SALUTAME A SOROS - LA FONDAZIONE DELLO
SPECULATORE AMERICANO INDIVIDUA I POTENZIALI “ALLEATI AFFIDABILI AL
PARLAMENTO EUROPEO” CHE SI POTREBBERO RECLUTARE COME LOBBYSTI. GLI
ITALIANI? CÉCILE KYENGE, SERGIO COFFERATI, BARBARA SPINELLI E ALESSIA
MOSCA.
T.M. per "Libero Quotidiano"
george soros
George
Soros. Un benefattore, meglio un filantropo, per i sostenitori. Un
cinico speculatore, se non un burattinaio, per i detrattori. Di certo un
personaggio ingombrante. E a più facce: tra i trenta uomini più ricchi
del mondo, con un patrimonio personale stimato in circa 24,9 miliardi di
dollari (maggio 2016), e insieme un supporter del movimento liberal
della sinistra Usa e un finanziatore dei gruppi per i diritti umani. Le
sue braccia operative sono il Soros Fund, l' Open Society foundation, di
cui Soros è presidente, e il Quantum Group, di cui il finanziere è
fondatore e consigliere.
Proprio
l' Open society foundation, che si ispira alla «società aperta»
teorizzata dal filosofo Karl Popper, di cui Soros è stato allievo alla
London School of Economics, ha pubblicato la mappa della possibile rete
politica europea del magnate di origini ungheresi. Uno screening dei
deputati dell' Europarlamento in grado di diffondere i valori della
fondazione di Soros.
KYENGE A VENEZIA
Negli
Stati Uniti, i nomi evidenziati dal rapporto - Reliableallies in the
EuropeanParliament (2014 - 2019), ovvero «alleati affidabili al
Parlamento europeo» - sarebbero definiti «lobbysti». Almeno
potenzialmente. La fondazione ha passato al setaccio 26 delegazioni e 11
commissioni di Strasburgo. Il risultato è un elenco di 226 deputati
«probabili alleati» dell' Open Society.
«La
presenza di un deputato in questa mappatura», scrivono i curatori del
rapporto, indica che si tratta di un soggetto «propenso a sostenere» il
programma di Soros. Al punto da diventare un deputato con il quale
costruire un rapporto «durevole e affidabile».
BARBARA SPINELLI
E
l' Italia non poteva mancare. Nella lista del finanziere passato alla
storia per l' operazione di speculazione finanziaria che obbligò la
Banca d' Inghilterra a svalutare la sterlina, c' è il fior fiore della
sinistra italiana. A partire da Kashetu Kyenge, meglio conosciuta come
Cécile Kyenge, l' ex ministro dell' Integrazione del governo Letta,
adesso europarlamentare del Pse in quota Pd.
fausto bertinotti sergio cofferati
Kyenge
è citata nel rapporto della fondazione di Soros in quanto sostenitrice
del «diritto di asilo» e di «migrazione», fan della «giustizia sociale»
nonché dei «diritti delle minoranze etniche». Dalla paladina dei
migranti al padre nobile del «sindacalismo rosso» italiano. Tra i nomi
indicati dalla Open society foundation, infatti, spicca quello di Sergio
Cofferati, ex segretario generale della Cgil dal 1994 al 2002, strenuo
difensore dell' articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Cofferati
interessa a Soros, tra le altre cose, in qualità di «difensore del
consumatore» e come protettore dell'«occupazione», della «governance
economica» e dei «diritti umani».
Poi c' è Barbara Spinelli. Di lei, tra i fondatori di Repubblica, eletta
a Strasburgo con L' Altra Europa con Tsipras, la fondazione di Soros
ricorda l' impegno per i diritti civili e l' asilo politico, ma
soprattutto la campagna per l' impeachment di Silvio Berlusconi nel 2013
«per i numerosi conflitti d' interesse» dell' ex premier. In lista
anche la lettiana Alessia Mosca, lodata per il sostegno all'«uguaglianza
di genere», la lotta alla «disoccupazione giovanile» e i diritti delle
minoranze.
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