1 maggio 2018
QUESTIONE
AMORALE – CATTEDRE UNIVERSITARIE E MONTE DEI PASCHI DI SIENA, POLITICA
IN BASILICATA, ‘FEUDI’ FAMILIARI IN SARDEGNA: C’È DI TUTTO NELLA
CARRIERA DI ALDO BERLINGUER, NIPOTE DI ENRICO, FIGLIO DI LUIGI E
ASSESSORE PD. ORA C’È ANCHE UNA CONDANNA DELLA CORTE DEI CONTI A
RISARCIRE 819MILA EURO PER ESSERSI PAGATO UNA VILLA CON SOLDI PUBBLICI
Secondo
la magistratura contabile Aldo Berlinguer avrebbe «posto in essere una
serie di atti per avvantaggiarsi illecitamente delle erogazioni
pubbliche determinando un totale sviamento dalle finalità pubblicistiche
previste». Finanziamenti da Mps, case intestate, fondi pubblici
sprecati. E la sua poltrona con Pittella, balla…
Sandro Iacometti per ”Libero Quotidiano”
«Ideatore
e filo conduttore di una vicenda illecita» sfociata «nella indebita
erogazione di un finanziamento ministeriale». Solo un paio di giorni fa
il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, rievocava la figura
di Enrico Berlinguer per denunciare «l’ esistenza nel Paese di una
irrisolta questione morale». Il riferimento era all’ inchiesta sulla
presunta cricca di Raffaele Pizza. Il caso, però, ha voluto che negli
stessi giorni dalla Corte dei Conti della Toscana emergesse l’ ennesima
storia di malaffare dove i soggetti chiamati in causa, ironia della
sorte, si chiamano Siena, Mps e persino Berlinguer. Non Enrico,
ovviamente, ma il suo discendente Aldo (figlio del più noto Luigi, ex
ministro della Pubblica istruzione).
È
lui, 47 anni, senese, professore ordinario di diritto comparato all’
Università di Cagliari dal 2005, ex consigliere dell’ Aeroporto di
Siena, di Mps Gestione Crediti, di Banca Antonveneta e attuale assessore
Pd alle opere pubbliche, ambiente e territorio della Basilicata, ad
essere finito nel mirino del viceprocuratore regionale della Corte dei
Conti, Stefano Castiglione, per un danno all’ erario quantificato in
819mila euro. Secondo la magistratura contabile Aldo Berlinguer avrebbe
«posto in essere una serie di atti per avvantaggiarsi illecitamente
delle erogazioni pubbliche determinando un totale sviamento dalle
finalità pubblicistiche previste»
La
vicenda riguarda un finanziamento ministeriale chiesto dalla Slc
Service in base alla legge 488 del 1992, una norma finalizzata a
sostenere lo sviluppo nelle aree depresse. L’ area in questione era l’
elegante Villa Atzeri, sita a Cagliari in via San Saturnino 7. Lì, dopo
la ristrutturazione dell’ immobile e un ampliamento della società, si
sarebbe dovuta trasferire la Slc, amministrata da Berlinguer e dal suo
legale rappresentante Marco Grozzini, pure lui condannato dalla Corte a
restituire i fondi.
Peccato
che la società, scrivono i magistrati, non solo non si è mai
trasferita, ma neanche è «mai entrata in attività, né tantomeno ha
assunto 22 dipendenti». I soldi, però, sono stati erogati, in tre
tranche tra il 2005 e il 2008, con la pratica di finanziamento istruita
da Mps.
Neanche i 700 milioni di soldi privati previsti dall’ operazione sembra siano mai usciti dalle casse della Slc.
L’
unico esborso,stando a quanto si legge nella sentenza della Corte dei
Conti, sarebbe stato quello di 75mila euro, «un corrispettivo
sostanzialmente irrisorio» con cui Berlinguer è diventato proprietario
«del piano nobile di 8,5 vani della palazzina». Un acquisto che ha
permesso ai magistrati contabili di individuare nel docente senese «il
principale beneficiario dell’ illecita operazione».
Non
solo, secondo la Corte, all’ esito di «operazione articolate»
Berlinguer aveva «acquisito la titolarità degli immobili siti al terzo,
quarto e quinto piano di Villa Atzeri, la cui ristrutturazione era
avvenuta con risorse altrui». Il professore e Grozzini dovranno adesso
restituire al ministero dello Sviluppo economico gli 819mila euro. Ma
non ci saranno altre implicazioni. La Corte ha infatti dichiarato la
propria incompetenza giurisdizionale sugli altri soggetti coinvolti,
principalmente costruttori e società edili. Mentre l’ inchiesta penale
del Tribunale di Siena, seppure senza proscioglimento nel merito, è
stata archiviata il 29 ottobre 2015 per l’ intervenuta prescrizione del
reato di «truffa aggravata per conseguire erogazioni pubbliche». Resta
da vedere se ci saranno ripercussioni politiche.
L’
esplosione dell’ inchiesta sulle estrazioni petrolifere in Basilicata
ha più volte acceso i riflettori sul suo incarico così distante da Siena
e dalle sue competenze. Qualche giorno fa Berlinguer (insieme ad altri
due assessori “tecnici”) ha rimesso il suo mandato, ma il governatore
Pittella lo ha pregato di restare al suo posto. Almeno finché non si
troverà la quadra sul nuovo esecutivo. La grana con l’ erario potrebbe
ora accelerare i tempi.
Preso da: https://direttanfo.blogspot.it/2018/05/si-e-fottuto-819mila-euro-per-farsi-il.html?m=1
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