4/9/2018
C’erano tutti nell’abbordaggio politico-umanitario alla motovedetta della Guardia Costiera “Diciotti”, comandata dal signor Massimo
Kothmeir (nomen omen) che alle sue virtù marinare e umanitarie aggiunge
la rara perizia dell’arte marziale praticata dalle forze speciali di
Israele e colà appresa. Ognuno ne tragga le conclusioni che vuole, alla
luce del curiosissimo fatto che ha visto una quasi totalità di giovani
maschi eritrei (otto donne) tra i 170 migranti raccolti da un barcone in
perfetta efficienza in acque di spettanza maltese, trasportati verso
Lampedusa e infine dirottati dal governo a Catania.
Tutti, vuol dire il fior fiore dei
portatori dei migliori sentimenti umani, in Italia, Europa e sul
pianeta, autentici o meno (ma questi ultimi i più accaniti e
vociferanti): Ong umanitarie del giro Nato-Soros, giornale e televisione
unici nazionali e internazionali, destri-sinistri (vale a dire: tutti
destri), il papa, preti e suore, cooperative di Comunione e Liberazione
(non importa se logorate da inchieste giudiziarie), renziani,
franceschiniani, martiniani, bersaniani, fratoianniani, arancioni
demagistriniani, spiaggiati rifondaroli, centri sociali affumicati,
poterealpopulisti… Consacrati, tutti quanti, da una magistratura che,
con un guizzo da centometrista, incrimina il ministro fellone per non
aver scaricato subito quella fetta di dolente umanità. Una magistratura
in cui, come suol dirsi, abbiamo tutti la massima fiducia, che si tratti
di quelli che hanno inchiodato i Woodcock, i De Magistris, i Robledo, i
De Matteo, le Raggi e hanno sorvolato sui Renzi del Consip, o di Banca
Etruria.
Dall’altra parte, reietti, solo i
populisti, la maggioranza di chi vota in Italia. Convitato di pietra, ma
una pietra su cui erigere l’enorme cattedrale della solidarietà, l’UE e
il suo rifiuto di filarsi le richieste di ricollocazione del governo
italiano, enorme assist a quelli sotto la nave col cartello “welcome”.
Reduci dall’inferno, ma tonici e in gran forma
Tutto un gigantesco can can
buonista, con passerella di Boldrini e boldriniani sotto gli occhi
compiaciuti di capitan Kothmeir, alla faccia degli odiatori di
professione, dei rancorosi, invidiosi e, naturalmente xenofobi e
razzisti, senza dimenticare il vizio capitale del sovranismo. Perché non
far scendere quei disperati eritrei, dare subito l’asilo politico,
consolare e premiare per essere sfuggiti a un’orrenda dittatura e a quei
campi libici davanti alle cui atrocità lo stesso pontefice, poverino,
ha dovuto inorridire, costituiva certamente un crimine contro l’umanità (per
inciso, a qualcuno è parso di aver già visto quelle immagini di
africani neri legati e appesi. Era subito dopo l’occupazione della Libia
da parte delle milizie dei Fratelli Musulmani, quando i prodi
liberatori di Misurata, quelli pro-Nato e curati dai MSF, si impegnarono
a far fare quella fine ai cittadini di Tawergha, abitata da africani
neri. 100mila tra assassinii mirati, case bruciate, quartieri rasi al
suolo, sequestrati in campi della tortura (questa, sì, vera).
Di Misurata, nel mio documentario ”MALEDETTA PRIMAVERA, Arabi tra rivoluzioni, controrivoluzioni e guerre Nato”, ho
potuto intervistare un miliziano pentito. Se ne ascoltate il racconto
agghiacciante di uccisioni e stupri di neri e soldati e civili
gheddafiani, avrete un idea di cosa i nostri media umanitari hanno
favorito e poi cancellato. Poi mettetelo al confronto con i latrati
sulle infamie libiche e africane di oggi e traetene una valutazione su
pesi e misure dei nostri media.
visionando@virgilio.it
Ma come, tutti eritrei? E dove
li hanno trovati, tutta una brigata di giovanotti e giovinetti, tutti
torturati, ma senza segni, tutti sfuggiti alla micidiale polizia segreta
di Isaias Afewerki? Tutti integri, solo con un po’ di scabbia, dopo
traversate di deserti e mari? Che mo’ in Libia si mettono a raggruppare
sui barconi per nazionalità? O c’è stato una richiesta, una commissione,
un appalto, un ordine di servizio? Forse quel don Mussa Zerai, quel
prete che si dice eritreo, ma che gli eritrei dicono etiope e che, col
suo telefono satellitare e relativo numero diffuso in tutto il Corno,
governa “la fuga” degli scampati alla dittatura, da lui insistentemente
definita la più orribile del mondo e che l’immancabile “manifesto” onora
ogni tanto di interi paginoni?
Non ci sono stati ma conoscono crimini e criminali
Perché per questa sfida strategica
agli ostacoli agli sbarchi decretata dal governo, visto che il resto
dell’Europa se ne fotte e non ha neanche suddiviso per paesi, come
promesso, quelli precedentemente sbarcati a Pozzallo? Per un semplice e
inconfutabile motivo: degli eritrei nessuno può sfrucugliare
l’accoglienza e a tutti va garantito l’asilo politico semplicemente in
virtù del paese d’origine. Impedirne lo sbarco, l’accoglienza e
l’occidentalizzazione (detta “integrazione”) sarebbe un crimine ancora
più grave perché mai potrebbero essere definiti clandestini o illegali.
Come mai questo privilegio garantito solo anche ai siriani perché
fuggono dal loro paese massacrato anziché difenderlo e ricostruirlo? Per
chiarire, dopo un assist fornito dal missionario comboniano Zanotelli
relativo a un paese “orripilante”, ma di cui non ha mai visto neanche
un’antilope, l’Avvenire, giornale dei vescovi esprime, in sostanza,
questo giudizio:
“L’Eritrea è governata da una
delle dittature più spietate del mondo, che nega tutti i diritti pratica
esecuzioni sommarie senza processo. Nel paese è in corso una tremenda
carestia e vige il divieto assoluto di ottenere visti per lasciare il
paese legalmente. I cittadini sono tenuti all’oscuro di quanto accade
all’estero. Internet è pressochè inesistente e solo l’1% della
popolazione ha accesso alla rete, i cui contenuti sono filtrati dal
governo”. Analoga
analisi, tanto diffamatoria quanto arbitraria e strumentale, è fatta da
“Nigrizia”, organo dei missionari comboniani, quelli di padre
Zanotelli.
Vaticano, foglio “comunista”, Cia: una sola voce
Questo lo dicono i vescovi e i
missionari, da sempre rompighiaccio caritatevoli della penetrazione
coloniale. E, se lo dicono i vescovi e i frati, in una monarchia
assoluta come lo è la Chiesa cattolica, lo dice il papa. Ebbene, il papa
mente. E non solo sui chierici omo e pedo. In positivo lo affermano i
quasi diecimila
eritrei della diaspora in Italia, i 40mila giunti da tutta Europa che
hanno manifestato all’ONU di Ginevra contro le falsità diffuse dalle sue
commissioni mai state in Eritrea, le migliaia in altre parti del mondo
che tutti sono schierati con il loro governo e nel loro paese tornano
regolarmente. In
negativo lo dimostrano quei poveri eritrei della Diciotti che, ai
“mediatori culturali” e agli interessatissimi dell’UNHCR, raccontano,
bene istruiti, tutti esattamente la stessa storia, ridicolmente identica
fin nei dettagli, dei soprusi e abusi subiti. Traversie e
maltrattamenti per i quali qui avrebbero dovuto sbarcare relitti umani,
non giovani dichiarati dai medici in carne e salute. Ho una bella
intervista di uno di questi “mediatori culturali” che bene illustra le
manipolazioni e i ricatti ai richiedenti asilo eritrei.
Eritrei a Ginevra
Naturalmente non poteva mancare “il
manifesto”, sulla stessa linea dei preti, che poi è quella del governo
Usa, ma anche più virulenta; che si fa per guadagnarsi una nicchia nel
salotto buono! Del resto perché stupirsi con un giornale che imbratta la
sua testatina schierandosi con la Cia in Nicaragua, con i latifondisti
bianchi espropriati in Zimbabwe, con tutti i russofobi del regime-ombra
Usa, con il PD, Juncker, McCain “destra perbene”, Fratelli Musulmani,
Soros, Hillary, Amnesty. Sapete cosa è stato capace di scrivere nei
titoli, a proposito dello scontro tra Roma e Parigi, su un presidente
ex-bancario, uomo di tutte le lobby, combattuto da uno schieramento
sociale come non lo si vedeva dai tempi del ’68, al 32% dei consensi,
sepolto dagli scandali, tra cui quello di stretti collaboratori che
pestano manifestanti, dal forfait dei suoi migliori ministri, che a
Calais e Ventimiglia tratta i migranti come appestati? Ecco: “Macron sfida i sovranisti e prova a formare il fronte progressista”. Progressista! Macron!
Preso da: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-orrori_eritrei_o_orrori_colonialisti_parte_prima/82_25272/
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