Global Research, December 23, 2018
Quale reazione ha suscitato in Italia l’avvertimento del presidente
russo Putin che il mondo sottovaluta il pericolo di guerra nucleare e
che tale tendenza si sta accentuando? Significativo il commento de La Repubblica che
parla di «toni molto allarmistici». Eloquente il silenzio praticamente
assoluto dell’intero arco parlamentare. Come se l’Italia non avesse
niente a che fare con la corsa agli armamenti nucleari che, ha avvertito
Putin nella conferenza stampa di fine anno, potrebbe portare alla
«distruzione dell’intera civiltà o forse dell’intero pianeta». Scenario
non allarmistico, ma previsto dagli scienziati che studiano gli effetti
delle armi nucleari.
Un particolare pericolo – sottolinea Putin – è rappresentato dalla «tendenza ad abbassare la soglia per l’uso di armi nucleari, creando cariche nucleari tattiche a basso impatto che possono portare a un disastro nucleare globale». A tale categoria appartengono le nuove bombe nucleari B61-12 che gli Usa cominceranno a schierare in Italia, Germania, Belgio, Olanda e forse in altri paesi europei nella prima metà del 2020. «L’alta precisione e la possibilità di usare testate meno distruttive – avverte la Federazione degli Scienziati Americani – possono portare i comandanti militari a premere perché, in un attacco, si usi la bomba nucleare, sapendo che la ricaduta radioattiva e il danno collaterale sarebbero limitati». L’Italia è corresponsabile del crescente pericolo di guerra nucleare poiché, violando il Trattato di non-proliferazione e non aderendo al Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari, fornisce agli Stati uniti in funzione principalmente anti-Russia non solo basi, ma anche aerei e piloti per l’uso delle bombe nucleari. Ciò avviene con il consenso esplicito o implicito (attraverso la rinuncia a una reale opposizione) dell’intero arco parlamentare.
Un particolare pericolo – sottolinea Putin – è rappresentato dalla «tendenza ad abbassare la soglia per l’uso di armi nucleari, creando cariche nucleari tattiche a basso impatto che possono portare a un disastro nucleare globale». A tale categoria appartengono le nuove bombe nucleari B61-12 che gli Usa cominceranno a schierare in Italia, Germania, Belgio, Olanda e forse in altri paesi europei nella prima metà del 2020. «L’alta precisione e la possibilità di usare testate meno distruttive – avverte la Federazione degli Scienziati Americani – possono portare i comandanti militari a premere perché, in un attacco, si usi la bomba nucleare, sapendo che la ricaduta radioattiva e il danno collaterale sarebbero limitati». L’Italia è corresponsabile del crescente pericolo di guerra nucleare poiché, violando il Trattato di non-proliferazione e non aderendo al Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari, fornisce agli Stati uniti in funzione principalmente anti-Russia non solo basi, ma anche aerei e piloti per l’uso delle bombe nucleari. Ciò avviene con il consenso esplicito o implicito (attraverso la rinuncia a una reale opposizione) dell’intero arco parlamentare.
Conte, Di Maio e Salvini
L’altro pericolo – avverte Putin – è rappresentato dalla
«disintegrazione del sistema internazionale di controllo degli
armamenti», iniziata con il ritiro degli Stati uniti nel 2002 dal
Trattato Abm. Stipulato nel
1972 da Usa e Urss, esso proibiva a ciascuna delle due parti di
schierare missili intercettori che, neutralizzando la rappresaglia del
paese attaccato, avrebbero favorito un first strike, ossia un
attacco nucleare di sorpresa. Da allora gli Stati uniti hanno sviluppato
lo «scudo anti-missili», estendendolo in Europa a ridosso della Russia:
due installazioni terrestri in Romania e Polonia e quattro navi da
guerra, che incrociano nel Baltico e Mar Nero, sono dotate di tubi di
lancio che, oltre ai missili intercettori, possono lanciare missili da
crociera a testata nucleare. Anche in questo caso l’Italia è
corresponsabile: a Sigonella è installata la Jtags, stazione satellitare
Usa dello «scudo anti-missili», una delle cinque nel mondo. La
situazione è aggravata dal fatto che gli Usa vogliono ora ritirarsi
anche dal Trattato Inf del 1987 (quello che eliminò i missili nucleari
Usa schierati a Comiso), così da poter schierare in Europa contro la
Russia missili nucleari a raggio intermedio con base a terra. Anche qui
con la corresponsablità del governo italiano, che al Consiglio Nord
Atlantico del 4 dicembre ha avallato tale piano ed è sicuramente
disponibile all’installazione di tali missili in Italia. «Se arriveranno
i missili in Europa, poi l’Occidente non strilli se noi reagiremo», ha
detto Putin. Avvertimento ignorato da Conte, Di Maio e Salvini* che,
mentre battono la grancassa sul «decreto sicurezza» anti-migranti,
quando arrivano bombe e missili nucleari Usa mettendo a rischio la vera
sicurezza dell’Italia, non vedono, non sentono e non parlano.
Manlio Dinucci
*Presidente del Consiglio e vicepresidenti dell’attuale governo itaiano.
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