18 luglio 2014
Il ministro degli Esteri della Libia, Mohamed Abdelaziz, si è rivolto oggi alle Nazioni unite per chiedere “non un intervento militare”, bensì una “squadra di esperti della sicurezza dell’Onu”, per addestrare l’esercito e le forze di sicurezza e quindi evitare che il paese, percorso da numerose milizie armate in lotta l’uno contro l’altra, dalla criminalità di ogni genere e persino dai venti di secessione delle tribù e delle macroregionni, possa sprofondare ulteriormente nel caos.
Al momento i problemi principali riguardano le asperrime lotte fra le milizie jihadiste (ad esempio Ansar al-Sharia e le Brigate 17 febbraio) e gli oppositori laici (come i paramilitari del generale in pensione Khalifa Haftar e le milizie della tribù di Zintan); inoltre gli impianti petroliferi, unica risorsa del paese, sono spesso oggetto di attacchi di membri di tribù che chiedono maggiore autodeterminazione oppure sono bloccati a causa degli scioperi.
L’Italia si è fatta carico, dopo il G8 irlandese dello scorso anno, di formare militari e poliziotti, un certo numero dei quali sono stati addestrati in una base di Cassino.
L’Onu ha evacuato il suo personale dalla Libia la settimana scorsa per ragioni di sicurezza.
Fonte:
http://www.notiziegeopolitiche.net/?p=42651
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