E Odevaine aveva inventato un Consorzio tra Comuni per aprire il centro di Mineo e avere fondi
8 giugno 2015 francesco grignetti
roma Sull’assistenza ai profughi, secondo quanto sta scoprendo l’inchiesta Mafia Capitale, non c’è soltanto l’avidità di chi ci specula, corrompe per accaparrarsi gli appalti, pretende una tangente pro-capite. C’è anche molta doppiezza. Ci sono sindaci, vedi quello Fabio Stefoni di Castelnuovo di Porto, vicino Roma, che da una parte strepita contro un centro di accoglienza, dall’altra però si fa convincere con la promessa di una tangente da 50 centesimi a profugo. Buzzi stesso, intercettato, ne prova ribrezzo: «Allora io stamattina ho chiamato il sindaco, e gli ho detto “guarda, c’è 950 persone senza onori, perché praticamente... se apriamo noi c’è una serie di garanzie... qui stanno tutti ammucchiati... c’hai soltanto (inc.) e nient’altro”. “Ah, io ora scrivo al Ministero, li caccio via tutti”. Piripin... le solite cazzate che dice Stefoni che magari va giù e se mette co’ na tanica de benzina... e c’ha questi atteggiamenti suoi che praticamente preoccupano la Prefettura».
È da scrivere ancora la vera storia del centro di assistenza ai rifugiati di Mineo, in provincia di Catania. Un’intercettazione di Luca Odevaine ha messo nei guai il sottosegretario Giuseppe Castiglione. Il quale accenna nelle sue interviste alle garanzie che aveva avuto dal ministero dell’Interno, quanto a Odevaine. In effetti l’uomo ha contatti di altissimo livello. Nella medesima intercettazione parla anche di quanto accadde nel 2012, ai tempi del governo Monti. «Il Ministero lo voleva chiude...per cui io mi incontrai con il Ministro...allora era la Cancellieri, che venne a Mineo...perché poi alla fine il referente per Mineo ero io... perchè Castiglione...cioè lui era il soggetto attuatore... però poi lui a sua volta... mi ha subdelegato a me ... a gestire tutta quella...(inc)...quindi io ho incontrato poi la Cancellieri». Odevaine presumibilmente incontra il ministro a Mineo in una visita ufficiale a metà luglio 2012. Quel centro è da sempre una spina nel fianco del ministero dell’Interno. Sono polemiche continue sulla bassa qualità dell’accoglienza, ma anche sui costi. Ed ecco come Odevaine, parlando a ruota libera con il suo sodale Stefano Bravo, ricostruisce i diversi passaggi: «Costava 42-43 euro allora, per cui abbia..abbiamo portato a 35 euro che è l’importo nazionale...però lei mi disse (n.d.r. fa riferimento al Ministro Cancellieri): “dottore però lei... va bene se lei mi trova un soggetto... pubblico... che faccia da interfaccia tra il Ministero ed i privati che lo gestiscono, perchè noi non vogliamo direttamente fare una gara (si accavallano le voci)...ed avere a che fare con i privati... per cui in questo momento c’è la Provincia in quanto soggetto attuatore”. La Provincia scompariva...perchè comunque commissariata...Castiglione se ne è andato perchè è andato a fare altro... ed io mi sono inventato questo Consorzio dei Comuni».
Odevaine inventa dunque un consorzio di Comuni che si mettono assieme, diventano soggetto attuatore, e gestiscono un appalto da 100 milioni di euro. Quello stesso appalto che il commissario anticorruzione, Raffaele Cantone, considera illegittimo e sospetto e che soltanto due giorni fa, finalmente, è stato rimesso in discussione da un paio di sindaci della zona. Sì, perché i rifugiati sono impopolari, ma sono un bel business. Morale di Odevaine: «All’inizio non volevano il Centro... adesso se provi a levarglielo... te ammazzano». Bravo: «Embè so’ soldi per loro... immagino». Odevaine: «Trecentocinquanta persone ci lavorano».
Preso da: http://www.lastampa.it/2015/06/08/italia/cronache/anche-il-sindaco-anti-immigrati-voleva-centesimi-a-rifugiato-WEj7C0lejJRFizB9xFIHYM/pagina.html
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