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lunedì 16 dicembre 2013

Al Qaeda, Libia e Siria

Tonguessy on January 31, 2013
Quando Al Qaeda si è trovata a decidere con chi stare nel momento in cui sono scoppiate le rivolte in Libia, non ha avuto molti dubbi. Con il paese degli homeless e contro il paese delle case gratis. Con il paese dell'istruzione pagata caramente, e contro il paese dell'istruzione gratis. Con l'imperialismo euroatlantista di Obama, Sarkozy e Cameron e contro il socialismo della jamahiriya di Gheddafi.

Il multipolarismo non gode molta simpatia in casa di Al Qaeda, ed il sogno panafricano di Gheddafi ha dovuto confrontarsi con le armi fornite dalla CIA ad Al Qaeda. Che alle volte vengono rivolte contro gli stessi USA, come nel caso dell'assalto all'ufficio diplomatico di Bengasi dove gli assalitori pesantemente armati (cannoni antiaereo e lanciagranate) ebbero la meglio sugli agenti di Gheddafi e su quelli americani, ed anche sulla squadra di otto uomini della Security USA arrivata in elicottero per soccorrere i diplomatici.[1]

Ma c'è chi parla di ampie responsabilità dei vertici, se non di false flag. Un po' come successe al nostro Borsellino: ci fu una richiesta ufficiale di aumentare il livello di sicurezza a Bengasi che Washington rifiutò.

Christopher Stevens (il diplomatico ucciso assieme ad altre tre persone) era rappresentante presso il National Transitional Council (NTC), e gli assalitori dopo averlo assassinato diedero fuoco a tutti i documenti in suo possesso. Sventolavano le bandiere di Ansar al-Sharia, Partisans of Sharia (PoS), formazione che Stevens stava osservando per conto della CIA.[2]

Aaron Zelin del Washington Institute for Near East Policy afferma che anche se il Libyan Islamic Fighting Group è sparita come maggiore formazione jihadista libica, altre sigle minori hanno iniziato ad emergere. Una delle maggiori è appunto Ansar al-Sharia, capeggiata da Muhammad Zahawi.[3]

Ma cos'è il Libyan Islamic Fighting Group (LIFG)? Il Foglio lo definisce " il gruppo islamico militante legato ad al Qaida, i cui membri occupano posizioni importanti all’interno del Cnt, è presente in Libia, soprattutto tra Bengasi e Darna, dall’inizio degli anni Novanta. Questa ramificazione nordafricana di al Qaida è nata dalla guerriglia dei mujaheddin in Afghanistan finanziata dai soldi della Cia".[4]

Quindi Stevens che operava all'interno del Consiglio Nazionale di Transizione voluto fortemente da USA ed UE (oltre che da alcune petromonarchie) fu ucciso da quegli stessi alleati che aveva armato contro Gheddafi.

L'operazione di maggiore impatto del LIFG fu l'attentato contro il leader libico del 1996 dove morirono parecchie sue guardie del corpo. David Shayler, ex agente del MI5 afferma che i servizi segreti britannici versarono 160.000$ per quell'operazione, ed è assolutamente provato come la Gran Bretagna avesse concesso alla LIFG di sviluppare delle sedi di supporto e finanziamento all'interno del suo territorio.[5]

Il LIFG confluisce in Al Qaeda il 3 Novembre 2007, cambiando il proprio nome in Al Qaeda in the Islamic Maghreb (AQIM).

A Darna, roccaforte del LIFG, il comandante dei ribelli era Abdel Hakim al-Hasadi, amico of Osama Bin Laden. Catturato come terrorista a Peshawar (forse fu internato a Guantanamo) venne succesivamente rilasciato dagli americani. Da loro armato ritornò a fare il terrorista in Libia. Al-Hasadi confida di odiare gli USA "meno del 50%" perchè gli americani sono nella via delle redenzione con le armi, soldi, potere politico e sostegno diplomatico che offrono ad Al Qaeda (sic!).

Al-Hasidi (all'epoca intervistato dal Daily Telegraph) dice che i jihadisti che hanno combattuto contro le truppe alleate sono attualmente impegnati in prima linea contro Gheddafi.[6]

Webster Tarpley, citando un rapporto dell'Accademia Militare di West Point, rivela come a Darna esista il più alto numero di “terroristi islamici” al mondo (tra cui molti attivisti di Al Qaeda) in relazione alla popolazione: un attivista ogni 1000 abitanti circa.

Darna si eleva così a paradiso per il reclutamento di attentatori suicidi, superando di gran lunga Ryiad.[7]

Ecco cosa dice Tarpley in un'intervista: “A queste persone Obama e Cameron hanno offerto armi di ultima generazione, accesso ai 32 miliardi di dollari di asset libici congelati e ai guadagni derivanti dalla vendita del petrolio” (3:20).

Armare e finanziare chi è comunque impegnato a combattere gli alleati è “una lezione di pazzia totale destinata a causare disastri”. Ma evidentemente l'intelligence USA deve avere avuto ottimi motivi per armare dei supposti nemici e la cosa può essere vista in questi termini: un po' di vittime da fuoco amico valgono il gioco più grande che gli USA hanno pianificato. Neanche in Normandia le cose non andarono diversamente, con l'Armata Rossa che stava avanzando spedita verso la Germania e quattro quinti delle forze tedesche impegnate sul Fronte Orientale: le acque rosse di Omaha divennero carte pesanti da giocare a Yalta. Insomma la vita di diversi soldati e qualche diplomatico val bene la conquista di importanti spazi geopolitici come Iraq, Afganistan, Libia e Siria.

Tarpley continua poi affermando che, relativamente ai fatti libici "l'idea è che le forze di Al Qaeda siano l'esercito di terra degli Stati Uniti (5:30). Le forze messe in campo dalla CIA (non c'è modo di metterla meglio di così) sono di quattro tipi…La CIA ha consegnato questi due componenti: Al Qaeda, l'esercito segreto della CIA (la legione straniera della CIA), ed il National Front of the Salvation of Libya (NFSL)" (4:00).[8]

Cos'è il NFSL? Nata nel 1981 in Sudan con l'intento di rovesciare il regime di Gheddafi, il NFSL riceve fondi dalla CIA e dell'Arabia Saudita (che dona 7 milioni di dollari) ed ha il quartier generale a Lexington, Kentucky. Fu Reagan a concepire un piano di attività anti-Gheddafi, con attività paramilitari e reclutamento di esuli e personalità libiche, attività che provocarono proteste di alcuni membri dell'House Intelligence Committee. Scriveva Newsweek: “lo scopo della CIA era la rimozione di Gheddafi. Ai membri dell'House Intelligence Committee questo sembrava implicare l'assassinio di Gheddafi.”

La rivista African Confidential nell'edizione del 5/1/89 riporta come USA ed Israele avessero messo in piedi una serie di basi paramilitari in Ciad con lo scopo di istruire 2000 ribelli anti Gheddafi. Tali basi erano del National Front of the Salvation of Libya.[9]

Anche Wiki conferma: il NFSL riceve finanziamenti dall'Arabia Saudita e dalla CIA, e ha provocato la morte di parecchie persone a seguito dell'attentato a Gheddafi del 1984.[10]

L'NFSL ruota attorno alla persona di Mohamed Yousef el-Magariaf, suo fondatore e leader ed il cui scopo dichiarato era di “rovesciare la Jamahiriya libica attraverso la violenza. L'NFSL ha lo scopo di creare disordini in Libia attraverso sabotaggi, provocazioni ed altri metodi”

Attualmente è leader del National Front Party, nato dallo scioglimento dell'NFSL ed in qualità di presidente del General National Congress è il capo dello Stato Libico.[11]

E la Siria? In un recente articolo del Manifesto si legge:

"Washington lascia [Al Qaeda] libera di agire perchè è ben addestrata e la più determinata nel combattere le truppe governative."

Si distinguono tra i combattenti “i mujahedin del Jabhat an-Nusra (Fronte del sostegno), organizzazione armata jihadista di combattenti islamici provenienti da molti paesi”. [12]

Ovviamente molte reclute anti-Assad vengono dalla Darna di al-Hasadi che odia gli USA “meno del 50%” per via dei benefici che continuamente accorda ai cosiddetti terroristi islamici. Notate il doppio standard USA nel combattere il terrorismo con atti che limitano fortemente le libertà individuali (dal Patriot Act alle extraordinary renditions) mentre incoraggia e finanzia quegli stessi terroristi che dovrebbe invece combattere. Evidentemente la machiavellica ragion di stato viene giocata su due binari distinti: propaganda zeppa di affermazioni che trovano riscontri superficiali e mosse politiche accuratamente pianificate sullo scacchiere internazionale.

Secondo alcuni diplomatici USA “la maggior parte delle armi ordinate dal Qatar e Arabia Saudita per rifornire i ribelli anti-Assad finisce nelle mani dei Jihadisti islamici, e non in quelle dei nemici secolari che l'Occidente dichiara di aiutare” scrive il New York Times.

“In altre parole la CIA ed i fanatici Wahabisti di Arabia Saudita e Qatar stanno finanziando ed armando Al Qaeda esattamente come fecero in Libia..il piano per la Siria è praticamente identico a quello che ha distrutto la Libia”[13]

Trova qui conferma l'ipotesi che Al Qaeda sia da una parte nemica (a causa delle vittime che ha causato nelle fila dell'esercito USA) e dall'altra parte sia coinvolta direttamente nelle avventure imperialiste made in USA. Washington ha scoperto che il lavoro sporco (fatto rigorosamente nel nome della Libertà e della Democrazia) viene meglio se viene fatto da qualcun altro.







[1]http://www.thedailybeast.com/articles/2012/09/13/reconstructing-the-libyan-attack-what-happened-to-christopher-stevens.html

[2]http://libya360.wordpress.com/2012/10/05/was-hillary-clinton-behind-the-assassination-of-chris-stevens/

[3]http://www.thedailybeast.com/articles/2012/09/12/what-is-ansar-al-sharia.html

[4]http://www.ilfoglio.it/soloqui/10207

[5]http://www.globalresearch.ca/who-are-the-libyan-freedom-fighters-and-their-patrons/23947

[6]http://tarpley.net/2011/08/27/al-qaeda-commander-of-natos-bloody-reign-of-terror-in-tripoli-is-the-monster-abdel-hakim-belhadj/

[7]http://libyadiary.wordpress.com/2011/03/24/west-point-document-libyan-rebels-are-the-same-terrorists-who-killed-us-troops-in-iraq/

[8]https://www.youtube.com/watch?v=1AubBU12uu0

[9]http://www.globalresearch.ca/who-are-the-libyan-freedom-fighters-and-their-patrons/23947

[10]http://en.wikipedia.org/wiki/National_Front_for_the_Salvation_of_Libya

[11]http://en.wikipedia.org/wiki/Mohamed_Yousef_el-Magariaf

[12]http://www.ilmanifesto.it/attualita/notizie/mricN/9066/

[13]http://www.infowars.com/new-york-times-weapons-going-to-al-qaeda-in-syria/

Fonte: http://www.appelloalpopolo.it/?p=8145

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