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martedì 2 luglio 2013

I PARLAMENTI.

LO STRUMENTO DI GOVERNO
Il problema dello "strumento di governo" è il primo tra i problemi politici che
si pongono alle società umane. Perfino il conflitto che sorge in seno alla
famiglia deriva, spesso, da questo problema. Tale problema è divenuto molto
grave fin dal sorgere delle società moderne. Oggi i popoli si trovano di fronte a
questo persistente problema e le comunità sopportano i numerosi rischi e le
gravi conseguenze che ne derivano. Non si è ancora riusciti a risolverlo in
modo definitivo e democratico. Il "Libro Verde" presenta la soluzione
definitiva del "problema dello strumento di governo". Tutti i sistemi politici
del mondo odierno sono il risultato della lotta tra i vari apparati per giungere
al potere. La lotta può essere pacifica o armata , come la lotta delle classi,
delle sette, delle tribù, dei partiti, o degli individui. Il suo risultato è sempre la
vittoria di uno strumento di governo, sia esso un individuo, un gruppo, un
partito, o una classe, e la sconfitta del popolo, in altri termini la sconfitta della
vera democrazia.
 La lotta politica che si risolve nella vittoria di un candidato
che ha ottenuto il 51% dell’insieme dei voti degli elettori, porta ad un sistema
dittatoriale presentato sotto le false spoglie di democrazia. Infatti il 49% degli
elettori sono governati da uno strumento di governo che non hanno scelto,
ma che ad essi è stato imposto. Questa è dittatura. Il conflitto politico può
inoltre portare ad uno strumento di governo che rappresenta soltanto la
minoranza; questo avviene quando i voti degli elettori vengono distribuiti tra
un gruppo di candidati, uno dei quali ottiene un maggior numero di voti
rispetto ad ognuno degli altri candidati, considerati singolarmente. Ma, se si
sommassero insieme i voti ottenuti dagli "sconfitti", si avrebbe una
schiacciante maggioranza. Nonostante questo, vince il candidato che ha
ottenuto il minor numero di voti e la sua vittoria è considerata legale e
democratica! In realtà si instaura una dittatura sotto l’apparenza di una falsa
democrazia. Questa è la verità sui sistemi politici dominanti nel mondo
contemporaneo. La loro falsificazione della vera democrazia appare evidente:
sono regimi dittatoriali.

I PARLAMENTI
I parlamenti sono la spina dorsale della democrazia tradizionale moderna,
regnante oggi nel mondo. Il parlamento è una rappresentanza ingannatrice del
popolo ed i sistemi parlamentari costituiscono una falsa soluzione del
problema della democrazia. Il parlamento è costituito fondamentalmente
come rappresentante del popolo, ma questo principio è in se stesso non
democratico, perché democrazia significa potere del popolo e non un potere
in rappresentanza di esso. L’esistenza stessa di un parlamento significa
assenza del popolo. La vera democrazia, però, non può esistere se non con la
presenza di rappresentanti di questo. I parlamenti, escludendo le masse
dall’esercizio del potere, e riservandosi a proprio vantaggio la sovranità
popolare, sono divenuti una barriera legale tra il popolo e il potere. Al popolo
non resta che la falsa apparenza della democrazia, che si manifesta nelle
lunghe file di elettori venuti a deporre nelle urne i loro voti. Per mettere a
nudo il vero volto del parlamento, dobbiamo esaminare la sua origine. Il
parlamento è eletto nelle circoscrizioni elettoriali, oppure è costituito da un
partito o da una coalizione di partiti, o per designazione dall’alto. Nessuna di
queste procedure è democratica, perché la ripartizione degli abitanti in
circoscrizioni elettoriali significa che un solo deputato rappresenta, a seconda
del numero degli abitanti, centinaia o centinaia di migliaia o milioni di
cittadini. Significa, inoltre, che il deputato non è legato ai suoi elettori da un
rapporto organico popolare, in quanto, secondo la tesi della democrazia
tradizionale oggi attuata, egli è considerato il rappresentante di tutto il
popolo, alla pari degli altri deputati. Le masse, quindi, sono separate
completamente dal loro rappresentante, ed egli, a sua volta, è completamente
separato da esse. Infatti, subito dopo la sua elezione, egli usurpa la sua
sovranità ed agisce al loro posto. La democrazia tradizionale, dominante oggi
nel mondo, riveste i membri del parlamento di una sacralità e da una
immunità che nega invece al singolo cittadino. Questo significa che i
parlamenti sono divenuti uno strumento per usurpare e monopolizzare a
proprio vantaggio il potere del popolo. Questo è il motivo per cui è divenuto,
oggi, diritto dei popoli lottare, attraverso la rivoluzione popolare, per
distruggere questi strumenti di monopolio della democrazia e della sovranità
che si denominano parlamenti, i quali usurpano la volontà delle masse. E’
diritto dei popoli proclamare solennemente il nuovo principio: "Nessuna
rappresentanza al posto del popolo".
Quando il parlamento è il risultato della vittoria elettorale di un partito, è il
parlamento del partito e non del popolo. Rappresenta il partito e non il popolo
ed il potere esecutivo detenuto dal parlamento è il potere del partito vincitore
e non del popolo. Lo vale per il parlamento in cui ogni partito dispone di un
certo numero d seggi. Infatti, i titolari dei seggi rappresentano il loro partito e
non il popolo; il potere esercitato da tale coalizione è il potere dei partiti
coalizzati e non il potere del popolo. In questi sistemi di governo, il popolo è la
preda è la preda per la quale ci si batte. Il popolo è la vittima ingannata e
sfruttata dagli organismi politici che combattono per giungere al potere per
strappare dei voti al popolo mentre questo si allinea silenzioso in lunghe file,
che si muovono come un rosario, al fine di deporre il suo voto nelle urne, nello
stesso modo in cui si gettano altre carte nel cestino di rifiuti. Questa è la
democrazia tradizionale attuata nel mondo intero, sia che si tratti di un
sistema monopartitico, di un sistema bipartitico o pluripartitico o perfino di un
sistema senza alcun partito; diventa, così, evidente che la "rappresentanza è
un’impostura". Quanto alle assemblee che si formano per designazione o per
successione ereditaria, esse non hanno nessuna caratteristica democratica.
Inoltre, siccome il sistema di elezione dei parlamenti si forma sulla
propaganda per ottenere voti è, di conseguenza, un sistema demagogico nel
vero senso della parola. I voti possono essere comprati o falsificati; per
questo, il povero non può affrontare le battaglie elettorali, in cui vince sempre
e soltanto il ricco. Furono i filosofi, i pensatori e gli autori politici che
sostennero la teoria della rappresentanza parlamentare, quando i popoli
erano ignoranti e guidati come pecore da re, sultani, conquistatori.
L’aspirazione ultima dei popoli era, allora, di avere qualcuno che li
rappresentasse dinnanzi ai governanti. Perfino questa aspirazione fu loro
negata e per ottenerla i popoli affrontarono lunghe e dure lotte. E’ dunque
irragionevole oggi, dopo la vittoria dell’era delle repubbliche e l’inizio dell’era
delle masse, che la democrazia sia la formazione di un piccolo gruppo di
deputati, che agiscono in nome delle grandi masse popolari. E’ una teoria
antiquata ed una esperienza superata. Il potere deve essere interamente del
popolo. Le più tiranniche dittature che il mondo abbia mai conosciuto si sono
instaurate all’ombra dei parlamenti.

Da: Il libro verde, di Muammar Gheddafi.

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