Ciò di cui abbisogna un individuo per soddisfare i propri bisogni è una unità della ricchezza complessiva della società. Ora, l’individuo che possiede più di
una unità di questa ricchezza è in realtà responsabile di avere limitato il diritto
di altri individui alla loro parte di ricchezza e non ha fatto altro che accumulare
realizzando ciò in danno dei bisogni altrui. Tutto ciò è alla base dell’attività di
coloro che accumulano risparmio senza consumare, cioè che risparmiano in
una misura superiore a quanto dovuto per il soddisfacimento dei loro bisogni.
Da qui scaturisce la formazione di nuclei di persone che chiedono di soddisfare
i propri bisogni e rivendicano il loro diritto alla propria quota di ricchezza nella
società di cui fanno parte, senza ottenere nulla. La privazione della loro quota
di ricchezza è un vero furto, anche se fatto allo scopo e legale, secondo le
norme inique e sfruttatrici che governano la società. Tutto quanto va oltre il
soddisfacimento dei propri bisogni rimane in definitiva proprietà di tutti i
membri della collettività. A ciascun individuo è consentito di risparmiare ciò
che vuole, soltanto nell’ambito del proprio fabbisogno, in quanto l’accumulo
di risparmio in misura maggiore, è a detrimento della ricchezza collettiva. La
gente abile e intelligente non ha il diritto di appropriarsi delle unità di
ricchezza altrui per via della propria abilità e intelligenza, tuttavia può
utilizzare quelle qualità per soddisfare i deficienti e gli incapaci non perciò
devono essere privati di quella stessa parte della ricchezza sociale di cui
godono i sani.
[ La ricchezza della società ]
La ricchezza della società assomiglia ad un ente o ad un deposito di alimentari,
che offre quotidianamente ad un numero di persone un certo quantitativo di
approvvigionamenti sufficienti a soddisfare giornalmente i propri bisogni. Ogni
individuo può risparmiare o consumare della sua parte ciò che desidera! Così
facendo egli sfrutta le sue capacità personali e la sua intelligenza. Colui che
sfrutta la sua abilità allo scopo di ottenere dal magazzino di
approvvigionamento maggiori quantità al fine di aggiungerle a ciò di cui aveva
bisogno, indubbiamente è un ladro. Perciò chi adopera la sua intelligenza per
impossessarsi di una ricchezza in misura maggiore di quella necessaria per il
soddisfacimento dei suoi bisogni lede in realtà un diritto di tutti: la ricchezza
della società, pari in questo caso al succitato magazzino di
approvvigionamenti. Nella nuova società socialista non si ammettono
disparità nella distribuzione della ricchezza tra individui. Solo a coloro che
prestano servizi generali, la società disporrà di una data parte di ricchezza in
proporzione alle loro prestazioni. Le unità di ricchezza assegnate a questi
individui saranno ripartite in proporzione dei maggiori servizi prestati da
ciascuno di essi.
[ Finalità della nuova società socialista]
Queste esperienze storiche hanno generato una nuova esperienza, quale
finale coronamento vittorioso della lotta dell’uomo per il completamento
della sua libertà, la realizzazione della sua felicità e il soddisfacimento delle
sue esigenze. Si rimuove così ogni sfruttamento dell’uomo sull’uomo, e si
viene a realizzare un sistema idoneo per un’equa distribuzione della ricchezza
della società, in modo da consentire all’individuo di lavorare per se stesso, per
il soddisfacimento dei propri bisogni, facendo a meno di ogni altro e non
appropriandosi di ciò che è degli altri. Questa è la teoria della liberazione
dell’uomo attraverso il soddisfacimento dei propri bisogni. Pertanto la nuova
società socialista non è altro che la conseguenza dialettica degli iniqui rapporti
regnanti nel mondo. Da essa sono scaturiti nuovo principi naturali: la
proprietà può essere privata nella misura in cui viene a soddisfare i bisogni
dell’individuo, senza l’intervento di altri ; e vi è altresì una proprietà socialista
in cui i produttori sono soci nel processo produttivo.
Questo sistema sostituisce il principio della proprietà privata fondata sulla
produzione da essi realizzata dal momento che il loro rapporto si esaurisce con
la corresponsione del salario.
Colui che possiede la casa in cui un individuo abita, o il mezzo di trasporto che
lo stesso individuo usa, e gli elargisce il sostentamento con cui costui vive, in
definitiva possiede la sua libertà o una parte di essa. Essendo però la libertà
indivisibile l’uomo per essere felice ha bisogno di essere libero. E per essere
libero deve essere in condizione di possedere ciò con cui soddisfare da sé i
propri bisogni. Colui che possiede i beni necessari al soddisfacimento dei
bisogni di un individuo è in condizione di dominarlo, di sfruttarlo, e di ridurlo
alla schiavitù, nonostante ogni legge che lo vieti. I bisogni materiali
fondamentali dell’uomo vanno dal vestiario e il cibo, fino al mezzo di trasporto
e la casa, quale proprietà privata ed inalienabile. Non è ammesso che questa
sia presa in locazione da alcuno dietro compenso poiché ciò dà la facoltà al
proprietario di intromettersi nella vita privata dell’individuo, impedendogli il
soddisfacimento dei suoi bisogni e disponendo ad arbitrio della sua libertà e
felicità. Così il proprietario dei vestiti presi in affitto può spogliarlo magari in
mezzo alla strada lasciandolo nudo, o il titolare del mezzo di trasporto può
toglierlo e lasciare in mezzo la strada chi lo sta usando, oppure anche il
proprietario della casa, lasciando senza riparo l’individuo che la abita. E’ una
beffa che i bisogni dell’uomo siano regolati mediante procedure legali,
amministrative o simili, mentre su di essi sostanzialmente si fonda la società
stessa in base a norme naturali.
L’obiettivo della società socialista è la felicità dell’essere che non si realizza se
non nell’ambito delle libertà materiali e morali. La realizzazione di dette
libertà dipende dal modo in cui l’uomo è padrone delle sue cose, in modo che
deve essere sicuro ed inalienabile. Pertanto ciò che deve soddisfare i bisogni di
un individuo non deve essere proprietà di altri, roba esposta ad essere
sottratta all’uomo da qualunque parte della società. Altrimenti, l’individuo
vive in uno stato d’ansia che gli porta via la felicità, riducendolo ad essere non
libero che vive nella paura di interferenze esterne. La trasformazione delle
società contemporanee da società di salariati a società di soci, è fatale
conseguenza dialettica delle tesi economiche contrastanti esistenti nel mondo
di oggi, ed è anche fatale conseguenza delle ingiustizie inerenti al sistema
salariale, e non ancora risolte. Le forze incombenti dei sindacati dei lavoratori
nel mondo capitalista, costituiscono una garanzia per la trasformazione delle
società capitalistiche da società di salariati in società di associati. La
rivoluzione per la realizzazione del socialismo ha inizio nel m omento in cui i
lavoratori (produttori) prenderanno possesso delle parti loro spettanti nella
produzione che essi stessi realizzano. A questo punto il motivo degli scioperi
dei lavoratori cambierà: da una richiesta di aumento di salario si passerà ad
una richiesta di partecipazione alla produzione. Seguendo i principi del "Libro
Verde" tutto questo prima o poi sarà una realtà.
Da: Il libro verde di Muammar Gheddafi
Nessun commento:
Posta un commento