Roma, 18 ott – L’imparzialità dei giudici dovrebbe essere un caposaldo di qualunque stato di diritto che si rispetti. Tanto più in Italia dove la Costituzione, all’art. 104, sancisce che“la magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere”. Come noto, purtroppo, l’orientamento politico di alcuni magistrati condiziona gravemente il loro operato, finendo sovente per formare un potere extra parlamentare che si autoassolve e al contempo criminalizza a destra (molto meno a manca) con processi mediatici prima che giudiziari. Sul banco degli imputati giungono così, in un vortice kafkiano, tutti coloro che di fatto non sono graditi a certi giudici semplicemente perché politicamente a loro invisi.
Ed è sempre in Italia che esiste da anni un’associazione di magistrati particolarmente incline a questi metodi per nulla ortodossi ma particolarmente influenti. E’ il caso appunto di Magistratura democratica, che non ha perso né il pelo né il vizio di certa sinistra. Non poteva quindi mancare, anche se ne avremmo fatto volentieri a meno, una sua presa di posizione sul caso Riace. Ce l’aspettavamo, ma a tutto c’è un limite, quel ritegno con tutta evidenza sconosciuto a certi giudici. Ecco allora che non stupisce ma fa comunque un certo effetto (pessimo, ça va sans dire), l’appello arrivato oggi da parte dell’associazione in questione. Un vero e proprio attacco al governo italiano senza troppi giri di parole: “Il provvedimento del Ministero dell’Interno con il quale si pone fine ad una procedura in corso, si revocano i finanziamenti e si dispone il trasferimento di tutti i 200 migranti ospiti del borgo di Riace, è un pericoloso atto di autolesionismo”, scrive Magistratura democratica in una nota riportata sulla propria pagina Facebook.
Una secca premessa prima di passare all’elogio del “modello” promosso dal sindaco Mimmo Lucano: “Il decreto (del ministero, ndr) assume una valenza politica perché pone fine al modello Riace, una esperienza straordinaria che coniuga l’integrazione dei migranti con la rivitalizzazione del tessuto civile e dell’economia dei luoghi di accoglienza: un modello di convivenza felice fra il popolo dei migranti e la popolazione italiana che è stato studiato e apprezzato sul piano internazionale”. Come se non bastassero queste parole, per comprendere l’orientamento politico di questi giudici, o per meglio dire la loro volontà di fare politica a sinistra, Magistratura democratica ci propina il solito polpettone buonista: “L’esperienza di Riace si muove nel solco della grande apertura che la Costituzione italiana ha fatto verso la comunità internazionale, con il riconoscimento del valore del diritto internazionale, con il diritto d’asilo e con il ripudio della guerra. Costituisce una sperimentazione, a livello delle comunità locali, dei grandi principi della fratellanza fra i popoli, di umanità, di solidarietà, di rispetto delle persone e del dovere di soccorso verso le vittime di ogni guerra”.
Non vi basta? Tranquilli, beccatevi la chiosa con tanto di appello in stile avanti popolo alla riscossa: “Per questo chiediamo che si organizzi una mobilitazione popolare affinché dalla società civile giunga un severo richiamo alla politica per evitare che vengano disperse esperienze preziose come quella di Riace”. Ecco, adesso ripetete con noi in coro il primo comma dell’art. 104 della Costituzione italiana: “La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere”.
Di Eugenio Palazzini
con fonte Il Primato Nazionale
Preso da: https://www.riscattonazionale.org/2018/10/19/soccorso-rosso-per-il-sindaco-fuorilegge-di-riace-magistratura-democratica-invoca-la-mobilitazione-popolare/
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