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mercoledì 3 giugno 2015

Libia, sedicente ‘premier’ di Tripoli minaccia Italia ed Europa: “fermeremo con la forza ogni tipo di intervento Ue”

29 maggio 2015

Alla ricerca di legittimazione internazionale, contro l’unico governo "legittimo" libico (quello detto ‘di Tobruq’), Khalifa al-Ghweil – intervistato da ‘The Indipendent’ – pretende di essere consultato e dà consigli all’Unione Europea. Questo è il risultato della visione folle di Federica Mogherini e della sinistra italiana al governo in Italia, che stanno mettendo in difficoltà tutta Europa

Londra – Il sedicente ‘governo di Tripoli’ – che controlla la capitale della Libia e la Tripolitania, nell’ovest del Paese – alza la voce contro l’Europa (e l’Italia). Lo fa con un’intervista di Khalifa al-Ghweil al quotidiano britannico ‘The Indipendent‘ nel corso della quale il sedicente ‘primo ministro’ brandisce bastone e carota verso l’UE (e l’Italia), minaccia e consiglia sulla politica da tenere verso la Libia e i trafficanti di migranti.



La Tripolitania è la parte della Libia da dove partono in prevalenza i barconi di disperati messi in mare dai trafficanti di persone, che tentano di attraversare in questo modo illegale il Mediterraneo. Trafficanti che – come ormai chiaro da molte fonti di intelligence e da testimonianze accolte dalla stampa in loco – sono tollerati dai movimenti islamici e dalle fazioni islamiste più estreme, riferentesi al cosiddetto Stato Islamico, in cambio di una partecipazione agli utili del traffico di persone e a posti per inviare in Europa jihadisti islamici.

Una strategia svelata il 17 Maggio scorso anche da Abdul Basit Haroun, consigliere del governo al-Thani, ossia il governo nominato dal Parlamento Libico "regolarmente eletto" nel giugno 2014, al termine di un processo elettorale boicottato dai partiti islamici. Haroun alla BBC ha rivelato che “i seguaci del cosiddetto ‘califfato’ consentirebbero ai trafficanti di migranti di continuare il loro ‘lavoro’ in cambio di un pizzo del 50% dei guadagni e di uno spazio sulle barche riservato a miliziani jihadisti da spedire in Europa“.


Nell’intervista di oggi Khalifa al-Ghweil ha dichiarato che il movimento insurrezionale islamico che si spaccia per ‘governo di Tripoli’ non intende in alcun modo e sotto qualsiasi forma accettare un eventuale intervento militare dell’Ue, come messo a punto nell’ultima riunione dei ministri degli Esteri e della Difesa dei 28.

Con questa operazione l’Unione Europea intenderebbe fermare il flusso di migranti provenienti dalla Libia e diretto verso le coste meridionali dell’Europa.

Va ricordato che il cosiddetto ‘governo di Tripoli’ non è riconosciuto dalla Comunità Internazionale, che invece riconosce il governo detto ‘di Tobruq’ presieduto da Abdullah al-Thani perché espressione del Parlamento eletto alle consultazioni del Giugno 2014.


Khalifa al-Ghweil nell’intervista a ‘The Independent‘ ha definito l’approccio dell’Ue simile “alla mentalità colonialista” dell’Italia nello scorso secolo, “completamente inaccettabile nel mondo moderno“.

Al-Ghweil chiede pertanto di essere “coinvolto” dall’Occidente nella gestione del problema immigrati, “ma non se questo significa bombardare le barche perché l’Europa ritiene che così riuscirà a fermare il traffico di esseri umani. Ciò non avverrà e – minaccia – se l’Europa verrà senza permesso nelle nostre acque e nelle nostre terra noi ci difenderemo“.

Al-Ghweil ha denunciato che la sua ‘amministrazione’ non è stata neanche consultata dall’Ue, mostrando il vero obiettivo delle sue dichiarazioni: la ricerca di una legittimazione internazionale completa, dopo il folle tentativo di Bernardino León Gross, inviato speciale dell’ONU in Libia, che ha cercato di mettere insieme il diavolo e San Bernardo, cercando di far collaborare il governo legittimo libico con un movimento insurrezionale islamico.Il ‘governo di Tripoli’ è infatti sostenuto dai ‘Fratelli Musulmani’ egiziani, nel frattempo dichiarati fuorilegge in Egitto come movimento terroristico dal presidente Abdel Fatah al Sisi.


“Non possono venire a controllarci, non possiamo tornare al 1911 (un riferimento esplicito all’inizio dell’occupazione italiana, ndr), in cui erano gli stranieri a decidere cosa fare. Abbiamo le capacità di difendere le nostre acque e la nostra terra come abbiamo dimostrato nella nostra storia ed anche durante la rivoluzione” del 2011 che abbatté, con l’aiuto determinante e miope della Nato, il colonnello Muammar Gheddafi.

“Ciò che serve all’Europa – consiglia Al-Ghweil – è aiutare questi profughi nei loro stessi Paesi (d’origine) con aiuti cosi’ da dare loro un futuro grazie al quale non dovranno affrontare viaggi pericolosi in mare. Noi in Libia abbiamo bisogno di aiuto per far fronte a queste persone – chiede – Se queste cose non avverranno, allora la situazione potrà solo diventare peggiore per l’Europa“, conclude minacciando il sedicente primo ministro di Tripoli, che è sostenuto non a caso dalla Turchia e dal Qatar (Qatar: ha presente signor presidente del Consiglio Matteo Renzi?).

Un risultato che in qualche modo abbiamo da tempo anticipato e che è frutto della folle visione del Governo italiano di cercare una mediazione tra laici e fazioni islamiche, uno scopo ieri enunciato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella in visita a Londra.

Di questa folle visione è interprete l’Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Comune (PESC) dell’UE, Federica Mogherini, la quale da mesi persegue l’obiettivo della legittimazione dei movimenti islamici ritenuti ‘moderati’ (basta chiederlo ai 33 milioni di egiziani che firmarono l’appello per la destituzione di Mohammed Morsi nel 2013 se i Fratelli Musulmani sono moderati, ndr), come via per impedire ai movimenti islamisti vicini al sedicente Stato Islamico di prendere il controllo del Paese.

Secondo la nostra visione (che poi è la via seguita sottobanco dai Paesi seri dell’Occidente, dalla Giordania e dall’Egitto), l’Italia e l’Europa dovrebbero viceversa sostenere il ‘governo di Tobruq’ che interpreta i nostri valori di democrazia parlamentare e di laicità dello Stato, valori cui si poggia l’operazione “Dignità della Libia” promossa da Maggio 2014 dal generale Khamifa Haftar, oggi comandante in capo delle Forze Armate libiche legittime. Il governo legittimo è costituito da libici musulmani, ma convinti che lo Stato sia di tutti e non possa essere mischiato con la religione. Una visione ‘laica’ molto vicina a quella occidentale, non a quella di chi – come Federica Mogherini – è cresciuta a pane e comunismo, ideologia totalitaria come l’islamismo jihadista.

Preso da: http://www.horsemoonpost.com/2015/05/29/libia-sedicente-premier-di-tripoli-minaccia-italia-ed-europa-fermeremo-con-la-forza-ogni-tipo-di-intervento-ue/

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