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giovedì 9 ottobre 2014

Nuovo naufragio al largo della Libia. Si temono 100 morti

Dispersi decine di migranti africani che tentavano la traversata. Un anno fa la tragedia in cui morirono oltre 350 persone. Il Papa: «L’Europa apra le porte»

2/10/2014 TRIPOLI
Altre decine di vite, si teme oltre 100, sono state spezzate dall’ennesimo naufragio a poche miglia dalle coste libiche. A bordo dell’imbarcazione, hanno raccontato un’ottantina di sopravvissuti, erano in oltre 180, in gran parte di origine africana.



Il battello è colato a picco di fronte alla “spiaggia dell’orrore” di Qarbouli, a est di Tripoli, divenuta tragicamente celebre lo scorso agosto quando decine di cadaveri vennero recuperati sul bagnasciuga.



La Guardia costiera libica, senza soldi e mezzi, è riuscita oggi a salvare oltre 80 migranti: i sopravvissuti erano stipati a decine, seduti a terra nel porto della città, mentre i guardiacoste fornivano assistenza medica. Secondo i primi dati non ufficiali, erano in 180-190 a bordo del gommone. Dieci i cadaveri già recuperati in mare, almeno altre novanta persone risultano disperse.



Probabilmente i loro corpi verranno recuperati nelle prossime ore, sulla spiaggia di Qarbouli o in altre zone trascinati dalla corrente. Il 2014 è l’anno nero per il Mediterraneo, con un incremento esponenziale dei morti e dei migranti in fuga: da gennaio in 165.000 hanno accettato di sfidare la morte per fuggire da guerre, povertà e carestie. Un `record´ secondo l’agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr) che in tutto il 2013 ne aveva contati 60.000. È evidente che pesa la recrudescenza dei conflitti in corso in Mali, in Nigeria o Sud Sudan, ma anche quelli mediorientali, dalla Siria alla Striscia di Gaza.



«La Libia deve fare la sua parte per assicurare il rispetto dei diritti umani», ha incalzato l’Alto commissario Antonio Guterres. Ma il suo appello è destinato a rimanere inascoltato in un Paese flagellato dalla guerra civile, senza un governo centrale, nel quale la violazione dei diritti umani fa parte oramai della tragica routine quotidiana.



Un concetto che oggi in mattinata il ministro degli esteri Federica Mogherini aveva già evidenziato. «Senza un governo stabile e un interlocutore razionale in Libia - ha detto la Mogherini all’assemblea parlamentare della Nato in corso a Catania - sarà come tentare di svuotare il mare con un cucchiaino».

Preso da:http://www.lastampa.it/2014/10/02/italia/cronache/ennesimo-naufragio-al-largo-della-libia-morti-HSknsbOLbFqRIRmY5Ok71N/pagina.html

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