniche che hanno
spesso reso la portaerei francese una sorta di grande bluff (o un vero e
proprio fallimento).
Ma per Parigi ora la quesitone è diversa: non c’è solo una semplice
estensione del proprio raggio d’azione, ma puntare su un qualcosa di
molto più concreto: i fondali di Cipro. Che sono tornati a essere
particolarmente allettanti per l’Eliseo. E soprattutto per la Total.
Lì, negli abissi della Zee cipriota – quella
contestata da Recep Tayyip Erdogan -, c’è un vero e proprio tesoro di
gas e petrolio su cui tutti i colossi degli idrocarburi europei e
internazionali stanno puntando forte. E lo scontro sulle acque ha
riguardato anche l’Italia, dal momento che lo scorso anno tutti
ricorderanno quando la marina turca bloccò la nave perforatrice italiana Saipem 12000
esercitandosi poi nelle acque cipriote e imponendo all’imbarcazione
affittata dalla Eni di rinunciare alle perforazioni. Un segnale
inequivocabile di come i nostri interessi fossero in pericolo anche
nelle ricche e tormentate acque del Mediterraneo orientale.
Il fatto che la francese Total sia interessata proprio a quelle acque
dove la marina di Parigi avrà una nuova base navale indica in maniera
cristallina il desiderio di Macron e di suoi strateghi di imporsi su
quel tratto di mare che, in questi ultimi anni, sta diventando sempre
più centrale.
Per la Francia la questione non è affatto minima. Da tempo sorveglia
il Mediterraneo orientale anche grazie all’intervento delle sue fregate
nel conflitto siriano. Dietro a quelle operazioni non c’era solo il
desiderio di Macron di schierarsi contro Bashar al Assad
in Siria e di inserirsi nel conflitto in maniera sempre più netta.
C’era anche dell’altro: controllare quel mare dai cui fondali trae la
ricchezza tutto il Levante. Lì si può decidere gran parte del futuro del
Medio Oriente: e probabilmente di tutto il Mediterraneo.
Preso da: https://it.insideover.com/politica/francia-base-cipro.html
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