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venerdì 22 marzo 2013

BREVE STORIA DEL CALCIO NELLA LIBIA DEL COLONNELLO GHEDDAFI

Pubblicato il: 8 febbraio, 2013

BREVE STORIA DEL CALCIO NELLA LIBIA DEL COLONNELLO GHEDDAFI

(parte prima – il campionato interno e la nazionale)
Mu’ammar Gheddafi scrisse nel 1975 il celeberrimo Libro Verde, vera e propria summa ideologica della sua Rivoluzione, che il 1° settembre del 1969 l’ha portato a ricoprire il ruolo di Guida e Comandante della Rivoluzione della Grande Jamāhīriyya Araba Libica Popolare. Nell’ultimo capitolo del Libro (17-Lo sport, l’equitazione e gli spettacoli), la Guida libica, vergò queste parole, certamente non accondiscendenti nel confronto dei tifosi sportivi: «Le migliaia di spettatori che riempiono le gradinate degli stadi per applaudire e ridere sono migliaia stolti incapaci di praticare lo sport di persona: tanto che stanno allineati sui palchi dello stadio apatici e plaudenti a quegli eroi che hanno strappato loro l’iniziativa dominando il campo, e che si sono accaparrati lo sport requisendo tutti i mezzi prestati a loro vantaggio dalle stesse masse» (1).
Nonostante questa dura presa di posizione, il calcio, e lo sport in generale, non ha mai perso la cittadinanza libica e il Governo rivoluzionario ha sempre puntato sui successi delle rappresentative nazionali per offrire alla popolazione un motivo di orgoglio e per migliorare nel resto del mondo la sua immagine.

Fin dagli anni pre-rivoluzionari, le formazioni più forti del campionato libico furono le squadre tripoline Al-Ahli e Al-Ittihad, rispettivamente Nazionale e L’Unione, intervallate dalle rivali squadre di Bengasi. Anche sul calcio, infatti, si riversavano le tensioni tra le due principali regioni libiche, la Tripolitania e la Cirenaica, la prima tendenzialmente favorevole a Gheddafi, la seconda da sempre terra fedele al deposto Re Idris al Senussi.
Il primo campionato conclusosi sotto l’egida del governo rivoluzionario, quello 1970/71, è conquistato dall’Al-Ahli di Tripoli, capace di superare di un solo punto l’omonima formazione bengasina.
Dopo il 1974 il campionato nazionale viene ristrutturato e il titolo veniva deciso da un girone finale a tre squadre, cioè le vincitrici dei campionati regionali: al sud il Fezzan, a ovest la Tripolitania, ad est la Cirenaica.
Nella seconda metà degli anni ottanta il campionato viene nuovamente diviso in due gironi, che causarono non pochi problemi organizzativi. Appena nel 1992 verrà riorganizzato il campionato con un girone unico di 19 squadre, salvo poi ritornare al doppio girone, con finale unica, per far fronte ai problemi economici delle squadre. Nel 2001 verrà ripristinato il girone unico.
Le formazioni più titolate sono l’Al Ittihad e l’Al Ahli di Tripoli, rispettivamente con 15 e 10 campionati. La prima formazione bengasina è l’Al Ahli con 4 campionati.
La Coppa d’Africa 1982
La tredicesima edizione della Coppa d’Africa fu affidata dalla CAF (Confédération Africaine de Football) alla Libia. La nazionale verde ottenne in questo modo la prima partecipazione alla competizione continentale.
Sempre nel 1982 la Libia ha ospitato anche l’importante vertice dell’Organizzazione dell’Unità Africana e questi due eventi furono incentrati sulla figura di Gheddafi e sul suo pan-africanismo :«un’Africa senza stati e senza divisioni» era il sogno del Colonnello.
Durante la cerimonia inaugurale della Coppa, il Colonnello nel suo discorso denunciò la politica francese in Ciad, l’imperialismo statunitense in Africa, l’apartehid in sudafrica e il regime sudanese di Ja’far al-Nimeyri, che ormai aveva abbandonato la politica “socialista”.
Nel girone eliminatorio la squadra di casa incontrò tre avversari di altissimo livello: Ghana (che schiera il diciassettenne Abedi Ayew Pele), Camerun (che di lì a poco parteciperà ai Mondiali spagnoli del 1982) e Tunisia. I libici, che schierano tutti calciatori che militano nel campionato nazionale, sono allenati dall’ungherese Bela Gotl.
L’esordio si gioca nello stadio 11 giugno (data del disarmo americano in Libia, 1970) di Tripoli: contro il Ghana finisce 2-2, dopo l’iniziale vantaggio ghanese, al 28’ con Alhassan, e rimonta libica, con Jaranah (58’) e Al-Issawi (76’), prima della rete del pareggio in extremis, grazie a Opuku Nti, all’89’.
Quattro giorni dopo i libici devono assolutamente vincere e impongono un perentorio 2-0 alla Tunisia, grazie all’autorete di Seddik (42’) e alla rete di Al-Bor’osi all’83’.
L’ultima sfida del girone è da “dentro o fuori” contro il Camerun. Il risultato finale a reti bianche premia i padroni di casa che si qualificano alle semifinali, dove trovano lo Zambia, orfana della stella Godfrey Chitalu, realizzatore di 107 nell’anno solare 1972 e record non considerato dalla FIFA, che, per questioni di merchandising ha preferito cancellare questo primato (2).
Contro i Chipolopolo la Libia rimonta lo svantaggio inziale, ad opera di Kaumba (29’), grazie ad una doppietta di Ali Al-Beshari al 38’ e all’84’.
La finale si gioca il 19 marzo, sempre allo stadio 11 giugno, di fronte a 50000 spettatori. Di fronte ancora il Ghana. Anche in questo caso sono i Black Stars a passare in vantaggio al 35’ con Alhassan, che finirà capocannoniere della manifestazione con 4 reti. Il pareggio libico è firmato al 70’ da Al-Beshari, difensore con il vizio del gol. Terminati senza reti anche i supplementari, sono i calci di rigore a decidere il campione del Continente nero. Finirà 7-6 per i calciatori di Accra (3).
Fawzi Al-Issawi, miglior giocatore della storia libica e stella dell’Al Nasr Bengasi è votati miglior calciatore del torneo.
Ma per la Libia è un trionfo. Mai la squadra di Tripoli ha raggiunto un traguardo così importante. E mai lo raggiungerà negli anni successivi, anche se 3 anni dopo sfiorò la qualificazione ai Mondiali messicani del 1986, superata nella sfida finale dal Marocco.
La tragedia di Tripoli
Il calcio libico è però legato anche ad un evento tragico: il 10 marzo, durante un’amichevole tra Libia e Malta, circa al 42esimo minuto crollò una tribuna dello stadio di Tripoli causando un numero di morti che si aggira tra i 20 e i 50. A causare il crollo è stata un fuggi fuggi causato da non ben precisati motivi (c’è chi ha parlato di uno scherzo di cattivo gusto o di una rissa).
Nella capitale libica era in corso un festival sportivo libico-maltese e gli isolani erano giunti a Tripoli con circa 80 atleti e tecnici.
Nel 1979 il governo maltese, guidato dal laburista Dominic Mintoff, in un tentativo di approccio al blocco sovietico e di ricerca di una “terza via” firmò una serie di accordi con Libia e Corea Popolare, oltre che con l’Unione Sovietica. Accordi che fecero imbestialire la potenza coloniale del passato, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti. Proprio l’anno prima della tragedia Mintoff venne sconfitto nelle elezioni dal Partito nazionalista maltese, filo-occidentale. Il festival libico-maltese del 1988 era una sorta di “epilogo” dei rapporti strategici tra i due paesi.
(1) Muammar Qaddafi, Il Libro verde
(2) Christian T, La vita e il record di Godfrey Chitalu 
(3) 1982 March 19 Libya 1 Ghana 1 African Nations Cup

Fonte:http://www.statopotenza.eu/5819/breve-storia-del-calcio-nella-libia-del-colonnello-gheddafi

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