Dopo la rivelazione delle prove della vicenda
ExxonMobil da parte del presidente venezuelano Nicolas Maduro, gli Stati
membri del Gruppo di Lima hanno ritirato l’articolo 9 del comunicato
comune in cui denunciavano la provocazione del Venezuela, che metteva in
pericolo la sicurezza della regione.
Due Stati, Canada e Paraguay, non hanno però aderito perché ritengono
che la versione di ExxonMobil e del dipartimento di Stato USA rimanga
valida, nonostante le prove che la smentiscono: la marina militare
venezuelana avrebbe costretto un battello di prospezione petrolifera
(foto) a lasciare le acque contestate con la Guyana.Le registrazioni dimostrano invece che l’incidente è accaduto alla foce dell’Orinoco, dunque nelle acque internazionalmente riconosciute come appartenenti al Venezuela.
A nessuno è sfuggito che, alla vigilia dell’incidente, il governo della Guyana è caduto a opera di un deputato del partito al governo, Charrandas Persaud, poi fuggito dal Paese e rifugiatosi in Canada.
Questa vicenda dimostra in modo inequivocabile che ExxonMobil e il Dipartimento di Stato USA sono ricorsi alla menzogna per fomentare una guerra tra latino-americani.
Peraltro, mentre il Gruppo di Lima non ha riconosciuto la validità del secondo mandato del presidente eletto Maduro, la Guyana e Santa Lucia hanno invece accettato le lettere di accredito dei nuovi ambasciatori venezuelani.
Rachele Marmetti
Giornale di bordo
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