7/9/2015
Una interessante analisi di Alberto Bagnai sull'improvviso "voltafaccia"
della Merkel rispetto ai migranti, e sull'uso storico delle grandi
crisi (in questo caso, quella migratoria) come strumento per influenzare
l'opinione pubblica e per condizionare le scelte di intere nazioni.
Bagnai affronta inoltre il caso dell'Ungheria, dove Bruxelles non può
esercitare il suo potere ricattatorio, in quanto nazione con moneta
propria, e la contraddizione del supernazionalismo (europeista) che
vorrebbe superare ogni nazionalismo.
Il documento dell’ONU che teorizza la MIGRAZIONE SOSTITUTIVA dei popoli. In Italia anche 150 milioni entro il 2050.
di Claudio Messora
Mentre
Angela Merkel apre le frontiere a decine di migliaia di rifugiati e i
giornali celebrano la Germania e l’Unione Europea come un esempio di
accoglienza (riequilibrando in parte la caduta di immagine avvenuta in
conseguenza della crisi greca e delle logiche di austerity), spunta il rapporto delle Nazioni Unite che teorizza la necessità di avvalersi della migrazione sostitutiva della popolazione. [...]
Risale
all’inizio degli anni 2000 e sostiene che nei successivi 50 anni le
popolazioni di ogni stato europeo, così come il Giappone, subiranno un
drastico declino e il conseguente invecchiamento. La sfida, come viene
definita, è dunque quella di ridefinire le politiche di immigrazione
internazionale. Il rapporto, per quanto riguarda l’Europa, si concentra
su Francia, Germania, Italia e Regno Unito.
Come fronteggiare la
necessità di garantire le pensioni e i servizi sanitari per una
popolazione sempre più vecchia? Semplice, come si sostiene nelle
conclusioni, è necessario intervenire sull’età pensionabile (remember
Fornero?) e adottare politiche di immigrazione internazionale per
provvedere a una progressiva sostituzione dei popoli europei, che
garantisca l’integrazione di un largo numero di migranti e dei loro
discendenti.
Tra gli scenari previsti per l’Italia,
l’ingresso di 2,2 milioni di migranti all’anno, per raggiungere una
popolazione di 194 milioni di persone entro il 2050, di cui il 79%
sarebbe costituito da migranti arrivati dopo il 1995 e dai loro
discendenti. Oltre 150 milioni di nuovi italiani.
Alla luce di
queste strategie, acquisisce nuove interpretazioni la diffusione enorme
che ha avuto la foto del bimbo morto sulla spiaggia, che ha commosso il
mondo ma che, dal punto di vista della comunicazione, è emersa in
maniera esponenziale rispetto alle migliaia di foto analoghe che
quotidianamente mostrano piccoli esseri umani la cui vita è stata
strappata in conseguenza di guerre, calamità naturali, terrorismo e
violenze di ogni genere, spesso con la complicità dell’occidente e nel
silenzio dei media. La dinamica del frame nel mondo dell’informazione
può aiutarvi a comprendere.
Fonte Byoblu
[Grazie all'utente Marzo per la segnalazione].
Originale, con video: http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=4790
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