Pubblicato
Danno erariale di quasi 200 milioni di euro. L’accusa arriva dalla Corte dei Conti del Lazio.
I destinatari sono i membri di una Commissione consultiva tecnico-scientifica, ma non di una a caso: l’Agenzia italiana del farmaco, AIFA!
L’agenzia nazionale che ha la responsabilità (morale e scientifica) di
consentire e monitorare la commercializzazione sul territorio di farmaci
e vaccini.
Avrebbero imposto limitazioni alla prescrivibilità dell’Avastin - farmaco usato per trattare alcune malattie oculari - costringendo di fatto il Servizio Sanitario Nazionale a sostenere costi maggiori per l'acquisto del concorrente (equivalente) Lucentis.
In pratica il primo non è stato incluso, fino al 2014, tra i prodotti
rimborsabili dal SSN e il suo utilizzo è stato limitato
ingiustificatamente fino al 2017 causando rilevanti spese aggiuntive per
l’erario.
Hanno sostenuto - per non dire imposto - la vendita di un veleno la cui
singola dose costa tra i 600 e i 730 euro in più dell’altro!
Già nel 2014 l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato aveva irrogato nei confronti delle case farmaceutiche produttrici, Roche e Novartis,
una sanzione amministrativa di oltre 180 milioni di euro per avere
concertato una differenziazione artificiosa dei prodotti, presentando il
primo come più pericoloso del secondo e condizionando così le scelte di
medici e servizi sanitari. In realtà le molecole sono le medesime.
Quindi i due gruppi si sono accordati illecitamente per ostacolare la
diffusione del farmaco più economico (Avastin della Roche) a vantaggio
dell’altro molto più costoso (Lucentis della Novartis).
Va detto che i due farmaci non vengono prescritti solo per curare
malattie oculari, ma anche per il trattamento di varie forme tumorali,
tra cui quelle del colon-retto, del polmone e del rene. Tumori molto
diffusi tra la popolazione.
Per il SSN «l’intesa ha comportato un esborso aggiuntivo stimato
in oltre 45 milioni di euro nel solo 2012, con possibili maggiori costi
futuri fino a oltre 600 milioni di euro l’anno» scriveva l’Autority.
Ad occhi esterni e ignari non avrebbe molto senso il comportamento della
Roche, che si sarebbe autoboicottata per lasciare spazio al Lucentis
della “concorrente”.
Il giochetto ce lo spiega sempre l’Autority: «le condotte delle
imprese trovano la loro spiegazione economica nei rapporti tra i gruppi
Roche e Novartis. Roche, infatti, ha interesse ad aumentare le vendite
di Lucentis perché attraverso la sua controllata Genentech - che ha
sviluppato entrambi i farmaci - ottiene su di esse rilevanti royalties da Novartis».
Quest’ultima, oltre a guadagnare dall’incremento delle vendite di
Lucentis, detiene una rilevante partecipazione in Roche, superiore al
30%. Intrallazzi economico-finanziari che dimostrano una cosa sola: la
concorrenza tra le industrie farmaceutiche non esiste, è una mera
illusione…
Come sempre paga pantalone, cioè i sudditi che finanziano il SSN con
le tasse, e a guadagnare - come sempre - sono i soliti noti.
Ma la cosa vergognosa in scandali come questo, non è solo il discorso
prettamente economico delle industrie, bensì lo svuotamento etico e
morale di quegli enti la cui responsabilità prioritaria è - o dovrebbe
essere - la salvaguardia della salute dei cittadini!
Delle industrie che speculano vendendo le droghe da loro prodotte
puntando esclusivamente al profitto, ovviamente non possiamo stupirci,
ma ciò che emerge è che oggi purtroppo non possiamo fidarci né della
politica né di quegli Enti nazionali e di quelle Istituzioni pubbliche
che dovrebbero sorvegliare e proteggere il bene comune.
Ricordo infine che i vaccini pediatrici sono autorizzati proprio da
quella stessa Commissione scientifica dell’Aifa che oggi è accusata
dalla Corte dei Conti e dalla Guardia di Finanza di aver speculato sui
farmaci a beneficio delle case farmaceutiche.
E se lo fanno con i farmaci (Avastin e Lucentis) perché non potrebbero farlo anche con i vaccini?
Preso da: https://disinformazione.it/2019/11/15/scandalo-aifa/
Nessun commento:
Posta un commento