23 ottobre 2014
Il presidente del Venezuela accusa gli Stati Uniti sul "metodo selvaggio" del fracking (per estrarre petrolio).
Il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, ha accusato gli Stati Uniti di provocare danni al pianeta attraverso l’uso della tecnologia di estrazione del petrolio, conosciuta con il nome di “'fracking”.
Maduro ha denunciato che l’estrazione mediante la frattura della roccia, è un “metodo selvaggio, e che gli Stati Uniti dovranno ritenersi responsabili della distruzione del pianeta terra, secondo quanto rende noto Telesur.
Il presidente venezuelano ha evidenziato che il fracking “può causare danni irreversibili di contaminazione delle sorgenti che a loro volta alimentano i fiumi. Io chiamo i nostri esperti a pronunciarsi su questo” (esperti americani hanno riconosciuto la pericolosità del fracking, soprattutto come causa di terromoti, come abbiamo avuto modo di spiegare qui).
Inoltre, Maduro ha aggiunto che gli Stati Uniti producono 9,5 milioni di barili al giorno, con un “costo impagabile” per il pianeta, per “la disperazione di detenere il controllo energetico”.
“Prima inondavano il mercato per influenzare i prezzi”, spiega Maduro in riferimento agli Usa. Per questa ragione ha assicurato che sono “costretti ad agire, un’atra volta insieme, per i grandi interessi strategici e economici dei nostri paesi. Stiamo difendendo le nostre risorse naturali (…) gli Stati Uniti hanno cercato di colpire la Russia, l’Iran e con l’altro gomito il Venezuela”.
Preso da: http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=5694&pg=9120
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