Ancora tumulti in Libia. È di almeno 14 morti e 51 feriti il bilancio di violenti scontri stamani a Bengasi tra militari filo-governativi e miliziani jihadisti di Ansar al Sharia. Lo hanno annunciato funzionari del ministero della Sanità, citati dalla tv locale Nabaa. Il gruppo filo-al Qaida è considerato responsabile dell'attacco del 2011 contro il consolato della città in cui perse la vita anche l'ambasciatore Usa, Chris Stevens.
Testimoni riferiscono di veri e propri combattimenti in alcune delle principali strade della città, a colpi di armi pesanti, compresa l'artiglieria. Ieri il tema della stabilità in Libia è stato al centro dell'incontro londinese tra il premier libico Ali Zeidan e il segretario di Stato Usa, John Kerry. «Il Regno Unito, gli Stati Uniti e i nostri amici vogliono aiutare la Libia per darle la stabilità di cui ha bisogno», ha detto Kerry al termine dell'incontro. Un impegno sottolineato anche dal capo del Foreign Office, che ha parlato - senza entrare nei dettagli - della necessità di «aiutare il governo e il popolo libico». Zeidan ha ringraziato Londra e Washington per il loro «continuo sostegno».
Esercito in stato d'allerta Il governatore militare di Bengasi ha posto in stato di allerta le truppe governative dopo gli scontri scoppiati con i miliziani di Ansar al-Sharia. I residenti sono stati invitati a rimanere nelle proprie case.
Lunedì 25 Novembre 2013 - 09:33
Ultimo aggiornamento: Martedì 26 Novembre - 09:12
Fonte: http://www.ilmessaggero.it/primopiano/esteri/libia_scontri_bengasi_militari_miliziani_terroristi_esercito_allerta/notizie/370414.shtml
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