Alla conferenza stampa tenuta dopo il discorso all'UNGA73, il ministro degli Esteri della Russia risponde alle nostre domande
Sergey Lavrov: "Dire che dobbiamo morire per assicurarci che le
elezioni avvengano in Libia a dicembre, ecco non credo che così
manderemmo il segnale giusto... Il presidente Trump ha detto di
sostenere la sovranità di ogni paese nel mondo e questo lo appoggio con
forza... Ma poi gli USA agiscono incoerenti a questi principi"
Anche questa volta il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, dopo aver pronunciato il discorso all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, non ha deluso i giornalisti conducendo una conferenza stampa all’altezza della fama del diplomatico che non teme le domande.
E tra i tantissimi temi trattati, c’è stata l’occasione anche per La Voce di New York di porre a Lavrov due domande, una sulla Libia e l’altra sulla “vision” che la Russia ha del futuro delle relazioni internazionali, e cioè se è più vicina a quella ascoltata nel discorso “sovranista” del presidente Donald Trump o a quella “multilateralista” difesa nel discorso del Segretario Antonio Guterres.
Quando abbiamo chiesto a Lavrov, se la Russia fosse soddisfatta dell’attuale situazione in Libia, il ministro degli Esteri del Cremlino ha prima risposto con tono scherzoso: “Mi sembra strano che chiede della Russia, dovrebbe chiedere semmai se l’Italia é sodisfatta, o la Francia…”. Ma dopo la battuta, Lavrov ha mostrato la serietà dell’interesse di Mosca alle vicende libiche: “”Stiamo provando a creare le condizioni per un processo politico e, francamente, non pensiamo ci debbano essere delle scadenze artificiali, come nel caso della Siria. Abbiamo ben accolto l’incontro che c’è stato a Parigi a maggio, e appoggiamo gli sforzi dell’inviato speciale del Segretario Generale dell’ONU, Salamé. Ma dire che dobbiamo morire per assicurarci che le elezioni avvengano a dicembre, ecco non credo che così manderemmo il segnale giusto. Le elezioni si devono tenere quando tutte le forze politiche chiave hanno la comprensione che il voto sarebbe il risultato che loro sono pronte ad accettare. E ancora non vedo quel livello di accordo tra le varie forze”.
Secondo l’accordo di Parigi, raggiunto dal presidente francese Macron con le varie forze che si fronteggiano in Libia, le elezioni sarebbero in programma per fine anno. L’Italia non crede a questa scadenza e ha infatti organizzato per ottobre una conferenza internazionale in Sicilia dedicata alla Libia, dove anche Lavrov ha detto che parteciperà.
Alla nostra seconda domanda, se la Russia fosse più vicina alla visione delle relazioni internazionali descritta dal presidente American Donald Trump o dal Segretario dell’ONU Antonio Guterres, Lavrov ha detto:
“Il presidente Trump ha detto di essere fermo nel sostenere la sovranità di ogni paese nel mondo, e questo lo appoggio con forza. Gli Stati Uniti e non solo con Trump dicono che la sovranità é importante e tutto il resto è secondario, questo è anche quello che si trova nella costituzione americana e nelle leggi che ti fanno partecipare alle Nazioni Unite. Ma direi che fino ad adesso non c’è stata un’azione coerente da parte degli Stati Uniti riguardo a questo principio, perché il principio base della sovranità é anche quello che non ci dovrebbero essere interferenze in altri paesi riguardo a questi principi. Per quanto riguarda le azioni multilaterali, sono ormai una priorità del mondo moderno. I paesi si uniscono in tutto il mondo attraverso la tecnologia. E le opportunità sono per tutte le persone che in tutto il mondo vogliono usare queste tecnologie”.
Quando poi, un altro giornalista, Abdelkadr Abbadi, ha chiesto ancora a Lavrov, viste le nuove tendenze politiche che circolano, che ne sarà delle Nazioni Unite? Lavrov, dopo una risata, ha ripreso a rispondere serio:
“Io credo che il futuro delle Nazioni Unite sarà ancora difficile, gli Stati Uniti agiscono sempre più in maniera unilaterale, loro dicono che la sovranità dovrebbe prevalere, ma dicono ciò intendendo che la loro sovranità dovrebbe prevalere in ogni tipo di problema internazionale. Ma ho fiducia che nella creazione di un ordine internazionale, in cui paesi come la Cina e l’India emergono sempre di più, e anche in Africa aumentano le risorse, tutto questo non potrà essere controllato da un solo paese, un paese non potrà dettare e decidere per tutti gli altri con le sanzioni, le minacce. Sembra ora che vogliano organizzare anche i commerci per gli altri. Ma tutto questo è temporaneo. Preso o tardi, tutti si dovranno sedere e negoziare, e non c’è un posto migliore per le negoziazioni e trovare accordi che alle Nazioni Unite”.
Preso da: https://www.lavocedinewyork.com/onu/2018/09/28/lavrov-allonu-sul-futuro-della-libia-e-del-mondo-sovranista-e-multilaterale/
E tra i tantissimi temi trattati, c’è stata l’occasione anche per La Voce di New York di porre a Lavrov due domande, una sulla Libia e l’altra sulla “vision” che la Russia ha del futuro delle relazioni internazionali, e cioè se è più vicina a quella ascoltata nel discorso “sovranista” del presidente Donald Trump o a quella “multilateralista” difesa nel discorso del Segretario Antonio Guterres.
Quando abbiamo chiesto a Lavrov, se la Russia fosse soddisfatta dell’attuale situazione in Libia, il ministro degli Esteri del Cremlino ha prima risposto con tono scherzoso: “Mi sembra strano che chiede della Russia, dovrebbe chiedere semmai se l’Italia é sodisfatta, o la Francia…”. Ma dopo la battuta, Lavrov ha mostrato la serietà dell’interesse di Mosca alle vicende libiche: “”Stiamo provando a creare le condizioni per un processo politico e, francamente, non pensiamo ci debbano essere delle scadenze artificiali, come nel caso della Siria. Abbiamo ben accolto l’incontro che c’è stato a Parigi a maggio, e appoggiamo gli sforzi dell’inviato speciale del Segretario Generale dell’ONU, Salamé. Ma dire che dobbiamo morire per assicurarci che le elezioni avvengano a dicembre, ecco non credo che così manderemmo il segnale giusto. Le elezioni si devono tenere quando tutte le forze politiche chiave hanno la comprensione che il voto sarebbe il risultato che loro sono pronte ad accettare. E ancora non vedo quel livello di accordo tra le varie forze”.
Secondo l’accordo di Parigi, raggiunto dal presidente francese Macron con le varie forze che si fronteggiano in Libia, le elezioni sarebbero in programma per fine anno. L’Italia non crede a questa scadenza e ha infatti organizzato per ottobre una conferenza internazionale in Sicilia dedicata alla Libia, dove anche Lavrov ha detto che parteciperà.
Alla nostra seconda domanda, se la Russia fosse più vicina alla visione delle relazioni internazionali descritta dal presidente American Donald Trump o dal Segretario dell’ONU Antonio Guterres, Lavrov ha detto:
“Il presidente Trump ha detto di essere fermo nel sostenere la sovranità di ogni paese nel mondo, e questo lo appoggio con forza. Gli Stati Uniti e non solo con Trump dicono che la sovranità é importante e tutto il resto è secondario, questo è anche quello che si trova nella costituzione americana e nelle leggi che ti fanno partecipare alle Nazioni Unite. Ma direi che fino ad adesso non c’è stata un’azione coerente da parte degli Stati Uniti riguardo a questo principio, perché il principio base della sovranità é anche quello che non ci dovrebbero essere interferenze in altri paesi riguardo a questi principi. Per quanto riguarda le azioni multilaterali, sono ormai una priorità del mondo moderno. I paesi si uniscono in tutto il mondo attraverso la tecnologia. E le opportunità sono per tutte le persone che in tutto il mondo vogliono usare queste tecnologie”.
Quando poi, un altro giornalista, Abdelkadr Abbadi, ha chiesto ancora a Lavrov, viste le nuove tendenze politiche che circolano, che ne sarà delle Nazioni Unite? Lavrov, dopo una risata, ha ripreso a rispondere serio:
“Io credo che il futuro delle Nazioni Unite sarà ancora difficile, gli Stati Uniti agiscono sempre più in maniera unilaterale, loro dicono che la sovranità dovrebbe prevalere, ma dicono ciò intendendo che la loro sovranità dovrebbe prevalere in ogni tipo di problema internazionale. Ma ho fiducia che nella creazione di un ordine internazionale, in cui paesi come la Cina e l’India emergono sempre di più, e anche in Africa aumentano le risorse, tutto questo non potrà essere controllato da un solo paese, un paese non potrà dettare e decidere per tutti gli altri con le sanzioni, le minacce. Sembra ora che vogliano organizzare anche i commerci per gli altri. Ma tutto questo è temporaneo. Preso o tardi, tutti si dovranno sedere e negoziare, e non c’è un posto migliore per le negoziazioni e trovare accordi che alle Nazioni Unite”.
Preso da: https://www.lavocedinewyork.com/onu/2018/09/28/lavrov-allonu-sul-futuro-della-libia-e-del-mondo-sovranista-e-multilaterale/
Nessun commento:
Posta un commento