In ogni guerra, ancora prima della gente, occorre assassinare la verità. Guerra alla libia: 100000 morti, 240000 persone ancora cercate, 78000 dispersi. 10300 donne violentate, 350000 rifugiati.
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martedì 28 gennaio 2020
Moussa Ibrahim: “Siamo contrari alla Conferenza di Berlino, è il gioco del caos”
Di Vanessa Tomassini.
Berlino – Tunisi, 19 gennaio 2019. Mentre vanno avanti proprio in
queste ore i colloqui tra il premier del Governo libico di Accordo
Nazionale, Fayez al-Serraj, e il comandante in capo del Libyan National
Army (LNA), Khalifa Haftar, con i capi di Stato e di Governo che li
sostengono, abbiamo raggiunto Moussa Ibrahim, politico libico nominato
Ministro dell’Informazione nel marzo 2011 da Muammar Gheddafi e
portavoce delle forze pro-Gheddafi durante la guerra civile del 2011. Comment
of Moussa Ibrahim, Gaddafi Government Spokenperson in 2011, to Speciale
Libia in occasion of the Berlin Conference on Libya (ENG)“Noi in Libia siamo contrari alla Conferenza di Berlino, perchè
crediamo che sia solamente un gioco che l’Occidente sta portando avanti
per prolungare la crisi in Libia. L’occidente fa sempre lo stesso gioco,
introducendo il caos nel Paese attraverso l’invasione militare o le
sanzioni economiche, o attraverso le pressioni politiche, o
approfittando del conflitto religioso e tribale. L’occidente ha lavorato
per anni per gestire questa crisi per salvare la sua agenda, di
egemonia politica e sfruttamento economico. Potete pensare a quello che è
accaduto in Iraq, Siria, Somalia, Venezuela e in Libia. E’ lo stesso
gioco ovunque. Lo abbiamo chiamato il gioco del caos: introdurre il caos
e gestire il caos”. Ha detto Moussa Ibrahim.
Il portavoce del Governo Gheddafi nel 2011 ha aggiunto che “La
Conferenza di Berlino non è altro che una tecnica di gestione del caos.
L’occidente ha avuto molte altre conferenze negli ultimi anni, in Cairo,
in Palermo, a Ginevra, a Skhirat in Marocco. In queste occasioni
l’occidente ha sempre proposto democrazia, diritti umani, pace,
stabilità, sviluppo economico, ma non le hanno mai consegnate perchè il
caos e la fragilità della Libia è ciò che l’occidente vuole. Perchè
quando la Libia è debole allora l’occidente può depredare la sua
ricchezza nazionale, cioè il gasolio. Può essere sicuro che la Libia non
si solleverà mai contro i piani dell’occidente, come ha fatto Gheddafi e
il suo Governo per decenni. Può essere sicuro che la liberazione delle
correnti come il panifranismo, il panarabismo, che stavano fiorendo
sotto Gheddafi per decenni, queste culture non accadranno più in Libia.
Quindi l’occidente potrà usare la Libia per estendere la sua influenza
nella regione nordafricana, nel bacino mediterraneo, nonchè nella
regione africana, considerando che la Libia ha grandi influenze nella
profondità del Continente africano”.
Moussa Ibrahim ha sottolineato inoltre, durante il nostro incontro, che “noi
del Movimento verde di Resistenza in Libia non saremo soddisfati con
questo gioco. La Conferenza di Berlino è solo un altro step in questa
direzione caotica. Noi crediamo che la soluzione debba essere intra
libica e condotta sul suolo libico, sotto la supervisione dell’Unione
Africana perchè noi siamo africani e l’Unione Africana non ha queste
agende imperialiste per la Libia. Noi crediamo che localmente in Libia
ci sono istituzioni credibili che possono garantire una soluzione come
il Libyan National Army, che ha già liberato la maggior parte del
territorio libico e la Conferenza tribale che include la maggioranza
delle tribù e delle città libiche. Noi abbiamo inoltre un grande numero
di politici, la cui maggioranza è d’accordo sui termini di base della
negoziazione e del dialogo. L’occidente sa che una soluzione interna è
possibile ed ecco perchè sta cercando di prevenirla, prolungando la
crisi intervenendo a Tripoli affinchè le milizie islamiste sopravvivvano
all’attacco dell’esercito libico ed inventando queste conferenze per
allontanare la soluzione e per fare in modo che le cosidette soluzioni
arrivino dall’esterno. Noi, cara Vanessa, stiamo resistendo alla
Conferenza di Berlino e rifiutiamo qualsiasi soluzione proposta, in
quanto non sono proposte genuine e non rappresentano la volontà, le
spirazioni e i bisogni del popolo libico”.
Per quanto concerne il ruolo dell’Italia, Moussa Ibrahim, ha dichiarato: “L’Italia
è un’altra potenza europea in cerca della ricchezza nazionale libica,
in cerca di influenza politica in Libia, e in cerca di competizione con
altre potenze europee nell’area del Mediterraneo, inclusi il gas e la
questione migratoria nel Mediterraneo. L’Italia ha deciso di stare, e
questo è importante che il popolo italiano sappia, con le milizie
islamiste, i terroristi veri, che terrorizzano il mondo, gli europei,
ovunque, in qualsiasi città e continente e in Europa stessa. Perchè
questo è il lato che stava perdendo la battaglia”.
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