15 marzo 2019.
prof. Franco Battaglia
Secondo il Presidente della nostra Repubblica saremmo «sull’orlo di
una crisi climatica». Mi verrebbe da dire che Sergio Mattarella sia
sull’orlo d’una crisi di nervi. E mi viene spontaneo chiedermi da dove
l’amato presidente s’è inventato l’allarme. Non certo dai propri studi
scientifici, visto che di formazione è giurista. La voce più vicina nel
tempo che gli ha scosso il sistema nervoso deve allora essere stata
Greta, la quindicenne svedese in sciopero dalla scuola ogni venerdì
«contro l’ingiustizia climatica» (sic!).
Io conterò meno della quindicenne, almeno quanto a scuotere un
qualche sentimento – e come competere con una bimba? – però rimane il
fatto che anche costei non può avere avuto il tempo, almeno data l’età, per focalizzare un problema che non esiste.
E provare che una cosa non esiste è molto più difficile che provarne
l’esistenza. Provate voi a dimostrare che non esistono i cani a tre
teste nel sottosuolo di Venere.
Comunque sia, sulla quindicenne è stato costruito una
campagna mediatica e pubblicitaria tale da violare ogni articolo del
codice penale quanto a sfruttamento minorile. Greta è stata
trascinata davanti al Parlamento svedese e nelle pubbliche piazze e
indotta a fare affermazioni di una tale stupidità che quando sarà
cresciuta e avrà modo di riascoltarsi se ne vergognerà fino a nutrire
sentimenti indicibili nei confronti dei suoi sfruttatori, a cominciare
dagli stessi genitori. Al momento la piccina è lo strumento della
raccolta di circa 3 milioni d’euro, al grido dello slogan, ideato da
professionisti nel marketing senza scrupoli, «non abbiamo più tempo»
(per ritardare la lotta ai cambiamenti climatici).
Ma si può essere più fessi? L’umanità dovrebbe dedicare i propri
sforzi a impedire che il clima cambi: più facile dedicarli a svuotare
gli oceani! Perché, caro Presidente Mattarella, non solo il clima è
sempre cambiato, ma soprattutto noi non possiamo farci niente. Provo a
tranquillizzarla.
In uno stesso luogo la temperatura ha, nel corso di un anno, una
variabilità anche di diverse decine di Celsius. Nello stesso momento la
temperatura ha, nei vari punti del pianeta, una variabilità dell’ordine
di 100 Celsius. Dall’anno Mille, quando si era all’apice del Periodo
Caldo Medievale, quando la temperatura media globale era un paio di
Celsius superiore a oggi, fino al 1650, al minimo della Piccola Era
Glaciale, quando la temperatura era oltre un paio di Celsius inferiore a
oggi, la temperatura variava di circa 5 Celsius.
Oggi, stiamo appunto uscendo dalla Piccola Era Glaciale, e lo stiamo
facendo da oltre tre secoli e non possiamo farci niente. Anzi, proprio
questi ultimi 150 anni ci hanno offerto un clima straordinariamente
stabile. Oltre ogni aspettativa: +0.8 gradi appena in ben 150 anni!
E gli eventi climatici disastrosi? Sono diminuiti, Signor Presidente.
L’America è stata colpita da 149 uragani (di cui 10 di forza 4) negli
80 anni compresi fra il 1850 e il 1930; e fu colpita da 135 uragani (di
cui 8 di forza 4) negli 80 anni compresi fra il 1930 e il 2010 (dati
della National Oceanic and Atmospheric Administration americana).
Quindi, come vede, gli uragani sono diminuiti per intensità e numero. Ma
le emissioni di CO2 sono aumentate senza sosta. Per fortuna. Perché
vede, signor Presidente, noi dobbiamo ringraziare Dio di essere nati
nell’era del petrolio e non in quella della pietra o in qualunque altra
era successiva all’era della pietra: nella nostra era, almeno, la
schiavitù è un tabù, differentemente a prima, quando la pratica non era,
neanche moralmente, in discussione.
Tranquillo, Signor Presidente: keep calm and be relaxed. Non mi vorrà scioperare pure lei!
Franco Battaglia, 14 marzo 2019 — – www.nicolaporro.it
Preso da: https://www.imolaoggi.it/2019/03/15/greta-mattarella-e-la-bufala-della-crisi-climatica/
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