02 dicembre 2018
Centinaia di persone hanno assalto oggi a Tripoli la sede del Consiglio
presidenziale, il governo presieduto da Fayez Al Serraj e sostenuto
dall'Onu. I manifestanti, che sono riusciti a rompere il cordone di
sicurezza, sono penetrati nel palazzo e vi sono rimasti per alcune ore
compiendo atti di vandalismo che hanno causato vari danni.
Motivo della protesta, la mancata assistenza medica ai feriti di guerra e
il ritardo nel pagamento di salari e sussidi. Alcuni dimostranti, tra i
quali veterani di "Fajr Libya", una delle milizie che appoggiarono il
governo filo islamista sconfitto alle elezioni nel 2014, hanno affermato
di non aver ricevuto da allora la loro paga. Tra i manifestanti, anche
familiari di vittime del conflitto, che ricevono un contributo di mille
dinari al mese, circa 200 euro. Una delegazione di manifestanti, secondo
i media libici, è stata ricevuta da Ahmad Maitig, uno dei
vicepresidenti del Consiglio presidenziale. La protesta è poi rientrata.
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